• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02661 (5-02661)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02661presentato daPASTORINO Lucatesto diMercoledì 31 luglio 2019, seduta n. 219

   PASTORINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   secondo i risultati della ricerca condotta dall'Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico – Domina, in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa, che incrocia i dati dell'associazione con quelli di Inps e Istat, a fine 2017, i lavoratori domestici regolarmente assunti dalle famiglie italiane sono circa 865 mila con una spesa annua di 6,9 miliardi;

   dal 2008 al 2017 questi lavoratori sono cresciuti del 26 per cento, essendo aumentati i lavoratori che si occupano di assistenza (badanti) a causa dell'elevata incidenza degli anziani: gli over 65 in Italia sono 13,6 milioni (il 30,3 per cento dei quali non è autonomo), gli over 85 sono 2,1 milioni;

   si evidenzia, inoltre, che il numero complessivo dei lavoratori domestici in Italia è di gran lunga più alto rispetto ai dati rilevati per via del lavoro irregolare stimato al 60 per cento;

   al contempo aumentano anche i cosiddetti caregiver, nel nostro Paese stimati in 8 milioni e mezzo di italiani (l'80 per cento donne), i quali, spesso invisibili alle istituzioni, assistono in casa familiari gravemente malati, disabili e affetti da emergenze sociali. Questo poiché le reti del welfare sono sempre più labili e molti familiari si trovano costretti, in mancanza di alternative e nell'impossibilità di assumere un badante, a sopperire alla mancanza, rinunciando così alla propria vita. Ciò determina un notevole incremento delle disparità sociali ed economiche nonché una crescita esponenziale di italiani in situazioni critiche e condizioni di fragilità;

   al fine di affrontare tale situazione, destinata a peggiorare, sarebbe opportuno incrementare i servizi pubblici di assistenza domiciliare e attuare la deducibilità delle retribuzioni, oltre che dei contributi, per i badanti, misura che permetterebbe al contempo di far emergere molta parte del lavoro sommerso. A tal riguardo si pone l'attenzione anche sui mancati introiti per l'Inps, ma non solo, spesso i badanti in nero percepiscono il reddito di cittadinanza o la Naspi e risultano avere un coefficiente Isee tale da permettergli di godere di servizi gratuiti forniti dai comuni –:

   se, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda assumere iniziative per apportare le modifiche normative in materia fiscale volte a introdurre sgravi e incentivi fiscali a favore di coloro che assumono badanti, valutando a tal fine anche l'estensione alle famiglie degli incentivi fiscali all'assunzione di percettori del reddito di cittadinanza che rappresenterebbe un'ottima misura sia per i datori di lavoro, sia per il bilancio dello Stato.
(5-02661)