• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02120 MATRISCIANO, AUDDINO, GAUDIANO, GIANNUZZI, NOCERINO, MAUTONE, DI MARZIO, ANGRISANI, DI MICCO, SANTILLO, L'ABBATE, ORTOLANI, PRESUTTO, PIRRO, PELLEGRINI Marco, ACCOTO, DELL'OLIO, ROMANO,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02120 presentata da SUSY MATRISCIANO
martedì 13 agosto 2019, seduta n.145

MATRISCIANO, AUDDINO, GAUDIANO, GIANNUZZI, NOCERINO, MAUTONE, DI MARZIO, ANGRISANI, DI MICCO, SANTILLO, L'ABBATE, ORTOLANI, PRESUTTO, PIRRO, PELLEGRINI Marco, ACCOTO, DELL'OLIO, ROMANO, ROMAGNOLI, GALLICCHIO, CASTIELLO, MARINELLO, GUIDOLIN, CAMPAGNA, LICHERI, PISANI Giuseppe, CATALFO - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

in data 20 dicembre 2018 la società "La Filippa 2.0" Srl, con sede a Genova, ha presentato alla Provincia di Alessandria il "nuovo progetto di sistemazione complessiva di aree di cava e di discarica e loro predisposizione - attraverso discarica di soli rifiuti non pericolosi a servizio dell'economia circolare - per il riutilizzo a fini turistico ricreativi", da ubicare in località Pitocca nei comuni di Casal Cermelli e Frugarolo, sugli stessi mappali oggetto di variante al piano regolatore. Si tratta di una discarica di rifiuti avente capacità di oltre 1.000.000 metri cubi, su circa 33 ettari (330.000 metri quadrati), a circa 500 metri di distanza dal torrente Orba e circa 80 metri dal rio dell'Acqua, in zona attualmente inondabile;

il parco denominato "Minipo", che si pretenderebbe di creare sulla discarica, poi è un vero "specchietto per le allodole", la cui previsione serve solo a consentire un innalzamento del livello della discarica fino a 8 metri dal piano di campagna; tale progetto non pare tenere conto delle limitazioni urbanistiche vigenti nonché delle varie condizioni di esclusione del sito, viste le peculiarità del territorio. Per di più tale progetto creerebbe un evidente ostacolo al deflusso di masse d'acqua derivanti da possibili alluvioni, rese più imprevedibili dai cambiamenti climatici, con gravi criticità sui territori circostanti;

in data 8 gennaio 2019 le associazioni ambientaliste e i vari comitati della zona, a giudizio degli interroganti già interessata da un numero spropositato di discariche, autorizzate negli anni passati in modo dissennato (la maggior parte delle quali destinate a ricevere lo smarino amiantifero proveniente dai cantieri del terzo valico dei Giovi), e da gravi problematiche ambientali, hanno diffuso un comunicato stampa e si sono fatti portavoce delle preoccupazioni della popolazione locale;

il 14 gennaio la società proponente ha comunicato che avrebbe chiesto la sospensione del procedimento posticipando l'avvio della procedura di VIA per meglio spiegare le proprie intenzioni;

il 24 gennaio si è costituito il comitato "Torrente Orba", formato da abitanti dei comuni di Casal Cermelli e Frugarolo, il quale ha come scopo la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini;

appurato che la discarica verrebbe a trovarsi al di sopra e al centro di un'importante falda acquifera (di prelievo), che rifornisce i comuni limitrofi di acqua potabile, e a 600 metri a sud dal sito di interesse comunitario IT1180002;

considerato che:

il progetto, a giudizio degli interroganti dissennato, verrebbe realizzato a pochi chilometri da un'altra falda acquifera (di ricarica) che rappresenta la più grande falda incontaminata rimasta nel basso Piemonte e risulta di importanza strategica alimentando già 50.000 persone in valle Bormida e che numerosi studi effettuati dalla Regione Piemonte, dall'Istituto di geoscienze e georisorse del CNR e dall'università di Torino indicano la stessa falda capace di alimentare altre 200.000 persone rendendola unica e di straordinario valore per quantità e qualità.

viste le caratteristiche geologiche dell'area, composta da sedimenti ghiaiosi fortemente permeabili, e che tale circostanza risulta di innegabile evidenza dalla documentazione in possesso dei comitati e dei Comuni interessati e dalle relazioni prodotte dalla società proponente;

nell'area il livello di falda superficiale scorre a profondità estremamente esigue, come ammesso dagli stessi proponenti, alle quali non può essere garantito un adeguato livello di impermeabilizzazione del sito di conferimento e di corretto funzionamento dei sistemi di drenaggio del percolato;

nella zona esistono vari pozzi, anche ad uso domestico, da cui attingono sia gli abitanti delle cascine site in prossimità dell'area, sia gli abitanti di una frazione che sorge a breve distanza, nonché i pozzi che alimentano gli acquedotti dei centri abitati;

constatato che la tutela delle acque di falda è attività preventiva primaria, base per garantire il diritto costituzionale alla salute, e la tutela dell'acqua potabile è necessaria e fondamentale nell'attuale periodo di cambiamento climatico e di diminuzione delle precipitazioni per cui le risorse idropotabili vanno difese ai massimi livelli impedendo la realizzazione di impianti inquinanti;

tenuto conto che:

la discarica privata è incompatibile, quindi, con la tutela dell'acqua potabile, facendo riferimento al principio di precauzione introdotto dalla direttiva 2000/60/CE "Quadro per l'azione comunitaria in materia di acque", le cui finalità sono: "impedire ulteriori deterioramenti delle acque sotterranee", "agevolare l'utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili", "assicurare la graduale riduzione dell'inquinamento delle acque sotterranee ed impedirne l'aumento" e "limitare l'immissione di inquinanti nei corpi idrici sotterranei";

la direttiva 2006/118/CE, recante "Protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento", recita testualmente: "Le acque sotterranee nei corpi idrici utilizzati per l'estrazione di acqua potabile o destinati a tale uso futuro devono essere protette in modo da evitare il deterioramento della qualità di tali corpi idrici al fine di ridurre il livello della depurazione necessaria alla produzione di acqua potabile conformemente all'articolo 7 paragrafi 2 e 3 della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque",

si chiede di sapere:

se l'autorizzazione di una discarica privata di rifiuti, avente capacità di oltre 1.000.000 metri cubi, su un'estensione di 330.000 metri quadrati, in zona attualmente inondabile, sia compatibile con la salvaguardia della più grande falda incontaminata rimasta nel basso Piemonte;

se la costruzione della discarica sia compatibile con le direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE per quanto riguarda la protezione delle acque, la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche, la direttiva "Habitat" 92/43/CEE e la normativa europea in materia ambientale e di sicurezza in generale.

(4-02120)