• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02281 PAPATHEU - Al Ministro della salute. - Premesso che: la Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), come dichiarato alla stampa dal presidente Massimo Galli, ritiene...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02281 presentata da URANIA GIULIA ROSINA PAPATHEU
giovedì 10 ottobre 2019, seduta n.154

PAPATHEU - Al Ministro della salute. - Premesso che:

la Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), come dichiarato alla stampa dal presidente Massimo Galli, ritiene l'Italia "maglia nera" in Europa per le infezioni da batteri resistenti agli antibiotici. Le stime parlano di oltre 670 mila casi in un anno in Europa, con più di 33 mila morti e "la situazione peggiore in assoluto - rileva Simit - è stata osservata in Italia, con oltre 200 mila casi e quasi 11 mila decessi stimati". Tale report è stato oggetto di un confronto il 1° ottobre scorso a Milano sul "Progetto Icarete" tra massimi esperti su infezioni ospedaliere e antibiotico-resistenza. L'emergenza 'superbatteri' stima decessi "pari al doppio delle morti legate a incidenti stradali";

il quadro è allarmante e si collocano in questo scenario i 102 casi, segnalati tra il novembre 2018 e il 22 settembre 2019, di infezioni causate da enterobatteri produttori della metallo-beta-lattamasi New Delhi, che conferisce resistenza ai carbapenemi, una classe di antibiotici di fondamentale importanza nel trattamento di infezioni gravi. Un'accelerazione della diffusione di questo tipo di resistenza batterica ha già provocato, secondo l'Agenzia regionale di sanità toscana, almeno 38 decessi. E in Italia si contano tra 450-700 mila infezioni in pazienti ricoverati in ospedale, con un risultato ritenuto dagli esperti "fra i peggiori d'Europa";

"L'antibiotico-resistenza è un'emergenza globale e pertanto si devono prevedere interventi coordinati tra tutti coloro che partecipano in modo diretto o indiretto al fenomeno", ha rilevato la Federazione italiana delle società di medicina di laboratorio (FismeLab), e si ritiene che "l'approccio One Health, che prevede come cardine l'utilizzo consapevole degli antibiotici sia a livello veterinario che umano, possa rappresentare la strategia vincente";

secondo la direzione della Struttura complessa malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, serve un assai più rigoroso rispetto di semplici, ma essenziali protocolli "a partire dalle regole sul lavaggio delle mani da parte degli operatori sanitari", su cui "non occupiamo i primi posti in Europa". Per gli esperti serve "lo sviluppo di nuovi antibiotici", ma viene rilevata anche l'importanza di incrementare "il monitoraggio dei microrganismi isolati da pazienti e la determinazione delle resistenze agli antibiotici". Al centro del Progetto Icarete (promosso da Motore Sanità e realizzato con il contributo di Menarini) ci sono le infezioni correlate all'assistenza (Ica), acquisite cioè durante il ricovero o in altri contesti sanitari simili. I casi continuano a crescere, infatti, in quasi tutti i Paesi europei, con un incremento medio annuo del 5 per cento,

si chiede di sapere quali iniziative abbia intrapreso il Ministro in indirizzo per affrontare tale emergenza ed invertire l'inquietante tendenza descritta e se non ritenga utile incrementare strumenti e risorse umane ed economiche per l'attuazione del Piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza (Pncar), da sviluppare in sinergia con tutte le Regioni.

(4-02281)