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Atto a cui si riferisce:
S.1/00167 premesso che: il 23 ottobre 2018 la Corte costituzionale ha esaminato la questione di legittimità dell'articolo 580 del codice penale, nella parte in cui incrimina le condotte di aiuto al...



Atto Senato

Mozione 1-00167 presentata da ANNA MARIA BERNINI
martedì 17 settembre 2019, seduta n.149

BERNINI, BINETTI, SCHIFANI, GASPARRI, DE POLI, SACCONE, MALAN, MALLEGNI, GALLONE, FERRO, TESTOR, RIZZOTTI - Il Senato,

premesso che:

il 23 ottobre 2018 la Corte costituzionale ha esaminato la questione di legittimità dell'articolo 580 del codice penale, nella parte in cui incrimina le condotte di aiuto al suicidio in alternativa alle condotte di istigazione. La questione era stata sollevata con ordinanza del 14 febbraio 2018 dalla I Corte d'assise di Milano nel procedimento penale a carico di Marco Cappato, imputato per aver agevolato il suicidio di Fabiano Antoniani, conosciuto come dj Fabo, aiutandolo a recarsi in Svizzera nella clinica Dignitas, dove è poi avvenuto il decesso;

con l'ordinanza n. 207 del 24 ottobre 2018, la Corte costituzionale ha rinviato la decisione all'udienza del 24 settembre 2019, destinando non poche pagine per sostenere che la norma penale impugnata ha qualche ragione di permanenza nell'ordinamento (e cioè tutelare le persone più deboli e in difficoltà, per le quali il suicidio è una tentazione da non assecondare), ma che, tuttavia, deve essere rivista;

per la prima volta da quando esiste la Corte costituzionale, la citata ordinanza n. 207 del 2018, nel disegnare i profili di una presumibile illegittimità dell'articolo 580 del codice penale, nella parte in cui punisce l'agevolazione al suicidio, non perviene alla declaratoria di incostituzionalità, ma la differisce alla propria udienza del 24 settembre 2019, sollecitando il Parlamento perché, per evitarla, approvi una legge che recepisca le indicazioni della Corte medesima;

in tale situazione, occorre ricordare che la Camera dei deputati ha avviato il percorso della risposta legislativa, incardinando nelle Commissioni permanenti II e XII le proposte di legge n. 2, n. 1586, n. 1655 e n. 1888, il cui esame è iniziato, a quanto si apprende dal portale internet di Montecitorio, il 27 febbraio 2019, con riferimento alla proposta di legge n. 1586 prima presentata (eccezione fatta per la proposta di legge n. 2 di iniziativa popolare), cui sono state abbinate le altre citate. In data 1° agosto 2019 gli uffici di Presidenza delle nominate Commissioni hanno però preso atto di non poter procedere con l'istruttoria in corso e pertanto risulta comunque scaduto il termine massimo per tale adempimento (due mesi dall'inizio dell'esame in sede referente) previsto dall'art. 81 del Regolamento della Camera dei deputati;

sino alla data del 1° agosto 2019, il Senato è stato nell'impossibilità di procedere a un'istruttoria e ad una deliberazione dell'Assemblea sul tema, considerato che l'incardinamento di un provvedimento presso una Camera preclude il contemporaneo esame da parte dell'altra;

il 7 agosto 2019, i proponenti, persuasi che il Senato dovesse procedere senza indugi ad avviare un fattivo riscontro all'ordinanza della Corte costituzionale n. 207 del 2018, hanno presentato al Senato un disegno di legge (AS 1464, recante "Modifiche all'articolo 580 del codice penale e modifiche alla legge 22 dicembre 2017, n. 219, in materia di disposizioni anticipate di trattamento e prestazione delle cure palliative");

considerato che:

l'apertura della crisi di Governo l'8 agosto 2019, cui ha fatto seguito la formazione del nuovo Governo il 10 settembre, ha di fatto impedito la ripresa dei lavori parlamentari e quindi la possibilità di avviare in tempi utili l'esame del citato disegno di legge e di ulteriori iniziative sull'argomento;

il 10 settembre 2019, il Presidente del Consiglio dei ministri, Conte, nel suo intervento al Senato nel dibattito sulla fiducia, sollecitato da uno dei presenti firmatari ad assumere una posizione pubblica per quanto riguarda il tema del cosiddetto "suicidio medicalmente assistito" e il problema della sua eventuale depenalizzazione o legalizzazione, a seconda dell'angolo visuale, si è espresso evidenziando che "il tema non è oggetto del programma di governo", ma comunque auspicando che "il Parlamento trovi il modo e le occasioni per poter approfondire tali questioni e lo possa fare rapidamente. Diversamente si arriverebbe a una pronuncia della Corte costituzionale, che chiaramente ha un raggio di azione limitato, date le sue competenze. Quindi, sarebbe auspicabile poter trovare un'ampia condivisione, per poter intervenire e legiferare in materia";

ritenuto che, a giudizio dei proponenti:

non è opportuno incedere in frettolose discipline sulla "vita e sulla morte", che necessitano di tempi ben più congrui di quelli atipicamente indicati dalla Consulta al legislatore, che non può mai, e men che meno su questi temi, essere così condizionato nella sua superiore attività di legiferare in esclusivo adempimento del mandato popolare;

al fine di preservare l'equilibrio dei poteri tra gli organi costituzionali e verso i princìpi sanciti nella Costituzione, occorre profondere ogni sforzo per garantire e riservare maggiore considerazione al Parlamento, consentendo il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche,

impegna il Parlamento ad avviare un percorso immediato volto all'approvazione di una legge che si pronunci sull'articolo 580 del codice penale, e formula auspici perché la Suprema Corte, nel rispetto dell'autonomia degli organi costituzionali e dei compiti e delle funzioni che la Costituzione assegna a ciascuno di essi, possa rinviare la propria decisione e possa tener conto, nell'ambito della propria autonomia discrezionale e processuale, del presente impegno parlamentare.

(1-00167)