• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03127 (4-03127)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03127presentato daBOLDI Rossanatesto diGiovedì 20 giugno 2019, seduta n. 193

   BOLDI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   per l'Organizzazione mondiale della sanità il fumo è la principale causa di morte e malattia prevenibile nel mondo occidentale, essendo il principale responsabile di malattie all'apparato respiratorio e cardiovascolare;

   stando a quanto si legge nell'ottava edizione del volume «I numeri del cancro in Italia», pubblicato nel 2018 dall'Aiom ed Airtum insieme al sistema di sorveglianza dell'Istituto superiore di sanità «Passi» (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), dei 369.000 nuovi casi di cancro stimati nel 2018, 41.800 figurano come nuovi casi di cancro al polmone (fortemente correlati al fumo);

   in Italia, secondo i dati ricavati dalle indagini Doxa – Istituto superiore di sanità il numero dei fumatori è in continua crescita: nel 2018 si registrano 12,2 milioni di fumatori, che rappresentano il 23,3 per cento della popolazione, con un aumento di 500 mila persone rispetto all'anno precedente. Un dato, quello dell'Italia in controtendenza in Europa;

   in Inghilterra le statistiche sul fumo del National Health System nel 2018 dimostrano che c'è stata una rilevante diminuzione del numero di fumatori: essi sono scesi al 14,9 per cento della popolazione adulta rispetto al 15,5 per cento del 2016 e al 19,8 per cento del 2011, con una caduta significativa di circa 1,6 milioni di fumatori adulti in pochi anni;

   in Francia, la riduzione del numero di fumatori abituali nell'arco di un solo anno è stata di 1 milione, secondo quanto diffuso in occasione della «Giornata mondiale senza tabacco del 2018», dall'Agenzia nazionale di salute pubblica;

   negli ultimi anni alcune ricerche, realizzate in ambito europeo, hanno dimostrato che il danno prevalente legato al fumo è provocato dalla combustione del tabacco, in particolare catrame e monossido di carbonio;

   nel Regno Unito, il Public Health England dopo un'approfondita ricerca condotta da esperti indipendenti e pubblicata nel 2015, ha concluso che la sigaretta elettronica è per il 95 per cento meno dannosa della sigaretta tradizionale, sottolineandone l'uso come strumento efficace per smettere di fumare;

   la Santé Publique France (Agenzia nazionale di salute pubblica), oltre ad aver avviato uno studio di rilievo nazionale per valutare l'efficacia della sigaretta elettronica come strumento utile a smettere di fumare, nel mese di ottobre 2018, durante il mese francese senza tabacco («Mois sans tabac»), ha inserito il vaping tra le forme di disassuefazione dal fumo;

   l'innovazione ha permesso di sviluppare nuovi dispositivi che possono soddisfare il desiderio di nicotina, arrecando al contempo meno danni alla salute, perché consentono di evitare gli effetti negativi legati alla combustione del tabacco da fumo;

   al meeting 2019 della US Society for Research on Nicotine & Tobacco, sono stati presentati i risultati di uno studio clinico che dimostra come la riduzione di alcuni rilevanti biomarcatori (NNN, NNAL, 3-HPMA, MHBMA, S-PMA, HMPMA, 1-OHP, COHb) sia sostanzialmente equivalente per i soggetti che si astengono dal fumo per un periodo di cinque giorni e per quelli che utilizzano sigarette elettroniche per lo stesso periodo, rendendo l'opzione della sigaretta elettronica paragonabile e sostanzialmente equivalente, dal punto di vista delle rilevazione di tali biomarcatori, a quella della cessazione totale del fumo –:

   se non ritenga utile, nell'alveo dell'elaborazione di nuove politiche attive dedicate alla lotta al fumo in Italia, acquisire dati e informazioni relativi agli orientamenti di altri Paesi con caratteristiche comparabili a quelle dell'Italia in tema di «riduzione del danno» e di informazione circa il «vaping» come strumento relativo alla cessazione del fumo, che comporta grande beneficio per i cittadini singoli e per la collettività, in ragione dei risparmi che derivano dalla diminuzione della spesa sanitaria correlata alle malattie derivanti dal fumo.
(4-03127)