• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01103 DE FALCO, FATTORI, NUGNES - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti: a bordo della nave "Gregoretti" della Guardia costiera...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01103 presentata da GREGORIO DE FALCO
giovedì 1 agosto 2019, seduta n.141

DE FALCO, FATTORI, NUGNES - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

a bordo della nave "Gregoretti" della Guardia costiera italiana sono state trattenute per vari giorni 115 persone, naufraghi che la Guardia costiera ha salvato, adempiendo con dignità ed onore al proprio principale compito istituzionale: la tutela e la salvaguardia della vita in mare;

il decreto-legge "sicurezza bis" (di cui al decreto-legge n. 53 del 2019), con riguardo all'operazione di soccorso compiuta dalla nave militare italiana, non è in alcun modo rilevante nella situazione di blocco attuale, e non attribuisce, né potrebbe attribuire, alcuna competenza al Ministro dell'interno sulle navi militari;

appare quindi necessario comprendere forma e sostanza di questa vicenda, e quindi chiarire chi abbia dato l'ordine di interrompere l'operazione di soccorso, nonostante la nave si trovi all'ormeggio in acque interne; sulla base di quale potestà e in che atti questi ordini si siano concretizzati;

infatti, in assenza anche di uno solo dei requisiti di forma o sostanza sopra indicati, il provvedimento non solo è nullo ma è del tutto inesistente. Di conseguenza il trattenimento a bordo della nave configura un arresto o comunque un atto illegale, anche perché immotivato;

va anche ricordato che l'art. 10-ter del testo unico sull'immigrazione (di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998 e successive modificazioni) prevede che "Lo straniero rintracciato in occasione dell'attraversamento irregolare della frontiera interna o esterna ovvero giunto nel territorio nazionale a seguito di operazioni di salvataggio in mare è condotto per le esigenze di soccorso e di prima assistenza presso appositi punti di crisi" (hotspot), presso i quali sono effettuate "le operazioni di rilevamento fotodattiloscopico e segnaletico" (anche ai fini del rispetto della normativa europea), "ed è assicurata l'informazione sulla procedura di protezione internazionale, sul programma di ricollocazione in altri Stati membri dell'Unione europea e sulla possibilità di ricorso al rimpatrio volontario assistito". Dunque, trattenendo i naufraghi l'Italia non solo viola le convenzioni internazionali ma anche la stessa legislazione italiana;

il 30 luglio 2019 il procuratore di Siracusa Fabio Scavone ha aperto un'inchiesta sullo stato dei 115 naufraghi trattenuti a bordo della Gregoretti, inviando sulla nave medici e carabinieri dei NAS per visitare le persone trattenute e accertare se qualcuno non fosse più in condizione di rimanere a bordo;

lo stesso procuratore ha osservato che la situazione a bordo era difficile, notando tra l'altro che "C'è un solo bagno per 116 [recte 115] persone, dormono in coperta, gli spazi sono ristretti";

la nave Gregoretti non è una nave di soccorso e non è attrezzata per ospitare così tante persone contemporaneamente e tanto meno per prendersene cura efficacemente, ed è quindi necessario agire rapidamente per risolvere la situazione;

nel frattempo, la Commissione europea ha comunicato che non meglio precisate "autorità italiane" avrebbero richiesto, tramite la stessa Commissione, un impegno ai Paesi europei per accettare una redistribuzione dei migranti, condizione alla quale il ministro Salvini ha dichiarato di sottoporre la libertà di quelle 115 persone trattenute sulla nave militare, avendo espressamente dichiarato nei giorni scorsi: "Ho dato disposizione che non venga assegnato nessun porto prima che ci sia sulla carta una redistribuzione in tutta Europa di tutti i (...) migranti a bordo. Vediamo se alle parole seguiranno i fatti";

è bene notare che il Ministro dell'interno tedesco Horst Seehofer ha ricordato che "Da un anno abbiamo dato la disponibilità come governo tedesco di accogliere una parte di rifugiati per ogni nave arrivata a Malta o in Italia, come contributo alla solidarietà europea", aggiungendo "Sapete che da tanto siamo per la redistribuzione solidale dei migranti in Europa". Non si capisce, quindi, per quale motivo il ministro Salvini abbia voluto impedire lo sbarco dei naufraghi, pur conoscendo bene la posizione tedesca, nota, appunto, da un anno, e la disponibilità di quel Paese a ricevere una parte delle persone salvate;

incidentalmente si osserva che i porti appaiono "chiusi" solo per le unità della Guardia costiera italiana, visto che in Salento, in una sola notte, quella tra il 30 e il 31 luglio 2019, sono state rintracciate 80 persone: 57 sono sbarcate a Gallipoli, 21, invece, a Santa Cesarea Terme (porto Miggiano). Infine, altri 7 iracheni a Vitigliano, una frazione di Santa Cesarea,

si chiede di sapere:

quali iniziative di sua competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per far cessare quelli che, a parere degli interroganti, sono veri e propri atti illegali;

quali iniziative di sua competenza intenda intraprendere per identificare coloro che evidentemente hanno commesso gli atti illegali ricordati, e per evitare che vengano compiuti ancora in futuro;

quali interventi intenda porre in atto per far cessare quello che appare un vero e proprio e costante attacco all'onorabilità della Guardia costiera italiana.

(3-01103)