• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03755 (4-03755)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03755presentato daDONNO Leonardotesto diVenerdì 4 ottobre 2019, seduta n. 232

   DONNO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   così come già segnalato in data 31 luglio 2019 con l'interrogazione n. 4-03468, l'occupazione abusiva degli immobili costituisce da tempo una delle principali problematiche che affliggono i grandi centri urbani del Paese, conseguenza a volte della difficoltà di porre in essere politiche territoriali, urbanistiche e sociali, finalizzate alla riqualificazione delle aree periferiche e alla riduzione dei fattori di marginalità sociale. Il tema, come noto, è stato affrontato, sotto il profilo della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, dal decreto-legge n. 14 del 2017, convertito, con modificazioni, nella legge n. 48 del 2017, che ha introdotto alcune significative innovazioni volte al superamento del fenomeno, in un'ottica di miglioramento delle condizioni di vivibilità delle città e di prevenzione delle situazioni di degrado e di condotte illecite;

   l'articolo 11 del decreto-legge n. 14 del 2017 prevede che, al fine di assicurare il concorso detta forza pubblica per l'esecuzione dei provvedimenti di sgombero, il prefetto individui una scala di priorità che tenga conto della «tutela delle famiglie in situazioni di disagio economico o sociale»;

   con la circolare del 1° settembre 2018 del Ministero dell'interno, concernente disposizioni relative all'occupazione arbitraria di immobili, si domanda ai prefetti, nell'ambito delle loro competenze, attraverso l'istituzione del comitato per la sicurezza per organizzare le operazioni di sgombero, l'attuazione di un piano sociale per censire e identificare gli occupanti e la composizione dei nuclei familiari, con particolare riguardo alla presenza all'interno degli stessi di minori o altre persone in condizioni di fragilità, oltre alla verifica della situazione reddituale e della condizione di regolarità di accesso e permanenza sul territorio nazionale; si affida agli stessi il compito di adottare iniziative per l'esecuzione di sgomberi resi necessari da altre situazioni di rilievo, come le precarie condizioni di sicurezza degli immobili, che potrebbero emergere a seguito delle ordinanze contingibili e urgenti adottate dal sindaco;

   a seguito di indagini condotte dalla Guardia di finanza di Lecce nel 2018, sono emerse responsabilità importanti di politici, dirigenti e funzionari del comune dello stesso capoluogo di provincia salentino per l'assegnazione illecita di alloggi popolari in cambio di voti;

   dai dati pervenuti dall'ente gestore Arca Sud, in data 10 luglio 2019, a seguito dell'esplicita richiesta di accesso agli atti, è emerso che, ad oggi, sussistono 323 pratiche di decadenza relative alle case popolari che attendono ancora di essere evase e 405 casi di occupazioni abusive in provincia di Lecce e che interessano nello specifico, fra gli altri, i comuni di Lecce, Nardo, Gallipoli, Copertino, Galatina, Squinzano, Maglie e Tricase;

   da quanto emerso dalle dichiarazioni in tribunale dallo stesso direttore di Arca Sud, Sandra Zappatore, esiste un meccanismo ormai consolidato, per imposizione dei politici sotto inchiesta, concernente il blocco degli sgomberi –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;

   quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare affinché i prefetti completino l’iter riguardante lo sgombero delle case popolari in questione per permettere, al contempo, una immediata riassegnazione degli stessi immobili ai cittadini bisognosi.
(4-03755)