• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00802 (3-00802)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00802presentato daLABRIOLA Vincenzatesto diMercoledì 19 giugno 2019, seduta n. 192

   LABRIOLA, ZANGRILLO, FATUZZO, MUSELLA e ROTONDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   sindacati, commissari e la multinazionale ArcelorMittal sottoscrivevano, alla presenza del Ministro interrogato, in data 5 settembre 2018, l'accordo per l'acquisizione dell'ex Ilva e il rilancio della produzione, prevedendo l'assunzione di 10.700 lavoratori dell'ex Ilva (di cui 8.200 nella sede di Taranto) e comunque il ricorso per 1.500 lavoratori più 1.000 che hanno accettato le proposte di esodo incentivato;

   tale accordo ha comunque imposto alla città di Taranto e alle sue famiglie uno sforzo ulteriore dopo i tanti sacrifici, anche in termini di vite umane, cui sono stati sottoposti nell'arco degli ultimi decenni. In tal senso il prosieguo delle attività dello stabilimento tarantino rappresenta ad avviso degli interroganti un dietro front rispetto a talune promesse fatte nel corso della campagna elettorale dallo stesso Ministro interrogato;

   al fine di dimostrare un'adeguata attenzione agli aspetti ambientale e lavorativo, lo stesso accordo prevedeva una procedura di verifica su base trimestrale che però non risulta essersi svolta finora, nonostante vi siano state varie sollecitazioni da parte delle rappresentanze sindacali;

   le prime criticità venivano segnalate dalla stampa locale e dagli stessi lavoratori già a distanza di un paio di mesi dalla firma dell'intesa, inerenti alle procedure di selezione del personale rispetto a quanto previsto dall'accordo;

   come se ciò non bastasse, il 5 giugno 2019 ArcelorMittal sostenendo che il settore dell'acciaio europeo «soffre una situazione economica sempre più peggiorata negli ultimi mesi. Il comparto siderurgico ha registrato un progressivo rallentamento a partire dal primo trimestre di quest'anno» comunicava, con riguardo allo stabilimento di Taranto, la decisione di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria per un numero di circa 1.400 dipendenti per un periodo di tredici settimane;

   a quanto risulta agli interroganti il Ministro, parimenti a quanto già accaduto con il caso MercatoneUno e Whirlpool, non avrebbe rivolto la necessaria e opportuna attenzione alla crisi dello stabilimento produttivo poiché, al pari dei casi richiamati, almeno un mese prima dell'annuncio di ArcelorMittal i sindacati avevano lanciato l'allarme, sollecitando un intervento repentino del Ministero, perché si verificassero le condizioni di attuazione dell'accordo sottoscritto nel settembre 2018;

   appena il giorno prima del comunicato di messa in cassa integrazione guadagni di 1.400 lavoratori, oltre una quarantina di amministratori delegati dei gruppi siderurgici europei di maggior rilievo hanno trasmesso una missiva ai capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell'Unione europea e alle stesse istituzioni comunitarie al fine di sollecitare interventi e misure di sostegno del settore;

   risulterebbe che il Ministro interrogato stia conducendo una interlocuzione con l'azienda per la quale le organizzazioni sindacali hanno fissato un aggiornamento per il 20 giugno 2019 –:

   se e per quale data il Governo abbia convocato il tavolo di verifica e monitoraggio dell'esecuzione dell'accordo sottoscritto il 5 settembre 2018 e se fosse a conoscenza della decisione di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria da parte di ArcelorMittal come illustrato in premessa;

   quali iniziative urgenti intenda assumere per individuare valide alternative alla cassa integrazione, garantire il pieno rispetto degli impegni di cui al predetto accordo e tutelare i livelli occupazionali in tutti gli stabilimenti;

   se e quali informazioni disponga rispetto allo scenario previsionale del settore siderurgico.
(3-00802)