• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02083 LA RUSSA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che: i confini tra Italia e Francia nella zona del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02083 presentata da IGNAZIO LA RUSSA
lunedì 5 agosto 2019, seduta n.142

LA RUSSA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:

i confini tra Italia e Francia nella zona del massiccio del monte Bianco sono da tempo oggetto di una controversia internazionale tra le due nazioni, in particolare per quanto riguarda la cima del monte Bianco e la zona del colle del Gigante e punta Helbronner, particolarmente importante per l'Italia come punto di arrivo della funivia proveniente da Courmayeur e come sito dello storico rifugio "Torino";

questa controversia nasce dalle cartografie ufficiali francesi in cui i confini di Stato vengono tracciati in violazione dei trattati internazionali. Infatti, sia il Trattato di Torino del 24 marzo 1860 (con la "Convenzione di delimitazione delle frontiere" del 7 marzo 1861) che stabiliva il confine tra il Regno di Sardegna e il Ducato di Savoia ceduto alla Francia, sia il Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 dopo la seconda guerra mondiale, stabiliscono con chiarezza che la frontiera tra l'Italia e la Francia corre sullo spartiacque, ovvero sulla linea displuviale nel massiccio del monte Bianco, come peraltro è naturale nei confini geografici di montagna. In base a questa impostazione il confine passa esattamente sulla cima del monte Bianco e, appunto, sulla displuviale del colle del Gigante, lasciando una consistente porzione di punta Helbronner e tutta la zona circostante al rifugio Torino ampiamente nel territorio italiano;

nonostante queste evidenze, le autorità locali e nazionali francesi dal dopoguerra in poi si sono ostinate ad assumere decisioni amministrative sulla base della cartografia da loro unilateralmente e arbitrariamente prodotta che, senza nessun fondamento storico e giuridico, prevede l'inclusione nel territorio francese sia della vetta del monte Bianco sia di una estesa zona nell'area del colle del Gigante;

la situazione si è aggravata nel 2015 a seguito dell'apertura al pubblico del nuovo impianto funiviario italiano denominato "Skyway Monte Bianco" (che collega Courmayeur con punta Helbronner) e del notevole successo commerciale da questo ottenuto in diretta concorrenza con l'omologo impianto francese di Chamonix. Su incarico del sindaco di Chamonix, alcuni operatori hanno provveduto, senza alcuna concertazione con le autorità italiane, ad istallare dei sistemi di chiusura al cancello che il gestore funiviario italiano aveva posizionato sulla terrazza del rifugio Torino per motivi di sicurezza, impedendo in questo modo il diretto accesso dal rifugio al ghiacciaio del Gigante e quindi alle cime del massiccio. Anche grazie ad un'interrogazione presentata all'epoca dal senatore Aldo Di Biagio (4-04473 della XVII Legislatura), dopo l'episodio si giunse ad un accordo tra le diplomazie dei due Paesi con il quale, nel rinviare ogni conclusione sull'esatta definizione dei confini, si stabiliva che in futuro nessuna parte avrebbe intrapreso atti unilaterali sulle porzioni di territorio interessate dal contenzioso;

questo accordo è stato recentemente violato dai Comuni di Chamonix e di Saint-Gervais che, con un'ordinanza congiunta, il 27 giugno 2019 hanno vietato il sorvolo in parapendio in tutta la zona circostante la vetta del monte Bianco, invadendo quindi con questa decisione amministrativa anche il territorio ricadente sotto la sovranità italiana. L'Istituto geografico militare, ricevuta la segnalazione della suddetta ordinanza dalla Guardia di finanza di Entrèves (Courmayeur), ha informato della questione il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, invitandolo ad attivarsi per trovare una soluzione. Ricevuta la nota della Guardia di finanza, la Procura di Aosta ha aperto un fascicolo, mentre il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha inoltrato tutta la documentazione alla Regione Valle d'Aosta chiedendo di fissare un incontro per discutere la questione;

questo contenzioso, oltre il rilevante significato simbolico e politico della sovranità nazionale sulla vetta del monte Bianco da cui l'Italia non può essere esclusa per un'arbitraria iniziativa francese, ha concrete ricadute sulla gestione di importanti attività economiche e sulle responsabilità amministrative e giudiziarie in tema di sicurezza e gestione dei soccorsi,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Governo italiano intenda intraprendere, per tutelare l'interesse nazionale e la sovranità dello Stato italiano nella aree del massiccio del monte Bianco che appartengono al nostro territorio nazionale ma vengono arbitrariamente acquisite da atti amministrativi delle autorità francesi;

quali iniziative ritenga di adottare per supportare le istituzioni territoriali direttamente coinvolte (il Comune di Courmayeur e la Regione autonoma della Valle d'Aosta) nella gestione dei problemi amministrativi ed economici relativi alle attività turistiche, sportive ed alpinistiche che si svolgono in quelle zone nevralgiche per l'accesso al massiccio e alla vetta;

quali provvedimenti ritenga di adottare per giungere alla definitiva risoluzione di un contenzioso diplomatico che si trascina ormai da oltre 70 anni, durante i quali l'Italia ha sempre subito le iniziative unilaterali ed arbitrarie delle autorità francesi.

(4-02083)