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Atto a cui si riferisce:
C.4/00262 (4-00262)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 19 luglio 2019
nell'allegato B della seduta n. 211
4-00262
presentata da
GALLO Luigi

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, sulla base degli elementi acquisiti si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si rende noto che il Ministero dello sviluppo economico ha precisato che la I.se.co.l.d s.p.a. è titolare di un deposito costiero di oli minerali, sito in Torre Annunziata, della capacità di metri cubi 13.498, autorizzato con decreto interministeriale n. 16575 del 19 marzo 1999. Nel maggio 2017 e successiva precisazione del settembre 2017, la Società ha comunicato, ai sensi del decreto-legge 9 febbraio 2012 n. 5, convertito nella legge 4 aprile 2012 n. 35, e del comma 58 dell'articolo unico della legge n. 239 del 2004, l'inizio dei lavori per la modifica dello stoccaggio del deposito in argomento, inferiore al 30 per cento della capacità autorizzata. La modifica comporterà l'installazione di n. 2 serbatoi da metri cubi 1.750 ciascuno per lo stoccaggio di benzina e la messa fuori esercizio di due serbatoi della capacità rispettivamente di metri cubi 33 e metri cubi 75 di gasolio.
  Il Ministero dello sviluppo economico ha, quindi, evidenziato che le modifiche degli impianti che non superano il 30 per cento della capacità autorizzata, ai sensi del comma 58, dell'articolo unico della legge n. 239 del 2004, sono liberamente effettuate dall'operatore senza il ricorso all'autorizzazione unica regionale, sempre che venga rispettata la normativa vigente in materia ambientale, sanitaria, fiscale, di sicurezza, di prevenzione incendi e di demanio marittimo.
  Di contro il Ministero per i beni e le attività culturali ha evidenziato che la competente Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio dell'area metropolitana di Napoli, esaminato il progetto per la verifica delle compatibilità delle opere con le esigenze di conservazione della bellezza naturale del luogo, oggetto del vincolo, nell'aprile 2018 ha espresso il proprio parere negativo in quanto l'intervento in questione ricade in parte nella zona di protezione ambientale (P.I.) ed in parte nella zona aree portuali (A.P.) sottoposte al Piano territoriale paesistico (P.T.P).
  Le opere da realizzare, pertanto, sono incompatibili, sia con quanto previsto dall'articolo 11 del menzionato Piano, che sancisce il divieto di incremento dei volumi esistenti, sia con la previsione di cui all'articolo 19 che impone, per l'espressione del parere di competenza ambientale, la precondizione dell'approvazione di un obbligatorio strumento di pianificazione ed attuazione della pianificazione delle aree portuali di cui, allo stato, il comune di Torre Annunziata risulta sprovvisto.
  Peraltro, relativamente alla compatibilità delle opere con il piano strategico per lo sviluppo socio-economico delle aree ricadenti nella buffer zone del sito Unesco «aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata», lo stesso Ministero per i beni e le attività culturali ha evidenziato che le corrispondenti linee guida non risultano ancora essere state recepite dagli strumenti di pianificazione urbanistica dei comuni interessati.
  Sempre con riguardo all'ampliamento delle attività industriali da realizzare ad opera della I.se.co.l.d. s.p.a., la città metropolitana di Napoli ha rappresentato che la Società è concessionaria dell'area di deposito costiero e dell'area demaniale ubicate nell'area portuale del comune di Torre Annunziata, censite in catasto al foglio particelle 944 e 943 (ex 700).
  Al fine di realizzare l'ampliamento delle suddette attività industriali nell'area demaniale di nuova concessione, la I.se.co.l.d s.p.a. ha effettuato una campagna di indagini per verificare la qualità ambientale del sito. Tali indagini hanno evidenziato criticità a carico delle matrici ambientali suolo e acqua di falda per cui la Società, nella qualità di soggetto non responsabile dell'inquinamento, ai sensi dell'articolo 245, comma 2 del decreto legislativo n. 152 del 2006, ha avviato le procedure di bonifica previste dall'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Nel dicembre 2016 la regione Campania, acquisita la documentazione di rito inviata dalla società I.se.co.l.d. s.p.a., ha convocato la conferenza di servizi per la valutazione del documento Analisi di rischio sito-specifica. Nell'ambito di tale Conferenza di servizi è emerso che l'area adiacente al sito de quo, denominata «Molo di levante» non è in concessione alla I.se.co.l.d. e che, per tale area, era stato riscontrato un superamento delle CSC per il parametro piombo.
  Il presidente della conferenza di servizi ha ritenuto, pertanto, necessario affidare al comune di Torre Annunziata, con l'ausilio della città metropolitana di Napoli, l'individuazione del soggetto obbligato, ai fini dell'attivazione della procedura prevista dall'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, spettando allo stesso comune, in mancanza, iniziare detta procedura, ai sensi dell'articolo 250 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  La città metropolitana di Napoli ha avviato le procedure previste dall'articolo 244 del decreto legislativo n. 152 del 2006, comma 2, finalizzate all'individuazione del responsabile dell'evento di superamento del parametro Piombo per l'area «Molo di levante», senza però ricevere le informazioni necessarie, per cui sarebbe spettato al comune di Torre Annunziata l'attivazione delle procedure di cui all'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Il comune di Torre Annunziata, come riferito dalla stessa città metropolitana di Napoli, nel febbraio 2017, ha comunicato la titolarità, in capo alla I.se.co.l.d. s.p.a., del complesso produttivo ubicato nel comune di Torre Annunziata «Molo di levante», area demaniale marittima, come risultante dagli atti formali di concessione demaniale. Tanto ha portato l'ente a richiedere, nel marzo 2017, specifici chiarimenti al riguardo sia alla regione Campania, titolare del procedimento autorizzatorio, che alla I.se.co.l.d. s.p.a.
  Secondo quanto rappresentato dalla città metropolitana di Napoli, le note interlocutorie che ne sono seguite non hanno definitivamente chiarito la questione.
  La stessa città metropolitana di Napoli ha precisato che, nelle more – stante le procedure di bonifica attivate dalla società in qualità di soggetto non responsabile della contaminazione nell'area oggetto di concessione – la regione Campania, nell'aprile 2017, ha approvato le attività di bonifica poste in essere dalla I.se.co.l.d. che non hanno riguardato l'area denominata «Molo di Levante».
  La città metropolitana di Napoli, acquisita la validazione delle analisi e la Relazione tecnica conclusiva dell'Arpac e ulteriore documentazione, nel gennaio 2018 ha emesso la certificazione di completamento dei lavori di bonifica.
  In ordine alla possibilità di una verifica sullo stato dei luoghi da parte del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, la prefettura di Napoli ha comunicato che, nel mese di giugno del 2018, la procura della Repubblica di Torre Annunziata ha delegato il nucleo operativo ecologico carabinieri di Napoli a svolgere accertamenti sullo stabilimento, unitamente ad altri reparti speciali dell'arma.
  Il Ministero, per quanto di competenza, continuerà comunque a tenersi informato, proseguendo, in caso, nella sua azione di sollecito nei confronti dei soggetti territorialmente competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.