• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02933 (5-02933)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02933presentato daGALLO Luigitesto diVenerdì 18 ottobre 2019, seduta n. 241

   GALLO, MANZO, SARLI, VILLANI, NESCI, TESTAMENTO, DEL SESTO e NAPPI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   la Reggia di Portici, residenza estiva costruita nel 1738 per volere del re di Napoli Carlo di Borbone e della moglie Amalia di Sassonia, è tra le più importanti testimonianze storiche della famiglia reale borbonica e della sua corte. Posta alle pendici del Vesuvio ha un bosco superiore, originariamente dedicato alla caccia, ed uno a valle, di tipo ornamentale, che si estende fino al mare;

   nel 1876, la parte più estesa della Reggia fu acquistata dalla provincia di Napoli, che nella Reggia e nel parco insediò la Real scuola superiore di agricoltura, la prima per l'Italia meridionale ed insulare alla quale seguirono la creazione dell'Orto botanico nel Giardino di Flora e Giardino Soprano, l'apertura al pubblico del Bosco di Mascabruno e la successiva realizzazione della Villa comunale; nel 1935 l'Istituto superiore agrario è stato sostituito dalla facoltà di agraria dell'università di Napoli, la cui presenza oggi rende complessa una concreta valorizzazione del sito reale di Portici, a fronte di notevoli cambiamenti avuti nei decenni. Al riguardo, si pensi al numero di studenti di gran lunga superiore rispetto al secolo scorso, ai macchinari, ai laboratori e agli appezzamenti necessari per supportare le attività dei nuovi indirizzi del corso di laurea con la conseguente necessità di spazi sempre più ampi;

   a partire dagli anni ottanta, la mancata tutela di questo sito ha comportato il deterioramento del palazzo reale e del Parco superiore della Reggia, attraverso una sequenza di atti che hanno causato danni irreparabili;

   durante il regno di Carlo di Borbone e Amalia di Sassonia, il palazzo reale ha ospitato i reperti degli scavi di Ercolano, attualmente conservati all'interno di depositi del Museo archeologico nazionale di Napoli. Tali reperti, pari circa a 1.200, per la maggior parte sono conservati da anni senza che vi sia l'opportunità di esporli e di condividerli con visitatori e studiosi –:

   se intenda adottare iniziative volte a restaurare il sito archeologico di Portici, ripristinando lo stato dei luoghi con l'eliminazione di tutti i manufatti e le strutture costruite dagli anni Ottanta e che deturpano il fascino di uno dei siti più rilevanti e rappresentativi della storia del sud Italia;

   se si intenda restituire al palazzo reale la sua funzione di Herculaneum Museum, destinando alcune delle sale alla raccolta e alla tutela dei reperti dell'antica Ercolano e restituendo, così, ai visitatori e agli studiosi oltre 1.200 reperti archeologici;

   se ritenga opportuno adottare iniziative per prevedere un'oasi naturalistica all'interno del Parco superiore della Reggia, al fine di proteggere le numerose specie di animali che vivono al suo interno e reintroducendone delle altre, preservando il patrimonio naturalistico.
(5-02933)