• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03589 (4-03589)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03589presentato daSCHIRÒ Angelatesto diMartedì 17 settembre 2019, seduta n. 224

   SCHIRÒ. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea potrebbe aprire scenari preoccupanti per i circa 700 mila italiani che vivono e lavorano in Gran Bretagna;

   l'amministrazione britannica ha in più occasioni rassicurato i cittadini comunitari in merito alla possibilità di ottenere il «Settled Status», la certificazione per chi arriva da un altro Paese dell'Unione e vive in Gran Bretagna da almeno cinque anni;

   recenti notizie di stampa hanno evidenziato il caso di una cittadina italiana, Anna Amato, di 57 anni arrivata nel Regno Unito all'età di due anni e ivi residente ininterrottamente per 55 anni, che si è vista negare da parte delle locali autorità il visto di soggiorno permanente, condizione per la concessione della cittadinanza. La connazionale in questione ha compiuto l'intero ciclo di studi nel Regno Unito, è sposata con un cittadino britannico, ha figli, a loro volta britannici, e ha svolto negli anni attività lavorative di vario genere nel settore dei servizi alla persona e nel settore del commercio. Tali attività, di difficile documentazione per la scomparsa degli enti presso i quali le prestazioni lavorative sono state effettuate, sono tuttavia evidenziate dai regolari adempimenti fiscali che l'interessata ha assolto nel corso del tempo;

   negli stessi servizi giornalistici, inoltre, si riportano numerose criticità e analoghe situazioni che riguarderebbero molti anziani italiani, immigrati negli anni Cinquanta e Sessanta, la cui documentazione certificante l'arrivo e la residenza continuativa per almeno cinque anni nel Regno Unito sarebbe andata persa. Molti di loro, inoltre, non avrebbero avviato le pratiche per il permesso di soggiorno («Settled Status») a causa di una insufficiente informazione o capacità ad operare attraverso modalità digitali –:

   se abbia già assunto iniziative affinché i rappresentanti diplomatici e consolari italiani prendano contatto con la connazionale indicata dalle notizie di cronaca al fine di sostenerne le istanze nei confronti delle autorità britanniche, fino al riconoscimento dei suoi giusti diritti;

   più in generale, quali iniziative siano state intraprese al fine di sensibilizzare i nostri connazionali a registrarsi al «settlement scheme» e di fornire l'assistenza necessaria ai connazionali medesimi in caso di bisogno;

   se sia stato predisposto un monitoraggio della situazione relativa a tutti coloro che si sono trovati, o possono trovarsi, nella stessa situazione della persona di cui in premessa in modo da dare al dialogo con le autorità britanniche un carattere organico e sistematico rispetto alle fasce più deboli e vulnerabili della comunità italiana, soprattutto agli anziani, profondamente radicate nel tessuto sociale del Paese, che rischiano di vedere messi in discussione i rapporti sociali e familiari e vanificata l'esperienza di una vita;

   se abbia avuto modo dì registrare nel rapporto con le autorità britanniche una reale intenzione di salvaguardare, in modo sostanziale, i diritti dei residenti provenienti dai Paesi dell'Unione europea anche nel deprecato caso di uscita senza accordo del Regno Unito dall'Unione europea stessa.
(4-03589)