• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/01437/003/ ... in sede di esame del disegno di legge recante conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica A.S....



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/1437/3/01 presentato da DARIO PARRINI
lunedì 5 agosto 2019, seduta n. 100

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge recante conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica A.S. 1437;
premesso che:
quello che ci troviamo ad esaminare altro non è che un provvedimento «manifesto», propaganda che al di là dei fini proposti appare privo di reale efficacia giuridica, poiché non potrà raggiungere gli effetti che pretende, ma che corre il rischio di andare, invece, contro gli interessi nazionali, seminando intolleranze e paure, diffondendo insicurezze, smantellando i presidi di integrazione come il sistema SPRAR, perché integrazione signfica sicurezza;
i due articoli principali 1 e 2 dispongono un nuovo potere in capo al Ministro dell'interno, cioè il potere di bloccare, prima dell'ingresso nelle acque territoriali, imbarcazioni quando queste imbarcazioni, a discrezione del Ministro dell'interno, possano mettere a repentaglio l'ordine o la sicurezza pubblica oppure possano violare le norme che riguardano l'immigrazione, però, ovviamente, «nel rispetto delle normative internazionali»;
le normative internazionali prevedono che se il comandante di una nave in navigazione individua o intercetta un'imbarcazione in cui ci sono persone in pericolo, naufraghi, cioè persone che sono su un'imbarcazione che non è più in grado di manovrare (questa è l'esatta definizione), quell'imbarcazione ha l'obbligo - ha l'obbligo, il dovere di salvare quelle persone e salvare quelle persone non significa semplicemente prenderle a bordo ma trasportarle in un porto sicuro e farle sbarcare in un porto sicuro;
il decreto-legge prevede invece che il Ministro dell'interno abbia la possibilità di bloccare una nave quando c'è un problema di ordine pubblico: una normativa di fatto in ultima istanza perché inapplicabile, ma deleteria sul fronte degli effetti propagandistici e del rispetto dei diritti umani;
tra le «emergenze» di questo Governo e in particolare del Ministro competente, al di là di proclami e visite ad effetto ad immobili confiscati alla mafia, non si rintraccia la lotta alla criminalità organizzata, che oltre tutto non poco ruolo riveste nella gestione dei traffici e nello sfruttamento di esseri umani;
il Ministro dell'interno ha invece ritenuto considerare una priorità «rivedere» la assegnazione delle scorte, con un'annunciata direttiva ministeriale, di cui però ancora ad oggi non si ha disponibilità, ma che ha sicuramente avuto come effetto quella di dare un segnale di indebolimento della tutela delle persone minacciate dalle mafie,
impegna il Governo:
a valutare gli effetti applicativi della disciplina in esame, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere, anche a valere sugli introiti delle nuove entrate che potrebbero derivare dalle sanzioni amministrative che il decreto introduce per le violazioni di cui al comma 6-bis dell'articolo 12 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, adeguati stanziamenti atti a di garantire un efficiente servizio scorte, con adeguate tutele e garanzie per la sicurezza degli agenti addetti, per la protezione personale per la protezione personale degli amministratori minacciati dalla mafia e dalla camorra.
(0/1437/3/1)
Parrini