• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03774 (4-03774)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03774presentato daPAGANO Ubaldotesto diMartedì 8 ottobre 2019, seduta n. 234

   UBALDO PAGANO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro per gli affari europei, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   in Italia le attività connesse alla bio-economia marina, tra le quali la pesca e l'acquacoltura, contribuiscono per circa il 15 per cento del fatturato e dei posti di lavoro all'attuale «Economia Blu» nazionale il cui valore stimato è di circa 43 miliardi di euro l'anno e 850.000 addetti;

   le valutazioni sullo stato delle risorse ittiche in Mediterraneo, eseguite dal Cstep (Comitato tecnico, scientifico ed economico della pesca) della Commissione europea, a differenza dei bacini nord europei, da anni descrivono una situazione di generale sovra-sfruttamento che perdurerebbe nonostante la già richiamata riduzione della flotta attiva ed i limiti tecnici e gestionali imposti da decenni allo sforzo di pesca esercitato dagli Stati membri nel bacino;

   la Commissione europea (Direzione generale affari marittime e pesca) ha recentemente approvato piani di gestione multi-annuali (Map) per il Mediterraneo con misure sempre più draconiane, come l'introduzione di quote (per il pesce azzurro in Adriatico) o di nuovi limiti tecnici e spazio-temporali (per lo strascico nel Mediterraneo occidentale) che stanno aumentando lo stato di difficoltà di un settore in crisi da tempo;

   ulteriori complicazioni sono determinate dall'implementazione dell'obbligo di sbarco del prodotto sotto taglia minima, introdotto dall'ultima riforma della politica comune della pesca;

   inoltre, le norme sulle dimensioni delle reti a strascico previste dal regolamento europeo, penalizzano soprattutto i pescatori mediterranei, dal momento che nei mari del Nord gli esemplari ittici hanno dimensioni molto maggiori rispetto a quelli nostrani;

   la legge nazionale n. 154 del 2016 prevede sanzioni spropositate, dai 4 mila ai 75 mila euro, per chi non rispetta la misura dei pesci da pescare e le dimensioni delle reti a strascico, le quali, secondo il regolamento europeo del Mediterraneo, devono essere di 50 centimetri di larghezza, una misura non proporzionata agli esemplari presenti nei nostri mari –:

   se il Governo intenda assumere iniziative per modificare il sistema sanzionatorio relativo alle infrazioni previste dalla legge n. 154 del 2016, visto che l'attuale disciplina nazionale è fortemente deteriore rispetto ad altri Stati membri dell'Unione europea, con un potenziale danno economico per gli operatori italiani ed un freno allo sviluppo del settore;

   se e quali iniziative intenda intraprendere per promuovere una modifica dei regolamenti europei in materia, al fine di renderli maggiormente compatibili con le caratteristiche del pescato dei nostri mari;

   se intenda assumere iniziative per rinegoziare i dossier relativi ai piani di gestione multi-annuali adottati dalla Direzione generale affari marittimi e pesca nella fase ascendente del processo decisionale, sfruttando ogni spazio negoziale offerto dalle procedure di co-legislazione, e rafforzando il dialogo con le rappresentanze economiche e sociali;

   se intenda adottare iniziative in relazione alla pesca dei grandi pelagici al fine di ottenere una regolazione più equa delle catture ed un'attenzione specifica per la piccola pesca che caratterizza l'intera flotta nazionale;

   se intenda assumere iniziative per approfondire e migliorare il sistema degli ammortizzatori sociali onde garantire dignità al lavoro del pescatore, mediante il mantenimento e lo stanziamento anche ulteriore di adeguate risorse per i periodi di sospensione dell'attività di pesca non dipendenti dalla volontà dell'armatore, nonché riconoscere il lavoro del pescatore quale attività usurante di cui al decreto legislativo n. 67 del 2011, considerate le precipue caratteristiche e stante l'avvenuto riconoscimento, di attività gravosa di cui alla legge n. 205 del 2017 – legge di stabilità 2018);

   se intenda assumere iniziative per rafforzare la dotazione finanziaria del Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura in modo da rendere realmente possibile un governo condiviso della pesca e accelerare e snellire le procedure per l'accesso ai fondi del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp).
(4-03774)