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Atto a cui si riferisce:
C.5/02923 (5-02923)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 ottobre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-02923

  Gli Onorevoli interroganti denunciano il rischio che le politiche, giuste e doverose, di tutela ambientale e della salute umana si traducano in misure eccessivamente onerose per i produttori e trasformatori di materie plastiche, con danno alle imprese e all'occupazione di un settore, il petrolchimico, di rilievo nel quadro del sistema produttivo nazionale.
  Invero, si informa che la politica del MiSE per il settore è finalizzata alla qualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici, al rafforzamento strutturale e allo sviluppo ecocompatibile delle PMI trasformatrici esistenti. Infatti, la sostenibilità ambientale rappresenta condizione irrinunciabile per lo sviluppo del sistema industriale e le attività di ricerca e innovazione segnano la strada obbligata da seguire per coniugare industria, ambiente e competitività delle imprese.
  Certamente, per raggiungere l'ambizioso traguardo nazionale e unionale di inversione delle crescenti tendenze di consumo di plastica, si deve far leva anche su misure di disincentivazione all'impiego della stessa.
  Ma è necessario sottolineare che quelle di disincentivazione sono solo una parte delle misure messe in atto dal legislatore e dal Governo italiano.
  Numerose sono infatti le misure propositive, che fanno leva sull'incentivazione e lo stimolo alla rinnovazione.
  In primo luogo si ricorda la misura del credito d'imposta inserita dall'articolo 1, commi da 96 a 99, della legge di Bilancio 2018. Si tratta del credito d'imposta del 36 per cento delle spese sostenute dalle imprese che acquistano prodotti realizzati con materiali derivati da plastiche miste, provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica o da selezione di rifiuti urbani residui.
  In secondo luogo, si ricordano le misure introdotte con il Decreto Crescita, specificamente: le agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell'ambito dell'economia circolare; le disposizioni in materia di rifiuti e di imballaggi; le agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso. Le misure introdotte con il Decreto Crescita saranno a breve attuate con decreti di prossima emanazione del MATTM, di concerto con MEF e MiSE.
  Lo stesso MATTM sta lavorando ad altre iniziative sui rifiuti di plastica, tra le quali si ricorda: il regolamento recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto in caso di prodotto sottoposto a un'operazione di recupero.
  Ricordo inoltre l'iniziativa Global Start Up Program con la quale il MiSE sostiene start up titolari di brevetti non ancora presenti sui mercati internazionali, impegnate nello sviluppo di nuove idee ad alto contenuto tecnologico. Uno dei settori su cui si concentra il progetto è quello della «circular economy» e intende incentivare le emissioni low carbon, nonché la produzione e l'uso di materiali innovativi sostitutivi della plastica.
  Pertanto, confermo l'impegno del Governo a portare avanti una politica plastic free attraverso diverse iniziative, anche normative, che garantiscano il giusto bilanciamento di tutti gli interessi in gioco (e specifico che una delle sedi in tal senso potrà essere anche la legge di Bilancio per il 2020 di cui si è discusso ieri notte al Consiglio dei Ministri).