• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03765 (4-03765)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03765presentato daCASCIELLO Luigitesto diLunedì 7 ottobre 2019, seduta n. 233

   CASCIELLO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   dal 14 al 18 agosto 2019 circa 300 persone, dirigenti e militanti del Partito Radicale, l'Osservatorio delle Camere penali italiane, diversi parlamentari, garanti delle persone private della libertà, hanno visitato 70 istituti penitenziari in 17 regioni;

   al 31 luglio 2019 i detenuti ristretti nelle carceri erano 60.254 per una capienza regolamentare di 50.480 e il personale di ogni livello è estremamente ridotto nel suo organico; dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane ci sono stati 29 suicidi;

   la delegazione che ha visitato la casa circondariale di Vallo della Lucania (Salerno) il 16 agosto 2019 era composta da: Donato Salzano, capo delegazione Partito Radicale, professor Samuele Ciambriello, Garante regionale campano per i diritti delle persone private della libertà personale, avvocato Maria Rosaria Cardenuto, componente dello staff del Garante, avvocato Fiorinda Mirabile Camera penale salernitana ed il dottor Peppe Tarallo Comitato «Verità e Giustizia Franco Mastrogiovanni»;

   nella casa circondariale di Vallo della Lucania (Salerno) alla visita del 16 agosto la fotografia è la seguente:

   55 detenuti ristretti nei 56 posti regolamentari;

   i detenuti lavoranti alle dipendenze dell'amministrazione sono 5/6; i casi psichiatrici sono moltissimi; i ristretti che sono in attesa del primo giudizio 7; gli agenti di polizia penitenziaria effettivamente in servizio sono 7, di cui 3 destinati alle traduzioni (ogni turno di custodia) per un totale di 22 giornalieri a fronte di una pianta organica che ne prevedrebbe 26;

   si tratta di istituto dedicato in esclusiva dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) a tipologie particolari di reati riguardanti la sfera sessuale; vi sono soltanto uomini e, nonostante le presenze siano al di sotto del numero legale, il sovraffollamento è strabiliante, in 7/8 in una stanza con una sola doccia e un solo wc;

   la struttura era un piccolo e stretto antico monastero riadattato in età Borbonica a carcere; fortunatamente le mura sono state da poco tinteggiate; le stanze di detenzione sono sotto il livello della strada, tant'è che la visita si è svolta a mezzogiorno, ma si teneva accesa la luce come se fosse stata mezzanotte, quando invece un primo piano a piena luce rimane chiuso per mancanza di personale;

   la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per i trattamenti inumani e degradanti con la sentenza «Torreggiarli ed altri» del 2013, non certo e soltanto per il sovraffollamento e la mancata assistenza sanitaria ma, tra le altre cose, anche e soprattutto per l'assenza della luce naturale in stanza e negli ambienti di passeggio;

   il carcere di Vallo della Lucania come il terribile carcere di Favignana, dove le stanze sono al di sotto del livello del mare, pare abbandonato al suo destino; il personale medico e paramedico amorevole fa l'impossibile; sono pochi gli agenti, una sola educatrice encomiabile, un solo psichiatra del Ministero per 27 ore al mese e un solo psicologo dell'Asl una volta a settimana; è gravissima la carenza di questo tipo di personale, vista la tipologia di reati in trattamento e fortissima tale criticità –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione descritta in premessa e quali iniziative di competenza, anche di natura amministrativa, intendano assumere:

    a) per porre fine ai trattamenti disumani e degradanti ai quali sono sottoposti i detenuti, riportando nella legalità costituzionale il carcere di Vallo della Lucania;

    b) per fronteggiare la gravissima situazione sanitaria e assicurare un adeguato livello di assistenza alla popolazione reclusa, anche tramite la presenza di un servizio sanitario h24 per fronteggiare le eventuali gravi emergenze notturne, così garantendo il diritto alla salute dei detenuti.
(4-03765)