• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02359 (5-02359)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02359presentato daSQUERI Lucatesto diMartedì 25 giugno 2019, seduta n. 196

   SQUERI e BARELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   fino ad oggi per incentivare i circa 65 TWh all'anno di produzione elettrica da nuove fonti rinnovabili sono stati impegnati circa 230 miliardi di euro. Tale cifra non include le spese accessorie per le reti, il dispacciamento ed il bilanciamento del sistema elettrico;

   nel gennaio 2019 il Governo ha inviato a Bruxelles la propria bozza di Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec), che si è posto, al 2030, obiettivi più ambiziosi di quelli fissati dall'Unione europea: in particolare si prevede la triplicazione del fotovoltaico e il quasi raddoppio dell'eolico;

   a pagina 232 del Pniec sono riportate le previsioni di investimento necessario per la transizione energetica prevista dal Piano: «Con riferimento all'intero sistema energetico nazionale, si stima che, nel periodo 2017-2030, occorrano oltre 180 miliardi di euro [184] di investimenti aggiuntivi cumulati rispetto allo scenario a politiche correnti (pari a un incremento del 18 per cento nel periodo considerato). [...] nel solo settore fotovoltaico occorrono circa 27,5 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi»; per l'eolico è previsto un aumento di produzione da 10 a 18 TWh;

   sempre a pagina 232 del Pniec si afferma: «Con riferimento al sistema elettrico si prevede di garantirne l'abilitazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili non programmabili previsto nello scenario PNEC con investimenti nel periodo 2017-2030 non inferiori a 46 miliardi di euro (+16 miliardi di euro rispetto allo scenario a politiche correnti): 26 miliardi di euro per interventi sulle reti di distribuzione, almeno 10 miliardi di euro per lo sviluppo della rete di trasmissione nazionale e altri 10 miliardi di euro per realizzare nuovi sistemi di accumulo sulle reti»;

   nel corso degli ultimi cinque anni il costo dell'energia elettrica nel nostro Paese è salito di oltre il 23 per cento. Secondo la Cgia di Mestre (Associazione artigiani piccole medie imprese), l'Italia è la nazione europea in cui i costi per la fornitura di energia elettrica a piccole e medie imprese sono maggiori: oltre il 27 per cento in più degli altri Paesi europei;

   a gravare in particolar modo sul peso totale della bolletta elettrica italiana sono le imposte e gli oneri di sistema che oggi incidono in misura prossima al 29 per cento del costo totale (Fonte: Arera) –:

   come si intendano sostenere i 184 miliardi di euro di investimenti previsti dal Pniec e quale parte di questi graverà sulle bollette energetiche di famiglie e imprese.
(5-02359)