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Atto a cui si riferisce:
C.5/02846 (5-02846)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 9 ottobre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-02846

  Signor Presidente, On.li Deputati.
  Sulla base degli accertamenti svolti è stato acclarato che in data 3 maggio 2017 l'OIM ha chiesto ai competenti uffici del Ministero dell'Interno di autorizzare l'accesso al Centro di Mineo da parte di una delegazione composta da 14 funzionari libici, appartenenti a diverse amministrazioni, e da funzionari dell'OIM, che dall'8 al 12 maggio 2017 si sarebbero recati in Italia in visita di studio per uno scambio informativo e di buone prassi sulla gestione dell'immigrazione e sul sistema di accoglienza nell'ambito del progetto SEE DEMM.
  Si tratta di un progetto realizzato, nell'ambito del Programma Regionale di Sviluppo di Protezione per il Nord Africa, finanziato dalla Commissione Europea al 90 per cento e realizzato in Libia dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (O.I.M.), con l'obiettivo di supportare le Autorità Libiche e la società civile nella gestione dei migranti, rifugiati e richiedenti asilo: tra le altre attività il progetto prevedeva la formazione rivolta agli Ufficiali della Guardia costiera libica per la gestione degli sbarchi, dei salvataggi in mare e per l'individuazione dei migranti vulnerabili.
  Nell'elenco dei componenti della rappresentanza fornito dall'OIM figurava il seguente nominativo «Abdurahmans Salem Ibrahim Milad – Libyan Coast Guard Officer of the Zwara Almisafa port point».
  Lo stesso era in possesso di regolare visto di ingresso per breve periodo rilasciato dalla Rappresentanza Diplomatica Italiana in Libia a seguito delle ordinarie procedure di consultazione con i partner Schengen.
  Sulla base di quanto sopra i competenti uffici del Ministero hanno autorizzato la Prefettura di Catania a consentire l'accesso della delegazione per il giorno 11 maggio, come richiesto.
  Tale nominativo, sulla base degli atti acquisiti, è quello che ora viene ricondotto a Abd al-Rahman al Milad.
  Si evidenzia, peraltro, che solo con provvedimento del 7 giugno 2018, quindi un anno dopo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha disposto le sanzioni internazionali a carico di Abd al-Rahman al Milad: più di un anno dopo, quindi, dall'ingresso in Italia della citata delegazione libica.