• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02832 (5-02832)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02832presentato daZIELLO Edoardotesto diLunedì 7 ottobre 2019, seduta n. 233

   ZIELLO, LORENZO FONTANA, GALLI, ANDREUZZA, BINELLI, COLLA, DARA, PATASSINI e PETTAZZI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   con sentenza del 24 settembre 2019 il tribunale europeo ha dato torto alla Piaggio, condannandola anche alle spese in quanto parte soccombente, nella causa contro la Zhejiang, negando che lo scooter cinese «Ves» sia un plagio della «Vespa»;

   «forme simili ma non uguali» è, in sintesi, la motivazione con cui la Piaggio si è vista respingere il ricorso presentato all'ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) contro i cinesi del gruppo Zhejiang Zhonzheng Industry;

   secondo i giudici «Lo scooter della Zhejiang e lo scooter Vespa LX suscitano impressioni generali diverse. Il primo possiede un carattere individuale rispetto al secondo. Infatti, mentre lo scooter della Zhejiang è dominato da linee sostanzialmente spigolose, lo scooter Vespa LX privilegia linee arrotondate. Le caratteristiche di forma proprie dello scooter Vespa LX non si ritrovano, a loro volta, nello scooter della Zhejiang, mentre le differenze che li separano sono numerose e significative e non sfuggiranno all'attenzione di un utilizzatore informato»;

   per gli interroganti, invece, non solo il modello è oggettivamente la copia del mezzo prodotto dall'azienda pontederese, ma anche il nome stesso «Ves» è un richiamo del modello originario;

   tale sentenza rappresenta un duro colpo al Made in Italy e dimostra come lo stesso è assolutamente privo di alcuna tutela comunitaria;

   la decisione del tribunale europeo comporta che ora il prodotto cinese potrà essere venduto anche in Europa e, considerato che il costo del lavoro e le tutele sociali sono di gran lunga più basse in Cina, di certo potrebbe provocare ricadute negative sulla produzione e sui livelli occupazionali della fabbrica di Pontedera;

   si ricorda, peraltro, che da oltre sei anni la Piaggio si batte per tutelare lo scooter più celebre al mondo vincendo in ben due gradi di giudizio contro la tesi sostenuta dai legali dell'azienda cinese per i quali non sarebbe esistito diritto d'autore sulle linee estetiche della Vespa;

   la vicenda era iniziata nel 2013 quando la Guardia di finanza sequestrò nel corso della fiera milanese Eicma undici scooter di sette diversi espositori, tutti disegnati su imitazione della Vespa Piaggio; secondo le Fiamme Gialle, gli scooter sequestrati violavano il diritto di esclusiva del marchio trimensionale dello scooter registrato dall'azienda di Pontedera per fissare le caratteristiche di unicità e creatività del motoveicolo fin dal primo anno di produzione, nel lontano 1946 –:

   se e quali urgenti iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare con riguardo ai fatti esposti in premessa e, più in generale, a tutela dei nostri marchi storici e dei prodotti Made in Italy famosi in tutto il mondo come, per l'appunto, la Vespa Piaggio.
(5-02832)