Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/01850 LAFORGIA - Al Ministro dell'interno. - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:
nella notte sul 25 giugno 2019, a Brescello, in provincia di Reggio Emilia (Comune già sciolto...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-01850 presentata da FRANCESCO LAFORGIA
mercoledì 26 giugno 2019, seduta n.126
LAFORGIA - Al Ministro dell'interno. - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:
nella notte sul 25 giugno 2019, a Brescello, in provincia di Reggio Emilia (Comune già sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 2016), nell'ambito dell'operazione "Grimilde", sono stati eseguiti diversi arresti per associazione mafiosa a carico del clan Grande Aracri. Sono stati tratti in arresto Francesco Grande Aracri di 65 anni, fratello di Nicolino, già condannato e detenuto con il regime del 41-bis, e i due figli di lui, Salvatore e Paolo;
nell'ambito dell'operazione "Grimilde", che è una gemmazione della più nota e giudizialmente verificata "Aemilia", è stato altresì arrestato Giuseppe Caruso, esponente di Fratelli d'Italia e presidente del Consiglio comunale di Piacenza;
Caruso, cosentino di nascita, come emerge dalla stampa quotidiana del 26 giugno 2019 (ad esempio "il Resto del Carlino", edizione Bologna), risulta un ex dipendente dell'Agenzia delle dogane, in stretto contatto con Salvatore Grande Aracri;
l'art. 143, comma 1, del decreto legislativo n. 267 del 2000 reca che i Consigli comunali e provinciali sono sciolti quando, anche a seguito di accertamenti effettuati a norma dell'articolo 59, comma 7, emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori di cui all'articolo 77, comma 2, ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l'imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi loro affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica;
a sua volta, il comma 2 riporta che, al fine di verificare la sussistenza degli elementi di cui al comma 1, anche con riferimento al segretario comunale o provinciale, al direttore generale, ai dirigenti ed ai dipendenti dell'ente locale, il prefetto competente per territorio dispone ogni opportuno accertamento, di norma promuovendo l'accesso presso l'ente interessato. In tal caso, il prefetto nomina una commissione d'indagine, composta da tre funzionari della pubblica amministrazione, attraverso la quale esercita i poteri di accesso e di accertamento. Entro tre mesi dalla data di accesso, rinnovabili una volta per un ulteriore periodo massimo di tre mesi, la commissione termina gli accertamenti e rassegna al prefetto le proprie conclusioni,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda nominare immediatamente la commissione d'accesso per verificare i presupposti dello scioglimento del Consiglio comunale di Piacenza per condizionamento mafioso.
(4-01850)