Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/00522 (2-00522) «Germanà, Prestigiacomo, Siracusano, Bartolozzi, Scoma, Minardo, Baldelli, Barelli, Biancofiore, Brunetta, Caon, Cappellacci, Casciello, Cassinelli, Cattaneo, D'Attis, Fasano, Fatuzzo,...
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00522presentato daGERMANÀ Antoninotesto diMartedì 15 ottobre 2019, seduta n. 239
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
il rilancio degli investimenti pubblici è uno dei principali obiettivi politici della prossima legge di bilancio, da perseguire con i limitati margini finanziari disponibili; il Governo intende far crescere il peso degli investimenti fissi lordi nel bilancio pubblico dal 2,1 per cento del prodotto interno lordo del 2018 ad un valore che inizi a dirigersi verso la soglia del 3 per cento;
la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef) ha registrato segnali moderatamente positivi, in particolare sul fronte degli enti locali, grazie allo sblocco degli avanzi di amministrazione e del piano contro il rischio idrogeologico: l'incremento percentuale degli investimenti fissi lordi è del 7,7 per cento rispetto al 2018, quasi tre miliardi di euro in più;
è impegno del Governo quello di procedere al riesame di un elenco di cantieri più o meno fermi per un valore di circa 70 miliardi di euro e, successivamente, con la legge di bilancio dovrebbero essere formalizzati stanziamenti aggiuntivi per circa 9 miliardi nel triennio, che sono già scontati (anche se non dettagliati) nel quadro programmatico della Nadef;
in cima alla lista delle opere da sbloccare – ha spiegato il Ministro De Micheli agli organi di stampa – ci sono il passante di Bologna e poi la Gronda di Genova;
è stato diffuso dall'Ansa un elenco di grandi opere sospese che il Governo presumibilmente intende sbloccare che riserva un'amara sorpresa alla Sicilia: nessuna di queste è collocata nella regione;
in un dossier consegnato a fine maggio dall'Anas alla commissione trasporti a fine maggio 2019, erano elencate 202 opere stradali (del valore di 16,3 miliardi) che il precedente Governo aveva programmato di appaltare entro 2019, ma che dovevano essere rinviate al 2020 o al 2021 per mancanza dei requisiti di appaltabilità, per incremento dei tempi per l’iter autorizzativo o per modifiche alla progettazione;
nel citato rapporto particolarmente in ritardo è la realizzazione delle opere al Sud, soprattutto in Sicilia;
nel marzo 2019 la regione siciliana ha fatto presente al Governo che nell'isola ci sono opere da sbloccare per 10 miliardi di euro, somme che rischiano di essere revocate se gli appalti non saranno affidati entro il 2021. Di queste, buona parte sono di competenza di Anas e Rfi, società dalle quali il governo regionale, nonostante sia in costante pressing, non riesce ancora ad ottenere la soluzione dei problemi sorti e, in alcuni casi, persino le progettazioni;
ci sono 5 miliardi di euro per la velocizzazione della ferrovia Palermo-Catania, ma da due anni Rfi non è riuscita a produrre un solo progetto. Fra le opere viarie da sbloccare, ci sono la tangenziale di Gela per 316 milioni di euro, la tangenziale di Catania per 214 milioni di euro, la tangenziale di Agrigento per 200 milioni di euro. Sono ferme opere fondamentali come la Agrigento-Caltanissetta e la Palermo-Agrigento, al cui completamento mancano lavori per 200 milioni complessivi. L'Anas non riesce ancora a superare un contenzioso relativo ad uno dei 4 lotti della strada Nord-Sud, Palermo Agrigento;
è fermo il completamento dell'anello ferroviario di Palermo; quanto al passante ferroviario di Palermo, ancora mancano alcune stazioni. Solo dopo 5 anni si è riusciti a sbloccare il raddoppio della ferrovia Ogliastrillo-Castelbuono, per 452 milioni;
dopo il crollo del Ponte Morandi, la regione siciliana ha censito 1.900 punti di criticità sui viadotti in Sicilia, ma l'Anas tarda nelle risposte circa il monitoraggio degli interventi da eseguire. Sono trascorsi quasi 1.700 giorni dal crollo del pilone di un viadotto di 270 metri sulla A19 Palermo-Catania, che ha spezzato in due l'autostrada più importante della Sicilia;
in regione, gli investimenti pubblici con risorse nazionali sono inferiori di circa il 20 per cento rispetto agli impegni presi con l'Europa con il rischio di vanificare l'efficacia della politica di coesione e dei fondi strutturali –:
quali urgentissime iniziative intenda adottare il Governo per accelerare la realizzazione, nella regione Sicilia, delle opere individuate in premessa, al fine di avviare l'adeguamento agli standard nazionali della dotazione infrastrutturale necessaria al suo sviluppo e di impedire il disimpegno delle risorse assegnate.
(2-00522) «Germanà, Prestigiacomo, Siracusano, Bartolozzi, Scoma, Minardo, Baldelli, Barelli, Biancofiore, Brunetta, Caon, Cappellacci, Casciello, Cassinelli, Cattaneo, D'Attis, Fasano, Fatuzzo, Giacomoni, Mandelli, Milanato, Mugnai, Musella, Nevi, Pentangelo, Porchietto, Ripani, Rossello, Rosso, Paolo Russo, Sibilia, Valentini, Vietina, Zanella, Zangrillo».