• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/01437/010 in sede di esame del disegno di legge recante conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica A.S....



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/1437/10 presentato da DARIO PARRINI
lunedì 5 agosto 2019, seduta n. 142

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge recante conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica A.S. 1437;
premesso che:
il decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, reca disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica principalmente nel contrasto e repressione dell'immigrazione irregolare;
gli immigrati irregolari, divenuti tali anche per effetto del primo decreto sicurezza (di 113 del 2018), sono spesso vittime di organizzazioni criminali e di sfruttamento;
in particolare, il fenomeno dell'intermediazione illegale e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura - secondo stime sindacali e delle associazioni di volontariato - coinvolge circa 400.000 lavoratori in Italia, sia italiani che stranieri, ed è diffuso in tutte le aree del Paese e in settori dell'agricoltura molto diversi dal punto di vista della redditività, abbracciando un arco di produzioni che vanno dal pomodoro ai prodotti della viticoltura;
il quadro che emerge è inoltre estremamente variegato e interessa una vasta area grigia che va dal lavoro irregolare fino ai confini della tratta e riduzione in schiavitù di esseri umani; da forme di organizzazione elementare costituite da un solo caporale che procura qualche bracciante per sottoporlo a condizioni di estremo sfruttamento, a veri e propri sistemi criminosi che gestiscono la somministrazione di manodopera a bassissimo costo ricorrendo anche all'uso della minaccia o della violenza. Tutto ciò avviene in palese contrasto con i principi costituzionali che tutelano la sicurezza, la libertà e la dignità umana dei lavoratori;
nella scorsa legislatura i Governi a guida PD hanno approvato un'importante legge (legge 199 del 2016) che mira a garantire una maggior efficacia all'azione di contrasto del caporalato, introducendo significative modifiche al quadro normativo penale e prevedendo specifiche misure di supporto dei lavoratori stagionali in agricoltura;
su circa un milione di lavoratori agricoli, i migranti si confermano una risorsa fondamentale. Secondo i dati INPS nel 2017 sono stati registrati con contratto regolare in 286.940, circa il 28% del totale, di cui 151.706 comunitari (53%) e 135.234 provenienti da paesi non UE (47%). Secondo il Crea i lavoratori stranieri in agricoltura (tra regolari e irregolari) sarebbero 405.000, di cui il 16,5% ha un rapporto di lavoro informale (67.000 unità) e il 38,7% ha una retribuzione non sindacale (157.000 unità);
il Quarto rapporto agromafie e caporalato - Osservatorio Placido Rizzotto Flai Cgil tratta, attraverso una serie di interviste, sette casi di studio, storie di lavoro sfruttato nei territori di sette regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia. In ogni regione sono stati studiati tenitori particolari in cui si registrano forme di lavoro indecenti e al limite dello sfruttamento para-schiavistico;
le condizioni dei lavoratori sottoposti a grave sfruttamento in agricoltura: nessuna tutela e nessun diritto garantito dai contratti e dalla legge; una paga media tra i 20 e i 30 euro al giorno; lavoro a cottimo per un compenso di 3/4 euro per un cassone da 375 Kg; un salario inferiore di circa il 50% di quanto previsto dai CCNL e CPL;
i lavoratori sotto caporale devono pagare a questi: il trasporto a seconda della distanza (mediamente 5 euro); beni di prima necessità (mediamente 1,50 euro l'acqua, 3 euro panino, etc.). L'orario medio va da 8 a 12 ore di lavoro al giorno. Le donne sotto caporale percepiscono un salario inferiore del 20% rispetto ai loro colleghi. Nei gravi casi di sfruttamento analizzati, alcuni lavoratori migranti percepivano un salario di 1 euro l'ora. Aziende.
dalle informazioni acquisite è stata realizzata una stima che quantifica in 30.000 il numero di aziende che ricorrono all'intermediazione tramite caporale, circa il 25% del totale delle aziende del territorio nazionale che impiegano manodopera dipendente. Il 60% di tali aziende ingaggiano quelli che nel Rapporto sono definiti «caporali capi-squadra», che si differenziano per rapporti di lavoro comunque decenti (seppur irregolari), da quelli indecenti e gestiti dai caporali collusi con le organizzazioni criminali, se non addirittura mafiose,
impegna il Governo:
nell'ambito delle sue competenze, a garantire su tutto il territorio nazionale la piena applicazione della legge n. 199 del 2016, il rafforzamento dei servizi ispettivi e maggior tutela e protezione sociale dei lavoratori vittime di sfruttamento.
(numerazione resoconto Senato G1.10)
(9/1437/10)
Parrini