• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03541 (4-03541)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03541presentato daLOLLOBRIGIDA Francescotesto diMercoledì 21 agosto 2019, seduta n. 221

   LOLLOBRIGIDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   i confini tra Italia e Francia nella zona del massiccio del Monte Bianco sono da tempo oggetto di una controversia internazionale, riguardante la cima del Monte Bianco e la zona del Colle del Gigante – Punta Helbronner, di rilievo per l'Italia come punto di arrivo della funivia proveniente da Courmayeur e come sito dello storico rifugio Torino;

   questa controversia nasce dalle cartografie ufficiali francesi in cui i confini di Stato vengono tracciati in violazione dei trattati internazionali. Infatti, sia il Trattato di Torino del 24 marzo 1860 (con la «Convenzione di delimitazione delle frontiere» del 7 marzo 1861), sia il Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947, stabiliscono che la frontiera tra l'Italia e la Francia corre sullo spartiacque, ovvero sulla linea displuviale nel massiccio del Monte Bianco. In base a questa impostazione il confine passa sulla cima del Monte Bianco e sulla displuviale del Colle del Gigante, lasciando una consistente porzione di Punta Helbronner e tutta la zona circostante il rifugio Torino nel territorio italiano;

   nonostante ciò, le autorità francesi hanno assunto decisioni amministrative prevedendo l'inclusione nel territorio francese sia della vetta del Monte Bianco sia di una estesa zona nell'area del Colle del Gigante;

   la situazione si è aggravata nel 2015 a seguito dell'apertura al pubblico dell'impianto funiviario italiano denominato «Skyway Monte Bianco» (che collega Courmayeur con Punta Helbronner) e del successo commerciale ottenuto in concorrenza con l'omologo impianto francese di Chamonix. Su incarico del sindaco di Chamonix, senza alcuna concertazione con le autorità italiane, sono stati istallati dei sistemi di chiusura al cancello che il gestore funiviario italiano aveva posizionato sulla terrazza del rifugio Torino per motivi di sicurezza, impedendo il diretto accesso dal rifugio al Ghiacciaio del Gigante e alle cime del massiccio. Anche grazie all'interrogazione presentata all'epoca dal senatore Aldo Di Biagio, si giunse ad un accordo tra i due Paesi, con il quale si stabiliva che in futuro nessuna parte avrebbe intrapreso atti unilaterali sulle porzioni di territorio interessate;

   questo accordo è stato violato dai comuni di Chamonix e di Saint-Gervais che, con un'ordinanza congiunta, il 27 giugno 2019 hanno vietato il sorvolo in parapendio in tutta la zona circostante la vetta del Monte Bianco, invadendo anche il territorio ricadente sotto la sovranità italiana. L'Istituto geografico militare, ricevuta la segnalazione dell'ordinanza dalla Guardia di finanza di Entrèves (Courmayeur), ha informato il Maeci, invitando la Farnesina ad attivarsi per trovare una soluzione. La Procura di Aosta ha aperto un fascicolo, mentre il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha inoltrato la documentazione alla regione Valle d'Aosta, chiedendo di fissare un incontro per discutere la questione;

   questo contenzioso, oltre il rilevante significato simbolico e politico della sovranità nazionale sulla vetta del Monte Bianco da cui l'Italia non può essere esclusa, ha ricadute sulla gestione di importanti attività economiche e sulle responsabilità amministrative e giudiziarie in tema di sicurezza e gestione dei soccorsi –:

   quali iniziative intendano intraprendere:

    a) per tutelare l'interesse nazionale e la sovranità dello Stato italiano nelle aree del Monte Bianco descritte in premessa;

    b) per supportare le istituzioni territoriali coinvolte (il comune di Courmayeur e la Regione autonoma della Valle d'Aosta) nella gestione dei problemi amministrativi ed economici relativi alle attività turistiche, sportive ed alpinistiche che si svolgono in quelle zone nevralgiche per l'accesso al massiccio e alla vetta del Monte Bianco;

    c) per giungere alla definitiva risoluzione di un contenzioso diplomatico che si trascina ormai da oltre 70 anni, durante i quali l'Italia a parere dell'interrogante ha sempre subito le iniziative unilaterali ed arbitrarie delle autorità francesi.
(4-03541)