• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00312 (7-00312) «Incerti».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00312presentato daINCERTI Antonellatesto diMercoledì 18 settembre 2019, seduta n. 225

   La XIII Commissione,

   premesso che:

    la Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 208 del 5 settembre 2019, ha pubblicato il testo di decreto del Presidente della Repubblica 5 luglio 2019, n. 102, Regolamento recante ulteriori modifiche dell'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche;

    secondo quanto previsto dal suddetto decreto, all'articolo 3, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare adotta i criteri di cui all'articolo 12, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, come modificato dall'articolo 2, comma 1, del nuovo testo, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto;

    dalle informazioni fin qui acquisite in ambito scientifico e agronomico attraverso l'attività delle regioni (Emilia-Romagna e Piemonte, in particolare) e del Crea, è di straordinaria evidenza l'elevato livello di pericolosità della cimice marmorata asiatica (Halyomorpha halys) per l'agricoltura nazionale;

    si tratta infatti di un insetto polifago, particolarmente infestante che, pur originario dell'Estremo Oriente, da alcuni anni si è insediato stabilmente in Italia e sta arrecando gravi danni alle coltivazioni di molte regioni, specie nel Nord del Paese, diffondendosi rapidamente anche alle regioni del Centro;

    tutte le evidenze tecnico-scientifiche confermano come il ricorso a pesticidi e altre sostanze chimiche si sia rivelato di fatto inefficace per fronteggiare l'invasione di questo insetto, come anche l'impiego di insetti antagonisti autoctoni, in particolare imenotteri (vespe);

    viceversa, a seguito di un'ampia attività di sperimentazione in laboratorio, lo strumento più efficace di contrasto è risultato essere quello di contrapporre alla cimice asiatica il suo antagonista naturale, la cosiddetta «vespa samurai» (Trissolcus japonicus), anch'essa originaria dell'Estremo Oriente;

    tale operazione di lotta biologica, già intrapresa con successo in altri Paesi alle prese con il medesimo problema, non poteva finora essere fatta in Italia a causa della normativa contenuta nel regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, che aveva recepito in Italia in termini molto restrittivi e cautelativi la direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (cosiddetta «direttiva habitat»);

    l'articolo 12 del suddetto decreto, nella precedente versione, vietava infatti tassativamente l'introduzione in Italia di specie e popolazioni non autoctone, per qualsiasi fine, senza prevedere deroghe finalizzate alla lotta biologica, così privando l'Italia di uno dei più importanti strumenti di contrasto alla diffusione di specie esotiche invasive, che si basa appunto sull'utilizzo di antagonisti naturali;

    già nel settembre 2015 il Comitato fitosanitario nazionale, in conseguenza dei crescenti livelli di dannosità e di pericolosità dovuti allo sviluppo di questo insetto, aveva espresso, in modo unanime, il proprio parere favorevole, affinché fossero rafforzati il coordinamento delle informazioni tra le regioni interessate a questa emergenza fitopatologica e fosse dato sostegno e collaborazione ai programmi di studio intrapresi nell'evidenza della necessità di superare le criticità nell'applicazione della direttiva 92/43/CEE («direttiva habitat») in particolare consentendo il ricorso all'introduzione di specie antagoniste alle specie esotiche dannose, per la realizzazione di piani di lotta biologica necessari per contrastare infestazioni sempre più frequenti;

    il 22 dicembre dello stesso 2015 la Presidenza del Consiglio dei ministri aveva trasmesso a tutte le istituzioni interessate la bozza di decreto di «modifica dell'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 1997, n. 357, concernente regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche» che, all'articolo 1, prevedeva di sostituire l'articolo 12 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 1997, n. 357, con la nuova formulazione che definisce la procedura con la quale le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentiti gli enti locali interessati e dopo adeguata informazione del pubblico interessato, autorizzano la reintroduzione o il ripopolamento in deroga di specie e di popolazioni non autoctone, nel rispetto delle finalità dello stesso regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 e della salute e del benessere delle specie, tenendo conto di quanto disposto dal regolamento (CE) n. 708/2007 del Consiglio, dell'11 giugno 2007, e con il preventivo parere dell'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra);

    nella riunione del 16 marzo 2018 il Consiglio dei ministri aveva deliberato l'adozione preliminare del decreto del Presidente della Repubblica di modifica dell'articolo 12 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997;

    il 10 maggio 2018 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano aveva espresso parere favorevole con osservazioni sulla bozza di decreto del Presidente della Repubblica di modifica dell'articolo 12 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997;

    nell'adunanza del 20 settembre 2018 la sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato aveva espresso il previsto parere alla bozza di decreto del Presidente della Repubblica di modifica dell'articolo 12 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997;

    il 4 aprile 2019 il Consiglio dei ministri aveva approvato in via definitiva il decreto del Presidente della Repubblica di modifica dell'articolo 12 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997;

