• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02618 (5-02618)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02618presentato daOLGIATI Riccardotesto diGiovedì 25 luglio 2019, seduta n. 215

   OLGIATI, SARLI, BATTILOCCHIO, PETTARIN, VIETINA, INCERTI, CIAMPI, ZORDAN e FRASSINETTI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha prorogato il mandato della missione Minurso per il Sahara occidentale fino al 31 ottobre 2019;

   esso ha affermato la sua volontà di aiutare le parti a pervenire a una soluzione politica giusta, durevole e mutuamente accettata che garantisca l'autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale secondo i principi enunciati dalla Carta delle Nazioni Unite;

   ha chiesto altresì alle parti e agli Stati vicini di cooperare con le Nazioni Unite, al fine di superare l’impasse in cui si trovano i negoziati, trovare una soluzione politica capace di rinforzare la cooperazione tra gli stati del Maghreb e contribuire a garantire stabilità e sicurezza nella regione del Sahel;

   ha richiesto un maggiore impegno nel garantire il rispetto dei diritti umani nel Sahara occidentale e incoraggiato le parti a collaborare con la comunità internazionale per mettere a punto e applicare misure credibili che garantiscano pienamente il rispetto dei diritti umani;

   ha accolto con soddisfazione l'impegno assunto dalle parti di proseguire i negoziati diretti sotto l'egida delle Nazioni Unite, che considerano inaccettabile il consolidamento dello status quo e intendono proseguire i negoziati per garantire una migliore qualità della vita agli abitanti del Sahara Occidentale;

   il 21 dicembre 2016 e il 27 febbraio 2018 due sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea escludono il Sahara occidentale dall'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e il Marocco, in considerazione dello status separato e distinto del Sahara occidentale, in forza della Carta delle Nazioni Unite e del principio di autodeterminazione dei popoli. Ciò significa, ad avviso degli interroganti, che i prodotti agricoli e della pesca con cui il regno del Marocco invade i mercati europei e che provengono in massima parte dallo sfruttamento del Sahara occidentale derivano da un'attività illegale;

   nel 2018 l'Unità Africana ha nominato una «troika» di Capi di Stato africani con l'incarico di rilanciare i negoziati tra Marocco e Fronte Polisario, affinché si giunga al più presto a una soluzione giusta e duratura del conflitto del Sahara occidentale;

   il 23 maggio 2019, le Nazioni Unite hanno accolto le dimissioni per motivi di salute di Horst Kohler, inviato personale per il Sahara occidentale. In carica dall'agosto 2017, il 76enne ex presidente tedesco aveva cercato di trovare una soluzione a un conflitto che dura da 44 anni, con la ripresa dei colloqui di pace tra il Fronte Polisario, legittimo rappresentante del popolo saharawi e il Marocco, alla presenza di Algeria e Mauritania come Paesi osservatori. Dopo due incontri organizzati a Ginevra, il primo nel dicembre 2018 e il secondo nel marzo 2019, lo stesso Kohler ha dichiarato, però, che le posizioni di entrambe le parti sono profondamente divergenti. Il Marocco, infatti, pone come unica opzione per la soluzione del conflitto un piano di autonomia, mentre il Fronte Polisario punta all'organizzazione di un referendum sotto l'egida delle Nazioni Unite, che permetta al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione. I media sostengono che le dimissioni da Kohler non siano dovute a motivi di salute ma a una decisione presa dopo la discussione e il voto della risoluzione S/RES/2468 (2019) sul Sahara occidentale approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 30 aprile 2019, considerata da Horst Kohler troppo sbilanciata a favore del Marocco –:

   quali iniziative intenda assumere a livello europeo e internazionale affinché i negoziati tra le parti proseguano e si giunga al più presto alla celebrazione di un referendum di autodeterminazione del popolo saharawi sotto l'egida delle Nazioni Unite, che ponga definitivamente fine al conflitto del Sahara occidentale.
(5-02618)