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Atto a cui si riferisce:
S.4/01740 ORTIS, SILERI, CASTELLONE, DI MARZIO - Al Ministro della salute. - Premesso che: il 19 luglio 2018 Michele Cesaride, quarantasettenne padre di famiglia, lasciava moglie e due figli...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 038
all'Interrogazione 4-01740

Risposta. - Nella giornata del 19 luglio 2018, a seguito del decesso di un uomo di 47 anni, inizialmente trasportato al pronto soccorso dell'ospedale "San Timoteo" di Termoli (Campobasso) con un mezzo del servizio 118, in condizioni gravissime per sospetta emorragia cerebrale e, successivamente, trasferito presso l'ospedale di San Giovanni Rotondo (Foggia), ove è giunto in stato comatoso evoluto in morte cerebrale, si è svolta presso il nosocomio appartenente all'Azienda sanitaria regionale del Molise una visita ispettiva da parte di incaricati del Ministero della salute, ai sensi dell'art. 4 del regolamento di funzionamento dell'unità di crisi di cui al decreto ministeriale 27 marzo 2015. Preliminarmente, in esito a tale visita ispettiva, è emerso subito un elemento utile all'interpretazione di quanto occorso e che rappresenta il razionale delle azioni di miglioramento che la Regione Molise dovrà porre in essere al fine di evitare il reiterarsi di siffatti eventi avversi.

Nella riorganizzazione della rete dell'emergenza urgenza definita dalla Regione Molise secondo il decreto ministeriale n. 70 del 2015, l'ospedale di Termoli è classificato come presidio sanitario di base con pronto soccorso, per il quale non è presente, né prevista, una struttura di neurochirurgia.

Nel corso della visita ispettiva, cui hanno partecipato sia referenti della Regione Molise che i vertici aziendali (direttore generale e direttore sanitario dell'Azienda sanitaria regionale del Molise, direttore sanitario di presidio), nonché i professionisti che, a vario titolo, sono stati coinvolti nelle diverse fasi dell'evento, ivi compreso il responsabile della centrale operativa del 118 del Molise ed il risk manager aziendale, è stato ripercorso e ricostruito cronologicamente tutto il drammatico evento.

Dal colloquio con i vertici regionali e aziendali e con gli operatori sanitari nonché dall'analisi della documentazione resa disponibile, non sembrerebbero essere emersi elementi di criticità nell'assistenza prestata presso il pronto soccorso dell'ospedale San Timoteo di Termoli. Dal punto di vista organizzativo e gestionale, invece, si sono rilevate alcune criticità.

In Molise è presente una sola struttura regionale che può gestire le urgenze neurochirurgiche vascolari, la "Neuromed" di Pozzilli che, tuttavia, non è dotata di un pronto soccorso; essa, pertanto, accetta solo trasferimenti secondari ad esito della visualizzazione delle immagini diagnostiche mediante supporto di telemedicina. La situazione geografica del Molise è tale per cui, mentre l'area territoriale che fa riferimento a Campobasso e Isernia può comunque usufruire di questa unica struttura sanitaria in grado di gestire tale tipo di emergenze neurochirurgiche vascolari con tempi di percorrenza media di circa 25 minuti tra Isernia e Pozzilli e di circa un'ora tra Campobasso e Pozzilli, al contrario, l'ospedale di Termoli dista circa un'ora e 40 minuti dalla struttura Neuromed.

Di tali questioni di natura organizzativa e gestionale i vertici regionali e aziendali hanno mostrato consapevolezza: pertanto, dovranno impegnarsi ad attivare la rete dell'emergenza neurochirurgica vascolare, andando a definire le varie strutture "nodi della rete", secondo il modello hub e spoke e avviando, se necessario, accordi interregionali, peraltro previsti dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, per la gestione di questa tipologia di eventi.

Un'ulteriore criticità individuata riguarda la comunicazione tra struttura ospedaliera e centrale operativa del 118 nel caso di fermo macchine per manutenzione programmata. Da quanto riscontrato nel corso della visita ispettiva, l'informazione sulla manutenzione dell'apparecchio TAC, trasmessa via fax dalla direzione sanitaria dell'ospedale San Timoteo alla centrale operativa del 118, è stata fatta utilizzando un numero telefonico non idoneo e, soprattutto, non presidiato sulle 24 ore dagli operatori di centrale. Pertanto, la centrale operativa non era a conoscenza del fermo macchina dell'apparecchio TAC.

Al fine di evitare il ripetersi di questa criticità, che potrebbe vanificare un'efficace azione del 118 nel trasporto dei pazienti verso strutture in grado di gestire le necessità diagnostiche, l'Azienda sanitaria regionale del Molise dovrà pertanto costantemente verificare che siano sempre attive le comunicazioni tra l'ospedale San Timoteo di Termoli e la centrale operativa del 118, in modo tale da favorire lo scambio di informazioni indispensabili ad una gestione appropriata dei pazienti.

GRILLO GIULIA Ministro della salute

26/07/2019