• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01031 BELLANOVA, PATRIARCA, MARCUCCI, MALPEZZI, MIRABELLI, STEFANO, VALENTE, FERRARI, COLLINA, BINI, CIRINNA', RICHETTI, ROSSOMANDO, LAUS, NANNICINI, PARENTE - Ai Ministri dello sviluppo economico...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01031 presentata da TERESA BELLANOVA
mercoledì 17 luglio 2019, seduta n.134

BELLANOVA, PATRIARCA, MARCUCCI, MALPEZZI, MIRABELLI, STEFANO, VALENTE, FERRARI, COLLINA, BINI, CIRINNA', RICHETTI, ROSSOMANDO, LAUS, NANNICINI, PARENTE - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

il 18 luglio 2018, alla Camera dei deputati, il Ministro in indirizzo, rendendo l'informativa urgente richiesta sullo stato dei tavoli di crisi aperti presso il Ministero, ha dichiarato che "i tavoli di crisi aperti al 30 giugno 2018 sono ben 144 e vedono coinvolti 189.000 lavoratori, sono 189.000 famiglie che vedono la loro serenità economica e il loro futuro a rischio";

dopo un anno esatto non esiste un elenco aggiornato ed ufficiale in merito ai tavoli di crisi aziendale attualmente aperti. Secondo quanto risulta ai sindacati, e riportato da "Il Sole-24 ore" il 2 luglio 2019, i tavoli aperti al Ministero risulterebbero aumentati rispetto allo scorso anno, raggiungendo la cifra di 158 tavoli che coinvolgono circa 210.000 lavoratori. Risulterebbero invece 180 i tavoli di crisi aperti secondo quanto dichiarato dal ministro Salvini, e riportato dal quotidiano "Il Messaggero", nel corso del vertice al Viminale con le parti sociali e le 43 associazioni di categoria svoltosi il 15 luglio;

considerato che:

nel corso dell'intervento di informativa dello scorso anno svolta alla Camera dei deputati, il ministro Di Maio aveva provato a rassicurare lavoratori ed imprese, dichiarando che era necessario "attuare tutti gli strumenti ritenuti indispensabili, nonché le migliori competenze di questo Paese per fare in modo che le crisi sul tavolo possano trovare una conclusione positiva";

le rassicurazioni del Ministro avevano riguardato ad esempio i lavoratori della Bekaert, multinazionale belga che aveva deciso di chiudere lo stabilimento di Figline e Incisa Valdarno per delocalizzare in Romania, ai quali aveva rivolto un messaggio: "c'è massima attenzione da parte di questo Governo su questa delicatissima vicenda". Ebbene, dopo un anno, la reindustrializzazione della Bekaert di Figline Valdarno resta un'incognita, e alla fine dell'anno finirà anche la cassa integrazione straordinaria, ottenuta dopo mesi dalla crisi nella scorsa estate;

sempre nel corso dell'informativa del 2018 il ministro Di Maio aveva dato ampie rassicurazioni su un altro tavolo di crisi aperto, quello relativo all'azienda Comdata, garantendo che l'obiettivo era quello di "evitare i licenziamenti previsti". Ebbene, passato un anno, e dopo che la XI Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato) della Camera dei deputati aveva approvato all'unanimità lo scorso novembre una risoluzione su Comdata, che impegnava il Governo a garantire i livelli occupazionali attualmente presenti nei siti italiani, i lavoratori si ritrovano praticamente nelle stesse condizioni dell'estate scorsa;

considerato, inoltre, che:

tra giugno e luglio sono state 14, secondo quanto risulta dal sito del Ministero, le riunioni convocate sui tavoli di crisi, appuntamenti disertati il più delle volte dal ministro Di Maio e presieduti dal vice capo di gabinetto Giorgio Sorial;

le modalità di istituzione e convocazione dei tavoli di crisi presso il Ministero continuano a non avere una logica, una strategia e un percorso chiaro e lineare, nonostante i sindacati siano spesso impegnati in solleciti e pressioni, considerata la situazione drammatica in cui versano migliaia di lavoratori coinvolti nelle crisi delle imprese che operano nel nostro Paese;

tenuto conto che:

le vertenze in atto interessano settori tra loro molto diversi, che richiedono azioni e strategie calibrate ognuna sulle proprie specificità: si va dal siderurgico, all'agroalimentare, passando per i trasporti e alla grande distribuzione organizzata;

sono note le gestioni a dir poco contraddittorie e lacunose del ministro Di Maio dei tre più importanti dossier industriali attualmente aperti nel nostro Paese, quali ad esempio Ilva e Whirlpool;

rilevato che:

i più recenti dati di monitoraggio forniti dall'INPS sull'andamento delle ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate evidenziano un costante aumento rispetto ai mesi precedenti. In particolare, i dati di maggio 2019 attestano che il numero delle ore è stato pari a 25.208.214, in aumento del 6,3 per cento rispetto allo stesso mese del 2018 (23.718.372). Nel dettaglio, le ore autorizzate per gli interventi di cassa integrazione guadagni straordinaria sono state 16.540.632, in aumento del 35 per cento rispetto a maggio 2018 e per gli interventi di cassa integrazione guadagni in deroga sono state 30.647, in diminuzione del 95,3 per cento rispetto a maggio 2018;

secondo i dati diffusi dall'Istat, in data 17 luglio 2019, gli ordinativi totali dell'industria sono crollati nel mese di maggio di 2,5 punti percentuali rispetto all'anno precedente e di 2,1 punti percentuali nel periodo gennaio maggio 2019;

tali dati evidenziano una situazione di crescente difficoltà nel tessuto produttivo del Paese e prefigurano un preoccupante ed ulteriore incremento delle richieste di tavoli di crisi aziendale,

si chiede di sapere:

quale sia il numero ufficiale dei tavoli di crisi aziendale aperti presso il Ministero dello sviluppo economico e il numero complessivo dei lavoratori coinvolti, ivi compresi quelli dell'indotto, e se corrispondano al vero le affermazioni del Ministro dell'interno rilasciate a seguito dell'incontro con le parti sociali dello scorso 15 luglio 2019, secondo cui i tavoli di crisi attualmente aperti sarebbero 180;

quante siano le istanze pervenute al Ministro in indirizzo nel corso dell'ultimo anno con richiesta di apertura di tavoli di crisi;

se intenda fornire i risultati dei tavoli gestiti dalla "Divisione VI, Crisi d'impresa" del Ministero, esplicitando il numero di crisi aziendali risolte positivamente nel corso dell'ultimo anno, nonché il numero di crisi aziendali concluse in maniera negativa;

quali siano, in ragione di una maggiore trasparenza, le modalità con le quali vengono istituiti i tavoli di crisi e le modalità di convocazione delle parti interessate e, considerato quanto premesso, se ritenga possibile, in ragione della lentezza denunciata da numerosi soggetti coinvolti nella gestione dei dossier aperti, che nei prossimi mesi i tavoli di crisi aziendale possano essere gestiti su impulso e iniziativa del Ministro dell'interno.

(3-01031)