• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/01888 AIMI, MOLES - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute e della giustizia. - Premesso che: la recente inchiesta "Angeli e demoni", i cui dettagli sono stati...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01888 presentata da ENRICO AIMI
martedì 9 luglio 2019, seduta n.130

AIMI, MOLES - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute e della giustizia. - Premesso che:

la recente inchiesta "Angeli e demoni", i cui dettagli sono stati riportati a mezzo stampa, ha fatto emergere uno scenario raccapricciante sulla rete dei servizi sociali della val d'Enza nel reggiano, accusati, tra l'altro, di redigere false relazioni per allontanare bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito presso amici o conoscenti;

le misure cautelari disposte sono state numerose tra politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una onlus di Torino. Tra questi figura anche il sindaco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia;

secondo i dettagli inquietanti emersi dall'inchiesta, i minori sarebbero stati sottoposti ad ore di intensi "lavaggi del cervello" durante le sedute di psicoterapia, con l'uso di impulsi elettrici spacciati ai piccoli come "macchinetta dei ricordi", un sistema che in realtà avrebbe "alterato lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari";

con tali metodiche, dunque, i minori sarebbero stati allontanati dalle loro famiglie naturali per essere affidati a comunità o a soggetti anche poco raccomandabili, persone con problematiche psichiche e con figli suicidi;

secondo gli inquirenti si tratterebbe di un business rodato, di centinaia di migliaia di euro, e che si protraeva da anni nell'ambito di un sistema che si serviva di professionisti e politici;

sempre secondo la ricostruzione sarebbero state prodotte relazioni mendaci, disegni dei bambini artefatti attraverso la mirata "aggiunta" di connotazioni sessuali, terapeuti travestiti da personaggi "cattivi" delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a far loro del male, falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi;

tra i reati contestati ci sono quelli di frode processuale, depistaggio, abuso d'ufficio, maltrattamento di minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d'uso;

a mezzo stampa si apprende inoltre che dalla onlus coinvolta provenivano anche le psicologhe che interrogarono, negli anni '90, i bambini nella bassa modenese, in relazione alle vicende portate alla luce dall'inchiesta giornalistica "Veleno": in effetti, come riportato dagli organi di informazione, vi sarebbero sempre stati legami tra la bassa e il centro specialistico dell'Unione della val d'Enza. Su tali vicende l'interrogante ha depositato già due interrogazioni ancora senza risposta (4-00848 del 14 novembre 2018 e 4-01797 del 12 giugno 2019);

tali vicende, inoltre, sembrano evocare anche quelle, altrettanto drammatiche, del "Forteto" in Toscana, sulle quali ancora non è stata fatta piena luce. A tal proposito si rammenta che con legge 8 marzo 2019, n. 21, è stata istituita la Commissione di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non intendano avviare verifiche urgenti e attività ispettive di competenza presso le strutture e gli uffici dell'Emilia-Romagna che si occupano di tutela dei minori;

quali iniziative di carattere normativo si intendano assumere per evitare, in futuro, il ripetersi di simili, inquietanti, vicende;

se intendano assumere iniziative volte a garantire sostegno, psicologico ed economico, alle famiglie e ai ragazzi coinvolti nelle terribili vicende;

quali ulteriori iniziative intendano assumere per monitorare l'intero sistema nazionale degli affidi e garantire controlli maggiormente stringenti nei confronti delle famiglie affidatarie.

(4-01888)