• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03423 (4-03423)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03423presentato daMINARDO Antoninotesto diVenerdì 26 luglio 2019, seduta n. 216

   MINARDO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   le cronache di questi giorni, che hanno interessato le province di Ragusa e Siracusa sugli incidenti stradali mortali causati da soggetti ubriachi e drogati alla guida, sono state le ultime di una lunga sequela di tragiche morti in relazione alle quali si rileva sempre l'abituale irresponsabilità di numerosi cittadini. Se a ciò si aggiunge l'imprudenza per la scarsa considerazione del rispetto dei limiti massimi di velocità previsti dal codice della strada soprattutto all'interno dei centri abitati, nonché del mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza stradale, il problema diventa sempre più drammatico e fuori controllo. Nelle quotidiane dinamiche offerte dalla circolazione stradale, i pedoni si identificano nelle persone più deboli, perché esposti alle sconsiderate e imprudenti azioni di automobilisti e motociclisti; attraverso una più costante presenza di presidi di polizia, carabinieri, vigili urbani, sarebbe garantita certamente una maggiore limitazione delle imprudenze e, conseguentemente, sarebbe assicurato un notevole miglioramento dell'intero assetto di sicurezza nella circolazione stradale; la predisposizione di misure di prevenzione stradale, individuate attraverso la costruzione di dossi, sottopassaggi, aree di attraversamento pedonale ben segnalate e lievemente rialzate, certamente contribuirebbe alla diminuzione del grave fenomeno. Ma tutto ciò non basta. Bisogna sensibilizzare l'intera comunità attraverso mirate e incisive campagne di informazione «choc», come fu fatto qualche anno fa in provincia di Treviso, quando si portò avanti una campagna che destò impressione contro gli incidenti stradali, visto che la provincia era diventata «maglia nera» dei morti sulle strade in Italia. Partendo da questa esperienza, che fu positiva, si dovrebbe fare scuola per scuotere le coscienze. Anche Paesi, come la Germania e la Francia hanno attuato questo tipo di deterrente per colpire le coscienze degli automobilisti, portarli a riflettere e modificare il loro comportamento durante la guida. Creare una rete tra regioni ed enti locali insieme alle aziende sanitarie, alle forze dell'ordine, alle associazioni e ai gestori dei locali e delle discoteche è prioritaria per avviare una campagna forte che educhi al rispetto delle più elementari regole di prudenza, su più livelli, coordinata con le scuole, per dare un concreto segnale di cambiamento radicale delle consolidate imprudenze. Una campagna «choc» con spot televisivi e sui social network dai contenuti forti accompagnata da azioni altrettanto forti come, ad esempio, la collocazione di carcasse di auto davanti a tutti i locali e lungo le strade più a rischio con le foto delle vittime e le loro storie. Una campagna che punti l'attenzione anche sulla disabilità, altra conseguenza tremenda degli incidenti stradali;

   le norme sulla patente a punti, sui limiti per l'alcol, sull'omicidio stradale stanno dando qualche risultato ma ancora non basta. Occorrono campagne «choc» e nuove leggi: chi usa droghe o si ubriaca, ad esempio, dev'essere lasciato a piedi –:

   quali iniziative, di concerto con gli enti locali, il Governo intenda assumere, allo scopo di scongiurare in futuro il reiterarsi di episodi tragici e strazianti, conseguenza di incidenti stradali; quali iniziative si intendano intraprendere, al fine di incidere profondamente sul piano preventivo ed educativo; se non ritengano opportuna e indifferibile la predisposizione di una autorevole campagna di sensibilizzazione e di informazione sui temi in questione.
(4-03423)