• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/03367 (4-03367)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03367presentato daNOVELLI Robertotesto diVenerdì 19 luglio 2019, seduta n. 211

   NOVELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la rotta balcanica, percorsa da migranti provenienti prevalentemente dal Medio oriente e dal Sud-est asiatico e diretti in Europa passando per la Turchia, ha registrato negli ultimi anni flussi crescenti, passando dai seimila del 2012 ai 40 mila del 2014 agli 850 mila del 2015;

   nel marzo 2016 Unione europea e Turchia hanno siglato un accordo per contrastare il sopra citato fenomeno, tanto da far dichiarare alla Commissione europea che «i flussi irregolari di migranti lungo la rotta dei Balcani occidentali sta terminando» e che «la rotta è chiusa»;

   con il rafforzamento delle operazioni nel Mar Mediterraneo sono contestualmente aumentati, in particolar modo nel corso del 2019, i flussi migratori via terra, nuovamente attraverso la rotta balcanica: i migranti attraversano Serbia o Bosnia, entrano in Croazia e da qui muovono verso la Slovenia per poi entrare in Italia attraverso il confine con il Friuli-Venezia Giulia;

   i dati ufficiali indicano in 446 i migranti rintracciati in Friuli-Venezia Giulia nel corso del 2018, a fronte di circa 1.000 nei primi sei mesi del 2019;

   nel corso del mese di giugno 2019 Italia e Slovenia hanno concordato di effettuare i controlli lungo le zone confinarie attraverso pattuglie miste, composte da forze dell'ordine di entrambi gli Stati. Ad oggi risultano essere quattro le pattuglie in servizio;

   nella puntata del 15 luglio 2019 della trasmissione «Quarta Repubblica», sono andati in onda due servizi sulla rotta balcanica: uno relativo al transito nei Paesi non appartenenti all'Unione europea, l'altro al passaggio dei migranti lungo il confine nella zona di Trieste;

   nel corso di quest'ultimo servizio la giornalista ha intervistato alcuni migranti, ai quali ha chiesto se fossero stati fermati dalla polizia slovena e se fossero stati sottoposti a misure di identificazione, ricevendo risposta negativa per quanto concerne sia il rilevamento delle impronte digitali, sia la fotosegnalazione, in violazione del regolamento di Dublino;

   ciò comporta che nella fase di identificazione svolta dalle autorità italiane i migranti risultano sconosciuti alla banca dati Eurodat, che contiene tutti i migranti fotosegnalati in Europa. Ciò implica che sarà l'Italia, prima ad averli identificati, a prendersi carico della procedura per la richiesta di protezione internazionale –:

   se sia a conoscenza delle sopra descritte dichiarazioni dei migranti circa le procedure attuate dalla polizia slovena;

   se tali circostanze trovino conferma;

   qualora fosse accertata la fondatezza delle testimonianze, quali iniziative il Governo intenda adottare affinché la Slovenia assicuri il rispetto del regolamento di Dublino e degli accordi di collaborazione con l'Italia.
(4-03367)