• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/02045 DE BONIS - Al Ministro della salute. - Premesso che: il profondo divario in materia sanitaria e di salute fra Nord e Sud Italia è sempre in crescita; nelle regioni del Sud è...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02045 presentata da SAVERIO DE BONIS
mercoledì 31 luglio 2019, seduta n.140

DE BONIS - Al Ministro della salute. - Premesso che:

il profondo divario in materia sanitaria e di salute fra Nord e Sud Italia è sempre in crescita;

nelle regioni del Sud è evidenza consolidata la cattiva amministrazione della salute. Esistono centinaia di aziende che hanno performance disastrose, che generano uno scarso prodotto (livelli essenziali di assistenza non assicurati) e bilanci da inorridire;

l'Azienda servizi municipali di Matera e quelle dell'intera Basilicata rientrano in queste considerazioni. Nel totale stallo, che si è determinato prima e dopo le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Basilicata, sono state lasciate nel dimenticatoio questioni strategiche per il territorio e, tra queste, quella relativa allo stato della sanità: un tema che va affrontato con estrema urgenza, perché si tratta di tema fondamentale per la tutela della salute dei lucani e per l'intero sistema economico della regione. Basti pensare che la sanità rappresenta circa l'11 per cento del prodotto interno lordo lucano;

le nomine improvvisate dei direttori generali non bastano, servono scelte programmatiche chiare e persone qualificate. Non bastano iniziative effimere, la sanità regionale necessita di personalità di alto profilo per affrontare, con competenza e responsabilità, temi di importanza strategica onde evitare che il sistema sanitario lucano deragli completamente e in maniera irreversibile;

occorre affrontare con immediatezza la questione sanità, tanto più urgente alla luce di atti che, in questo particolare momento, si stanno consumando all'interno della più importante azienda sanitaria regionale. Si sta, di fatto, operando un attacco all'articolo 32 della Costituzione italiana, con la chiusura, presso l'ospedale della capitale della cultura europea 2019, di numerosi reparti;

per esempio, l'A.DI.M. onlus (Associazione diabetici di Matera) in una mobilitazione contesta la mancata pianificazione e organizzazione del percorso per il piede diabetico, che è una severa patologia da trattare non in piccoli plessi ospedalieri distrettuali, ma in ospedali DEA di primo e secondo livello, dotati dei servizi necessari. E intanto l'ospedale di Matera viene ridimensionato;

vista la gravità della situazione, la onlus ha inviato la documentazione riguardante la situazione ospedaliera al Ministro in indirizzo, a cui ha chiesto un intervento ispettivo;

considerato che, a parere dell'interrogante:

la governance sanitaria, in generale, andrebbe programmata e costruita partendo dai dati epidemiologici, verificando sostenibilità e appropriatezza di una programmazione costruita da persone qualificate ed esperte per adempiere la propria missione e soddisfare i bisogni di tutta la popolazione. La salute della popolazione non ha bisogno di "imprenditori sanitari", che pensano di costruire fabbriche con prodotti eccellenti da esportare. Occorre organizzare una buona assistenza integrata tra ospedale e territorio, pensando che in Basilicata ci sono ben 15 ospedali e LEA non assicurati sul territorio;

la scelta del blocco dell'attività libero-professionale per arginare il problema delle liste di attesa, blocco che se fatto tout court, oltre ad essere inutile, rischia anche di ledere il diritto di chi vi opta per libera scelta, è una misura che, se avulsa dagli altri interventi, pure previsti nel piano nazionale per le liste di attesa 2019-2021 e dall'accordo interaziendale di recente sottoscritto dalle strutture sanitarie della regione, non può essere di per sé sufficiente: il mero blocco dell'attività libero-professionale non serve se non accompagnato da altre misure sul governo dell'offerta delle prestazioni, quali, ad esempio, l'estensione e il potenziamento della capacità erogativa attraverso il pieno utilizzo delle capacità produttive delle varie strutture, naturalmente nel rispetto dei vincoli contrattuali;

l'attuale assetto del sistema sanitario regionale, delineato dalla legge regionale n. 2 del 2017, è uno degli elementi che impattano sul governo delle liste di attesa; l'accentramento di risorse del sistema sanitario regionale in funzione ospedalocentrica sta determinando un livellamento verso il basso delle attività ospedaliere, legando il suo futuro sempre più alle attività territoriali e di base mentre i presidi ospedalieri territoriali perdono identità e funzioni;

ecco perché è prioritario per il nuovo Governo regionale rivedere l'intero assetto del sistema sanitario regionale, guardando ad un nuovo equilibrio tra ospedale e servizi sociosanitari nel territorio, organizzando legami forti e strutture intermedie tra ospedali e servizi territoriali;

risorse certe e più personale, questi sono gli elementi necessari per ridare nuovo slancio alla sanità. La dinamica della spesa sanitaria, a livello nazionale, nel corso degli ultimi 15 anni, è stata caratterizzata da un evidente rallentamento della crescita colpendo, in particolare, la spesa per personale dipendente del sistema sanitario nazionale attraverso una sua forte contrazione. Basti pensare che negli ultimi 10 anni la sanità ha perso circa 50.000 unità di personale,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle gravi difficoltà in cui versa la sanità lucana;

se non ritenga che il vincolo di spesa per il personale del sistema sanitario nazionale, introdotto nel 2009, sia del tutto illogico, sganciato dall'organizzazione del lavoro e dalle reali esigenze del servizio sanitario che, negli anni, ha portato al depauperamento dei servizi e a carichi di lavoro insopportabili per tanta parte delle lavoratrici e dei lavoratori;

se non sia del parere che lo sblocco, dal 2019, del tetto di spesa per il personale sanitario, ad invarianza di spesa pubblica, sia insufficiente ad affrontare la vera e propria emergenza occupazionale in sanità e che, a tal proposito, occorra scongiurare qualsiasi previsione di taglio dei fondi per consentire al servizio sanitario regionale di garantire con serenità l'erogazione dei LEA, per i quali le aziende sanitarie lucane sono impegnate in un processo di miglioramento qualitativo delle prestazioni;

se non ritenga, per quanto di competenza, di adottare misure per restituire credibilità e affidabilità alla sanità lucana, scongiurando una deriva irreversibile per il sistema sanitario pubblico regionale, già mortificato da anni di tagli a livello nazionale che hanno, di fatto, negato il diritto alla salute e alla cura di tutti i cittadini.

(4-02045)