    il Senato aveva approvato il 16 aprile 2019 una risoluzione in Commissione Agricoltura sull'invasione della cimice marmorata asiatica (Halyomorpha halys) e il 12 giugno 2019 l'ordine del giorno 9/Doc. XXIV, n. 5/1 che impegnava il Governo pro tempore, nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario, con particolare riferimento all'azione di contrasto alla cimice marmorata asiatica mediante la cosiddetta «vespa samurai» (Trissolcus japonicus) quale antagonista naturale, a valutare l'opportunità di una specifica azione di monitoraggio con cadenza annuale al fine di garantire una periodica informazione circa le condizioni di inserimento della cosiddetta «vespa samurai» nel territorio nazionale ed un controllo dello stato dell'emergenza fitopatologica, scongiurando eventuali effetti pregiudizievoli agli habitat naturali, alla flora e alla fauna;

    la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 5 settembre 2019 del nuovo provvedimento, quindi, consente anche in Italia, in presenza di motivate ragioni di interesse pubblico, di derogare al divieto di introduzione di specie o popolazioni non autoctone, sulla base sia di studi che evidenzino l'assenza di effetti negativi sull'ambiente, sia di appositi criteri e fatti salvi sempre i necessari controlli, permettendo, per la cimice asiatica e per tutte le situazioni analoghe, azioni di lotta biologica; il nuovo articolo 12 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, come modificato, prevede tuttavia una procedura particolarmente articolata e complessa per l'avvio concreto degli interventi di lotta biologica, dovendosi prima adottare, entro sei mesi dall'entrata in vigore del regolamento di modifica, un decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che fissi i criteri per l'immissione in natura delle specie e popolazioni non autoctone;

    sulla base dei suddetti criteri, a fronte di una specifica richiesta delle regioni, delle province autonome di Trento e di Bolzano o degli enti di gestione delle aree protette nazionali, il Ministero può poi autorizzare l'immissione, previa valutazione di uno specifico studio che escluda qualsiasi rischio per la conservazione delle specie e degli habitat naturali;

    tale procedura, che mira giustamente a prevenire qualsiasi eventuale effetto negativo derivante dall'immissione degli organismi non autoctoni, rischia però di allungare eccessivamente i tempi per l'avvio concreto delle sperimentazioni in campo della «vespa samurai», che quindi non potrebbe svolgere la sua azione di contrasto alla cimice asiatica nella stagione agricola in corso, con grave danno per le coltivazioni interessate da questo flagello,

impegna il Governo:

   ad adottare con urgenza il decreto ministeriale previsto dal nuovo articolo 12 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, volto a fissare i criteri per l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone nel territorio italiano;

   ad attuare un piano straordinario da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo dotato di risorse adeguate per l'erogazione di indennizzi alle imprese colpite da questa grave emergenza fitosanitaria che diversamente metterà in seria crisi intere filiere produttive dell'ambito ortofrutticolo con ricadute socio-economiche gravi per la perdita di posti di lavoro;

   ad attivare la procedura per l'utilizzo degli aiuti di Stato come previsto dal decreto legislativo n. 102 del 2004, visto che la cimice è inserita nell'elenco allegato al decreto ministeriale 21 gennaio 2019;

   in particolare, a dare la massima accelerazione all'autorizzazione al lancio e alla diffusione nell'ambiente del parassitoide esotico detto vespa samurai, con l'attivazione di procedure semplificate per l'autorizzazione all'immissione dell'antagonista, anche in considerazione dell'ampia sperimentazione già condotta sulla «vespa samurai», in modo da consentire l'azione in campo contro la cimice asiatica in questi ultimi mesi della campagna agricola 2019;

   a sviluppare una forte azione di coordinamento, attraverso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, per la ricerca e lo stanziamento di risorse dedicate al Crea-DC che dall'autunno 2018 sta studiando in laboratorio la vespa samurai;

   ad assumere iniziative per applicare, attraverso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, in attuazione dell'Organizzazione comune di mercato (Ocm) ortofrutta che consente ai singoli Stati membri di definire le dimensioni minime per il riconoscimento delle organizzazioni di produttori (numero di soci e valori della produzione commercializzata (Vpc) minimi) una clausola di salvaguardia per le organizzazioni di produttori che non raggiungono il valore minimo a causa del calo di fatturato dipendente da questa emergenza fitosanitaria, evitando con questa misura gli effetti di avvitamento che verrebbero a crearsi con una forte riduzione delle risorse Ocm proprio mentre si sta affrontando un'emergenza;

   ad attivare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti occupati nelle imprese di lavorazione della frutta, in particolare nelle aree maggiormente colpite dall'emergenza fitosanitaria;

   a valutare l'utilizzazione di fondi europei a rischio di disimpegno per attivare strumenti di gestione del rischio agli agricoltori e altre misure utili contro la cimice e l'acuirsi delle patologie;

   ad avanzare in sede europea la richiesta di una maggiore dotazione finanziaria delle Ocm (Organizzazioni comuni di mercato, ovvero le politiche europee per la gestione dei mercati) finalizzate alla creazione di fondi mutualistici per compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l'ortofrutta;

   a finanziare progetti di ricerca dedicati alle strategie di contrasto e di coesistenza con la cimice, in forte collegamento con le altre esperienze internazionali, soprattutto americane, che si stanno cimentando con la stessa emergenza.
(7-00312) «Incerti».