• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02255 CORBETTA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Premesso che: la cava di via Molinara nel comune di Desio (Monza e Brianza) occupa una superficie di...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02255 presentata da GIANMARCO CORBETTA
mercoledì 9 ottobre 2019, seduta n.153

CORBETTA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Premesso che:

la cava di via Molinara nel comune di Desio (Monza e Brianza) occupa una superficie di 14.000 metri quadrati ed è classificata come area contaminata a causa dello smaltimento incontrollato di rifiuti di varia origine e qualità; conosciuta come "cava della 'ndrangheta" e scoperta nel 2008 nell'ambito dell'operazione "Star Wars" della Polizia provinciale di Monza e Brianza, era utilizzata dai fratelli Fortunato e Giovanni Stellitano, affiliati alla cosca Iamonte, come discarica abusiva nella quale venivano conferiti anche rifiuti pericolosi, quali residui plastici derivanti da lavorazioni industriali contenenti idrocarburi e terre contaminate da piombo e cromo. Le indagini geologiche avevano stimato un'asportazione abusiva di circa 100.000 metri cubi di ghiaia e smaltimenti abusivi per oltre 180.000 tonnellate di rifiuti;

secondo quanto riportato nella relazione del 12 dicembre 2012 della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, il quadro delineato dalle investigazioni era quello di una vera e propria "Gomorra" in Brianza. Nel corso delle indagini nate per reati ambientali vennero accertati altri pesanti reati: lo spaccio di cocaina, la detenzione illecita e il ricorso all'uso di armi per regolamenti di conti e intimidazioni e il ricorso a incendi dolosi per dissuadere aziende e persone dallo sporgere denunce. Inoltre emergeva in modo evidente come "lo scarso controllo del territorio da parte degli enti e delle autorità preposte, accompagnato da una diffusa omertà" avessero consentito all'organizzazione criminosa "non solo di operare indisturbata per molto tempo sul territorio, con un non comune dispiegamento di uomini e di mezzi, ma anche di realizzare opere che erano chiaramente visibili da chiunque, già molto tempo prima dell'inizio delle indagini da parte dell'autorità giudiziaria". Si spiegava così l'enorme danno causato all'ambiente, posto che la spesa stimata all'epoca per il ripristino dei luoghi, con l'eliminazione del rischio che la contaminazione giungesse alla falda, superava la somma di 2,8 milioni di euro, pur se la prima falda si trovava a 30 metri di profondità e quella potabile a 90 metri;

in occasione dell'audizione dell'8 febbraio 2011 presso la citata Commissione parlamentare d'inchiesta, l'ingegner Giuseppe Farina, responsabile della perizia sulla bonifica del Comune di Desio, aveva suggerito al Comune, "in attesa che qualcuno decida chi deve effettuare la bonifica, di piazzare alcuni piezometri per valutare la qualità dell'acqua e per tenerla costantemente sotto controllo e, se del caso, di intervenire d'urgenza" per evitare di "compromettere tutti i punti che attingono l'acqua a sud di Desio, partendo da Lissone e dall'ultimo pozzo di Desio"; il suggerimento è stato ignorato dalle amministrazioni comunali che si sono succedute e di fatto i piezometri per controllare l'acqua della falda superficiale non sono stati installati;

con una comunicazione indirizzata al presidente e all'assessore per l'ambiente della Regione Lombardia, il 13 maggio 2014 il sindaco di Desio dichiarava l'impossibilità di sostenere il costo della caratterizzazione del sito, stimato in circa 136.000 euro, e chiedeva pertanto alla Regione di anticipare l'eventuale erogazione a copertura delle spese di bonifica al fine di trasferire al Comune le somme necessarie per la caratterizzazione;

il 29 luglio 2014 il Consiglio regionale approvava l'ordine del giorno n. 344 collegato al progetto di legge n. 179 (assestamento del bilancio) che invitava la Giunta regionale, "compatibilmente con le esigenze di bilancio e comunque nell'ambito delle risorse di settore, a porre in essere tutti gli strumenti più idonei affinché siano stanziate le risorse finanziarie necessarie a sostenere i costi per la caratterizzazione della cava di Via Molinara nel comune di Desio";

nel corso dell'incontro tecnico del 22 gennaio 2016 presso gli uffici regionali per la valutazione delle azioni necessarie per la bonifica o messa in sicurezza dell'ex cava, la Regione segnalava che la legge regionale n. 26 del 2003 prevedeva di finanziare i progetti di intervento predisposti dai Comuni, secondo criteri e limiti definiti, e pertanto chiedeva al Comune: a) di predisporre il piano di caratterizzazione dei rifiuti ubicati nella discarica, b) di adottare l'ordinanza sindacale per l'adozione delle misure di prevenzione e precauzione, così come previsto dall'art. 17-bis della legge regionale, c) di prevedere nel piano di caratterizzazione l'esecuzione di indagini ambientali preliminari al di sotto del corpo rifiuti, per la verifica della qualità delle matrici ambientali naturali;

il 1° aprile 2016 il sindaco di Desio trasmetteva alla Direzione generale ambiente energia e sviluppo sostenibile la proposta di piano di caratterizzazione dei rifiuti e chiedeva quali ulteriori azioni dovesse effettuare il Comune per sostenere il finanziamento pubblico regionale delle indagini di caratterizzazione; con tale comunicazione terminava l'interlocuzione tra i due enti sul tema della discarica di via Molinara. In seguito il sindaco dichiarava di non voler emanare l'ordinanza per l'adozione delle misure di prevenzione e precauzione, così come previsto dall'art. 17-bis citato, in quanto riteneva che non ci fossero le condizioni per tale provvedimento;

a fine 2017 il sindaco di Desio dichiarava che, nell'ambito dei 48 milioni di euro del bilancio comunale, il Comune avrebbe investito 150.000 euro per l'esecuzione della caratterizzazione della discarica;

i fondi per i lavori di caratterizzazione sono stati stanziati dall'amministrazione comunale di Desio nel bilancio di previsione per l'anno 2019;

dopo oltre 10 anni dalla scoperta della discarica nell'ambito dell'indagine "Star Wars", nessun tipo di controllo è stato effettuato per verificare il rischio di contaminazione della falda superficiale, i piezometri di monitoraggio non risultano ancora installati, la caratterizzazione del sito non è ancora iniziata e, considerata la mancanza di risorse comunali e l'impossibilità per il Comune di rivalersi sui responsabili dell'inquinamento, non è dato sapere quali fondi saranno utilizzati per la bonifica del sito, il cui costo, secondo le ultime stime dei tecnici, potrebbe arrivare a 5 milioni di euro,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda intraprendere iniziative di propria competenza affinché vengano realizzate con urgenza le attività di monitoraggio della falda superficiale, la caratterizzazione del sito e la successiva bonifica della discarica abusiva di via Molinara a Desio.

(4-02255)