• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02805 (5-02805)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02805presentato daTONELLI Giannitesto diMercoledì 2 ottobre 2019, seduta n. 231

   TONELLI, IEZZI, BORDONALI, DE ANGELIS, INVERNIZZI, MATURI, MOLTENI, STEFANI e VINCI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   notizie di stampa del 26 settembre 2019 riportavano l'arresto di tre immigrati accusati di essere trafficanti di esseri umani approdati in Italia il 29 giugno scorso, a bordo della Sea Watch III, ossia il natante finito alla ribalta delle cronache perché comandato dalla signora Carola Rackete;

   successivamente, alcuni immigrati, sbarcati con la nave Mediterranea, hanno riconosciuto Mohammed Condè, detto Suàrez, di 27 anni, originario della Guinea, Hameda Ahmed, di 26 anni, egiziano, e Mahmoud Ashuia, egiziano di 24 anni, quali soggetti che nel campo Zawya, in Libia, li avevano torturati, sottoposti a violenze di ogni genere ed anche ad abusi sessuali oltre a riservare loro condizioni di vita disumane;

   le indagini condotte dalla direzione distrettuale antimafia e dalla squadra mobile di Agrigento hanno portato quindi all'arresto di queste persone con l'accusa di tratta di persone, violenza sessuale, tortura, omicidio, sequestro di persona a scopo di estorsione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina;

   nell'articolo de Il Giornale si evidenzia, secondo fonti attendibili, che il Ministro interrogato avrebbe imposto il silenzio sulla notizia;

   a parere degli interroganti è fondato il dubbio che tale riservatezza sia stata imposta non già per motivi di carattere investigativo, bensì per ragioni di opportunità politica, visto che, a seguito della vicenda della Sea Watch III, l'ex Ministro dell'interno, Matteo Salvini, è stato querelato da Carola Rackete, anch'essa a sua volta sottoposta ad indagine per vari reati;

   se ciò fosse confermato a parere degli interroganti Carola Rackete non sarebbe una caritatevole soccorritrice che ha rispettato solo gli obblighi derivanti dalle Convenzioni sul diritto internazionale del mare come descritta da diversi esponenti politici saliti a bordo della nave, ma piuttosto una traghettatrice di torturatori e scafisti;

   il rischio che le organizzazioni non governative (Ong) nelle loro attività di salvataggio in mare finiscano di fatto per diventare complici del traghettamento in Europa di delinquenti e trafficanti di esseri umani suscita grande preoccupazione, dato l'esponenziale aumento del numero degli arrivi nell'ultimo mese a seguito delle navi di diverse Ong;

   alla nave Sea Watch 3 – si ricorda – venne intimato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane dall'allora Ministro dell'interno Matteo Salvini, ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n. 53 del 2019, il quale ha disposto la possibilità di adottare tale misura proprio per motivi di ordine e sicurezza pubblica e in caso di violazione delle leggi sull'immigrazione –:

   se i fatti riportati in premessa corrispondano al vero e, con particolare riguardo al silenzio sulla notizia, quali siano le ragioni sottese, nonché quali iniziative intenda adottare al fine di scongiurare rischi come quelli sopra esposti alla luce dei nuovi intendimenti del Governo sugli sbarchi.
(5-02805)