• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03354 (4-03354)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03354presentato daFERRO Wandatesto diVenerdì 19 luglio 2019, seduta n. 211

   FERRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'annosa vicenda dell'ex ospedale «San Biagio» di Chiaravalle sembrava essersi risolta, dopo tante lotte, con lo sblocco dell’iter di riconversione in casa della salute;

   si tratta di un vecchio presidio destinato a trasformarsi in un polo d'eccellenza per l'assistenza e la cura a livello territoriale;

   il primo intoppo c'è stato, qualche anno fa, con la scoperta della vulnerabilità sismica dell'edificio, a cui era seguita la decisione, presa di concerto da comune, Asp e regione, di procedere alla realizzazione di una struttura ex novo, a pochi metri da quella tuttora in servizio e deputata alla demolizione;

   esaurita una serie di lungaggini e pastoie di varia natura, importanti investimenti (circa 8 milioni di euro) sono stati previsti per la realizzazione della nuova casa della salute di Chiaravalle, in relazione alla quale è stato recentemente approvato e validato il programma esecutivo dei lavori necessario all'indizione dell'apposito bando di gara, previsto da cronoprogramma per il mese di luglio 2019;

   con il decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, recante «Misure emergenziali per il servizio sanitario della regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria», approvato definitivamente il 19 giugno 2019 è stato sancito l'ennesimo, brusco «stop» al progetto;

   per gli appalti è stato, infatti, previsto che gli enti del servizio sanitario della regione Calabria si devono avvalere di centrali di committenza di altre regioni per l'affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture, abrogando, di fatto, la stazione appaltante unica calabrese;

   i primi riflessi di tale provvedimento non si sono fatti attendere e, oggi, è purtroppo alto il rischio di un ulteriore rallentamento, se non «stop» definitivo, alla realizzazione della casa della salute;

   la scelta operata dal Governo e l'aggravio della procedura burocratica, come denunciato dallo stesso sindaco di Chiaravalle Centrale, potrebbero mettere a rischio la realizzazione di un presidio sanitario importante in un territorio che è privo dei livelli minimi di assistenza sanitaria;

   la casa della salute rappresenta un presidio strategico dell'assistenza territoriale dell'Asp di Catanzaro, indispensabile per garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria e socio-sanitaria alle popolazioni interessate;

   come l'interrogante ha già avuto modo di esprimere in sede di esame del provvedimento, il «decreto Calabria», invece di aiutare la Calabria e la sanità calabrese, già fortemente svilita da anni di commissariamento, affosserà la regione e i suoi cittadini, che, oggi più che mai, avranno bisogno, purtroppo, di emigrare per potersi curare;

   la Calabria e i calabresi pretendono il diritto alla tutela della salute, quello stesso diritto sancito dall'articolo 32 della Costituzione e destinato, ad avviso dell'interrogante, a rimanere lettera morta o, peggio, ad essere ignorato dalle istituzioni che quel diritto dovrebbero garantire –:

   quali conseguenze dirette il decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, produrrà sull’iter di riconversione dell'ex ospedale «San Biagio» di Chiaravalle in casa della salute, e quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda adottare, anche per il tramite del Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari regionali, per garantire ai cittadini lo sblocco definitivo dei lavori di un progetto di vitale importanza per Chiaravalle Centrale e il comprensorio tutto.
(4-03354)