• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/02836 (5-02836)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02836presentato daMURELLI Elenatesto diLunedì 7 ottobre 2019, seduta n. 233

   MURELLI, DURIGON, GIACCONE, CAFFARATTO, CAPARVI, FRASSINI, LEGNAIOLI, EVA LORENZONI e MOSCHIONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nel 2007 l'allora Governo Prodi operò quello che appare agli interroganti un vero e proprio «scippo» del trattamento di fine rapporto (tfr) a danno dei lavoratori: con la motivazione di incentivare lo sviluppo dei fondi pensioni, ma in realtà al solo scopo di fare cassa, il comma 755 dell'articolo unico della legge finanziaria 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) disciplinò per le aziende con più di 50 dipendenti il trasferimento «coatto» in un apposito fondo di tesoreria dello Stato presso l'Inps del Tfr maturando ed inoptato verso un fondo pensione;

   teoricamente, l'Inps avrebbe dovuto occuparsi di tale somma in modo da assicurare al lavoratore una «mini rendita» aggiuntiva alla pensione al momento della quiescenza (per legge la remunerazione è dell'1,5 per cento più il 75 per cento dell'incremento dell'inflazione), ma in realtà il successivo comma 758 prevedeva che le somme affluite all'Inps avrebbero dovuto essere utilizzate per il finanziamento degli interventi indicati nell'elenco annesso alla medesima legge, ovvero «promozione edilizia ad alta efficienza energetica, fondo salvataggio e ristrutturazione imprese in difficoltà, imprese pubbliche, alta velocità, spese funzionamento della Difesa, rifinanziamento per investimenti»;

   secondo notizie stampa di questi giorni (Il Sole 24 Ore del 3 ottobre; Libero del 4 ottobre) il fondo raccoglie la quota di liquidazione di ben 3,3 milioni di lavoratori, accumulando in dodici anni 68.528 miliardi, ma più della metà – esattamente 36 miliardi – sembra siano spariti;

   nonostante la richiesta di chiarimenti della Corte dei conti, nessuno sembra in grado oggi di fornire adeguate risposte: il Ministero dell'economia e delle finanze ha dirottato la richiesta sul Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che a sua volta ha scaricato le delucidazioni sull'Inps, il cui presidente Tridico non ha fornito alcuna risposta esaustiva in proposito –:

   se corrisponda a verità quanto riportato in premessa e se il Governo intenda chiarire che fine abbiano fatto ben 36 miliardi di euro di trattamento di fine rapporto accantonato nel fondo Inps e come si intenda provvedere alla restituzione di tali somme ai legittimi titolari.
(5-02836)