• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/02932 (5-02932)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02932presentato daDELMASTRO DELLE VEDOVE Andreatesto diMercoledì 16 ottobre 2019, seduta n. 240

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la Turchia di Erdogan ha assunto da tempo una pericolosa deriva islamista che nella politica estera si traduce nella costante eccitazione di una logica di scontro di civiltà in nome dell'islamismo politico ed in posizioni da potenza regionale egemone;

   il 9 ottobre 2019 la Turchia ha lanciato l'operazione «Sorgente di pace» nel nordest della Siria con l'ingresso di truppe e mezzi militari per occupare una fascia di circa 30 chilometri all'interno del territorio del Kurdistan siriano;

   in termini di tragedia umanitaria già oggi si contano più di 150 morti fra i militanti curdi e oltre 150.000 sfollati dall'inizio delle operazioni militari nei territori del Rojava, l'amministrazione curda nel nordest della Siria, oggetto delle brame del delirante sedicente sultano Erdogan;

   la soverchiante forza militare turca si manifesta con bombardamenti a tappeto; si profila una autentica tragedia umanitaria: secondo l'Onu prossimamente circa 400.000 persone potrebbero aver bisogno di assistenza e protezione;

   la tragedia si abbatterà ancora una volta sull'inerme popolazione fra cui moltissimi cristiani che potrebbero essere costretti ad abbandonare per sempre le terre della prima cristianità;

   mentre alcune città sono state occupate, la polizia curda siriana ha fatalmente abbandonato le attività volte a garantire la sicurezza attorno a diversi campi profughi da cui sono fuggiti diversi jihadisti dell'Isis;

   secondo fonti curde sarebbero addirittura 800 gli affiliati Daesh già scappati dai campi di detenzione e unitisi all'esercito turco;

   l'unilaterale aggressione della Turchia alla Siria e ai curdi potrebbe consentire a Daesh di riorganizzarsi vanificando gli sforzi della comunità internazionale, dei siriani e dei curdi;

   nel Consiglio europeo di ottobre era stata calendarizzata la questione delle posizioni internazionali della Turchia e segnatamente della violazione della sovranità marittima di Cipro nel cosiddetto blocco 7 estrattivo dato in concessione a Eni e Total, con l'ipotesi di applicare sanzioni alla Turchia;

   l'Europa ha condannato l'operazione turca in Siria, ma Erdogan ha sfacciatamente minacciato «Vi avverto, se cercherete di descrivere la nostra operazione come un'invasione, il nostro lavoro sarà facile: apriremo i confini e invieremo 3,6 milioni di rifugiati in Europa»;

   anche in considerazione della violenta risposta, è necessario rivedere la posizione nei confronti della Turchia che ostenta di allontanarsi politicamente dalla comunità internazionale, recitando la parte di una nazione ostile, contraddistinta dalla agitazione dell'islam politico –:

   se il Governo intenda porre in sede europea la questione della revoca dello status della Turchia di Paese candidato all'adesione.
(5-02932)