• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/02720 (5-02720)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02720presentato daBIGNAMI Galeazzotesto diMartedì 17 settembre 2019, seduta n. 224

   BIGNAMI e OSNATO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   con la risoluzione del 2 settembre 2019, n. 79, l'Agenzia delle entrate ha recepito e dato attuazione alla sentenza della Corte di giustizia europea del 14 marzo 2019, resa nella causa C-449/17, che ha negato «nei servizi di insegnamento resi dalle autoscuole, l'esistenza dei requisiti didattici propri di scuole ed università, per effetto dei quali si può operare in esenzione IVA», e, di conseguenza, contestato alle autoscuole il mancato pagamento della stessa nell'aliquota del 22 per cento;

   tale decisione, al di là dei pesanti dubbi interpretativi che permangono, espone le scuole guida al recupero forzoso, nei confronti dei propri studenti delle somme Iva oggi pretese dall'Agenzia delle entrate;

   appare evidente che, nell'impossibilità di recuperare tali somme dai frequentatori dei corsi, saranno di fatto le autoscuole a dover sopportare questa sorprendente e del tutto inammissibile pretesa impositiva;

   l'Agenzia delle entrate, invece di attendere un provvedimento in sede legislativa, si è immediatamente attivata dimostrando, a giudizio degli interroganti, ancora una volta la propria «freddezza burocratica» alimentata dall'incapacità di comprendere le esigenze del settore privato;

   le somme richieste, infatti, costituiscono una vera e propria sorpresa di bilancio per migliaia e migliaia di operatori, che li costringe a ripensare retroattivamente ai propri bilanci, investimenti, costi, e attività di azienda, fatto che si pone in palese contrasto con la logica che guida ogni attività privata, fondata sulla pianificazione annua del proprio bilancio con spese e investimenti;

   dunque appare necessario, prima ancora che opportuno, che il Governo in via d'urgenza provveda a porre rimedio a questa situazione surreale, in cui gli unici che rischiano di pagare un prezzo assai elevato, tanto da rischiare concretamente la chiusura, sono i titolari di scuola guida, per responsabilità tra l'altro a loro non imputabile –:

   se non intenda adottare immediatamente iniziative per prevedere una moratoria utile a definire tempi e modalità di risoluzione della problematica di cui in premessa, che rischia di fare chiudere migliaia di operatori con pesantissime ripercussioni anche sul piano occupazionale.
(5-02720)