• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/03471 (4-03471)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03471presentato daFIORINI Benedettatesto diMercoledì 31 luglio 2019, seduta n. 219

   FIORINI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per la famiglia e le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   l'indagine giudiziaria Angeli e Demoni su presunti affidi illeciti, che recentemente ha portato a 29 indagati (medici, politici, assistenti sociali, liberi professionisti) e 18 misure cautelari, sta fotografando uno scenario impressionante sulla rete e sul funzionamento dei servizi sociali della Val d'Enza nel reggiano accusati, tra l'altro, di redigere false relazioni per allontanare bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito presso amici o conoscenti;

   l'inchiesta «Angeli e demoni» sta smascherando un business in essere sui bambini realizzato, da quanto emerge dall'indagine, tramite l'allontanamento dalle famiglie per falsi abusi e maltrattamenti e tale business sembrerebbe organizzato in modo sistematico proprio attraverso le figure tecniche dei servizi sociali;

   l'allontanamento di minori dalle loro famiglie di origine e il loro collocamento o affido presso comunità, strutture di accoglienza o famiglie affidatarie, pare, secondo da quanto emerso sinora dall'indagine, un vero e proprio business tra pubblici uffici, Onlus e gli altri soggetti affidatari;

   un'organizzazione fondata sulla sistematica falsificazione delle valutazioni sulle famiglie, con lo scopo di allontanare i minori, anche in assenza dei relativi presupposti. Uno degli elementi individuati dagli inquirenti riguarda il denaro generato dall'allontanamento del minore e dalla sua conseguente nuova collocazione, visto che gli enti pubblici preposti corrispondono contributi economici e rette che vanno alle famiglie affidatarie oppure alle comunità di accoglienza;

   i minori sottratti alle famiglie per motivi gravi – unici a giustificare gli allontanamenti – pare rappresentino una piccola parte in molti dei casi emersi della vicenda di Reggio-Emilia, i quali mostrano invece che si è fatto leva sulla povertà delle famiglie spesso come comune denominatore rispetto alle motivazioni alla base delle segnalazioni e della privazione della potestà genitoriale da parte degli assistenti sociali;

   si consideri, inoltre, che le condizioni di povertà e precarietà delle famiglie in Italia, secondo i dati Eurostat relativi al 2017, indicano 1,8 milioni di famiglie (il 7 per cento del totale) in povertà assoluta, mentre circa 3 milioni (pari all'11,8 per cento) sarebbe quelle che vivono in condizioni di povertà relativa;

   le famiglie con la presenza di minori sono quelle più in difficoltà nel panorama nazionale, con livelli di povertà assoluta superiori rispetto alla media nazionale, triplicati per la povertà relativa delle famiglie con più di tre figli (rapporto Istat 2018);

   infine, al di là della vicenda giudiziaria, la questione degli affidi continua ad essere di grande attualità –:

   di quali elementi disponga il Governo circa il numero dei minori in affido in Emilia-Romagna negli ultimi 5 anni, quante siano le comunità e gli istituti che accolgono minori in affido in quella regione e quale sia il costo complessivo sostenuto dai soggetti indicati in premessa, nonché quello per ogni giorno di permanenza nelle citate strutture per ciascun minore.
(4-03471)