Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/03565 (4-03565)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-03565presentato daDI SARNO Gianfrancotesto diMercoledì 11 settembre 2019, seduta n. 223
DI SARNO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:
nel borgo di Casaferro, popolosa frazione compresa nel territorio del comune di Marigliano (Napoli), è ubicato il complesso rurale fortificato detto «Casa-forte o Torre colombara» (f. 22 part. 71), innalzata lungo una delle arterie d'ingresso all'antico insediamento medievale di Casaferrea, attestato fin dal 992 d. C. che ha dato origine all'attuale cittadina;
costruita nel XIV-XV secolo con funzioni di avvistamento e difesa, la torre di oltre 12 m. di altezza si presenta a base quadrangolare e si compone di tre livelli (piano terra, primo e secondo piano) con un tetto a padiglione sostenuto da un'orditura lignea e ricoperto da un manto di coppi in terracotta;
nell'ultimo stadio della torre corrispondente al secondo piano, si aprono – simmetricamente disposte ai lati delle finestre archivoltate – numerose feritoie ottenute mediante mattoni in laterizi ordinate su sei file, a cui corrispondono all'interno le cellette che ospitavano i volatili per il loro allevamento;
un volume più basso con cellaro e scarpa nella corte, tangente alla facciata meridionale, consente attraverso un varco – che originariamente doveva essere chiuso – l'accesso a una scala in pietra a tre rampe con semipianerrotoli (una coperta in spessore di muro e due scoperte) che sale fino alla porta del primo livello e al ballatoio del corpo residenziale aderente alla facciata occidentale della torre;
il ballatoio, invece, è raggiungibile anche da una seconda scala presente nella corte scoperta a due rampe con struttura in tufo e alzate in pietra. Tra la prima e la seconda rampa della scala è presente una garitta semicircolare poggiante su architravi di legno. In origine doveva essere di legno anche il ballatoio del corpo residenziale che conserva ancora i beccatelli modanati e aggettanti in piperno scolpito;
purtroppo, i ritardi e i veti incrociati nell'approvazione del nuovo strumento urbanistico comunale di Marigliano e di norme più stringenti di conservazione per i centri storici comunali stanno determinando nella cittadina napoletana una vera e propria emergenza culturale, urbanistica e sociale: edifici di interesse artistico, casali e corti medievali, palazzi e villini storici (in via Sant'Antonio, Corso Vittorio Emanuele III, Corso Umberto I, via Vincenzo Caliendo, via Somma, via Nuova del Bosco) vengono demoliti per fare spazio alla costruzione di moderni e lussuosi condomini, secondo le disposizioni, fin troppo disinvolte, del piano casa della regione Campania, di cui alla legge regionale n. 1/2011 e successive modificazioni e integrazioni prevede notevoli premi di cubatura a prescindere dalla densità edilizia e dai carichi urbanistici;
un progetto di demolizione e ricostruzione con un ampliamento delle volumetrie del 20 per cento minaccerebbe – secondo le preoccupate segnalazioni dei comitati e delle associazioni culturali del territorio – anche la storica «Casa-forte o Torre colombara» di Casaferro –:
quali iniziative urgenti di tutela e salvaguardia il Ministro interrogato intenda avviare, per quanto di competenza, per evitare il danneggiamento, la distruzione o la perdita di un'importantissima testimonianza di civiltà;
quali iniziative di tutela intenda predisporre, per quanto di competenza, per garantire la salvaguardia architettonica e paesaggistica del complesso rurale fortificato detto «Casa-forte o Torre colombara» di Casaferro e prevenire nuovi sfregi ai centri storici di Marigliano (Napoli) deturpati dalla speculazione edilizia e da distruttive lottizzazioni che ne stanno cancellando l'immagine, la storia e la memoria collettiva.
(4-03565)