• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01890 BINETTI - Ai Ministri della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Premesso che: negli ultimi mesi, il panorama urbano di Roma ha subito una radicale...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01890 presentata da PAOLA BINETTI
martedì 9 luglio 2019, seduta n.130

BINETTI - Ai Ministri della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Premesso che:

negli ultimi mesi, il panorama urbano di Roma ha subito una radicale mutazione: ad ogni angolo, lungo i marciapiedi, sulle carreggiate, nelle piazze storiche sono diventati sempre più vistosi i cumuli di rifiuti, ormai stanziali, che arrivano a creare due o tre anelli intorno a fatiscenti cassonetti, anch'essi pieni di mefitica spazzatura;

tutti i municipi sono indistintamente segnati dallo stesso marchio infamante e sono diventati una lunga e decadente sequenza di sporcizia e degrado senza soluzione di continuità, dove la spazzatura non raccolta per settimane si trasforma in estemporanee piccole discariche a cielo aperto (in cui rovistano gli zingari, pasteggiano gabbiani, ratti e piccioni, pullulano mosche, scarafaggi e altri insetti) che fanno di Roma un luogo molto più simile ai sobborghi delle megalopoli africane (si pensi, ad esempio, a Korogocho, miserabile bidonville di Nairobi, la capitale del Kenya) che alle capitali europee;

al netto degli esposti presentati da cittadini, comitati di cittadini ed associazioni dei consumatori alle Asl competenti e alla Procura della Repubblica e senza voler entrare nel merito di ripetitive, sterili polemiche politiche frontali e trasversali tra la Giunta capitolina, la Giunta della Regione Lazio e Ama SpA, questa iconografia dell'inferno romano, oltre a rappresentare un oltraggio all'intero Paese ed un danno esiziale per il turismo della capitale, al momento costituisce soprattutto un'emergenza ambientale e sanitaria (rischio di salmonella, toxoplasmosi, febbre tifoidea, leptospirosi, tetano, peste, colera), specie in considerazione del clima tropicale che raggiunge spesso i 38 gradi centigradi;

il rischio sanitario emerge ogni volta che si creano situazioni critiche che possono incidere sulla salute umana. L'organizzazione degli interventi volti alla prevenzione di tali rischi è uno degli aspetti più complessi nella gestione di un'emergenza sanitaria poiché, come nel caso in questione, non può prescindere dalla prioritaria rimozione delle cause che l'hanno provocata;

il rischio sanitario è difficilmente prevedibile, perché dipende da altre variabili (fattori stagionali, intensità, estensione territoriale, durata e così via), ma grazie alla pianificazione degli interventi sanitari e psicosociali in emergenza è possibile prevenire o limitare i danni alle persone. A questo proposito, le attività di informazione e formazione verso la popolazione contribuiscono alla prevenzione, perché rinforzano i comportamenti efficaci per contrastare e gestire al meglio l'emergenza e limitare gli effetti dannosi degli eventi,

si chiede di sapere:

quali tempestive misure i Ministri in indirizzo intendano avviare, per quanto di competenza e nel rispetto dei compiti degli enti locali, al fine di scongiurare i rischi o ipotesi di rischio, come ad esempio le epidemie, nel territorio di Roma;

se, a tal fine, non ritengano opportuno ed urgente, con il coinvolgimento della Protezione civile e dell'Esercito, predisporre un piano strategico della durata di 60 giorni (luglio-agosto 2019) volto a rimuovere le piccole discariche a cielo aperto presenti sull'intero territorio della capitale, svuotare bidoni, cassonetti e contenitori vari dell'immondizia ed infine procedere alle operazioni di disinfestazione ambientale e di eventuale derattizzazione.

(4-01890)