• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02463 (5-02463)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02463presentato daFASSINA Stefanotesto diMartedì 9 luglio 2019, seduta n. 205

   FASSINA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   il 19 giugno 2018 è stato pubblicato il bando per indire la procedura di selezione per la copertura di un posto di professore universitario associato di storia economica presso il dipartimento di studi storici dell'Università di Milano;

   il 3 ottobre 2018 il rettore dell'Università di Milano ha nominato la relativa commissione giudicatrice, presieduta dal professor Andrea Leonardi;

   a fine ottobre 2018 la Commissione ha avviato i suoi lavori e, con voto unanime, ha stabilito i criteri di valutazione dei candidati, di cui, ovviamente, non conosceva né numero, né identità. A fine novembre 2018, sempre con voto unanime, è stata redatta una graduatoria dei nove candidati che si erano presentati, valutandone la didattica, l'attività di ricerca, le pubblicazioni scientifiche e le attività gestionali organizzative e di servizio, secondo quanto precedentemente stabilito e soprattutto quanto previsto dai regolamenti dell'Università degli studi di Milano. A questo punto, sempre seguendo quanto previsto dal bando, sono stati ammessi allo svolgimento della prova orale solo i primi tre candidati della graduatoria suddetta. A conclusione delle successive prove orali e della prova didattica, con voto unanime è stato individuato il vincitore della procedura;

   a fine gennaio 2019, il rettore dell'Università degli studi di Milano, con proprio decreto, sulla base della segnalazione di presunti profili di illegittimità espressi da uno dei candidati non ammesso alla prova orale, ha ritenuto di nominare un «Collegio di verifica con funzioni consultive». Tale collegio, composto da professori di aree concorsuali diverse da quella del bando, ha confermato nella sostanza la graduatoria elaborata dalla commissione, salvo invertire di posto il candidato collocato dalla commissione al quarto posto, con il candidato risultato vincitore;

   con il decreto n. 1840 del 2019 il rettore dell'Università ha deciso di non approvare gli atti concorsuali e ha disposto la decadenza della commissione giudicatrice, con conseguente inefficacia di tutti gli atti redatti dalla stessa;

   a giudizio dell'interrogante quanto accaduto è molto grave e rischia di rappresentare un precedente molto pericoloso: una valutazione di merito di candidati di un'area disciplinare, espressa da una commissione giudicatrice legittimamente nominata sulla base di criteri di merito e competenza, può essere messa in qualunque momento in discussione sulla base di pareri espressi da docenti di altre aree disciplinari –:

   se sia a conoscenza di quanto descritto, di quali ulteriori elementi disponga in ordine alla vicenda e quali iniziative di competenza, anche normative, intenda porre in essere per evitare che episodi come quello riportato in premessa si ripetano.
(5-02463)