• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01802 ZAFFINI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: Fincantieri,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01802 presentata da FRANCESCO ZAFFINI
martedì 18 giugno 2019, seduta n.122

ZAFFINI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

Fincantieri, inserita nell'ambito delle partecipazioni statali in quanto appartenente al gruppo Cassa depositi e prestiti, è società leader nel settore della cantieristica navale, presente, da epoca recente, anche nelle realizzazioni di infrastrutture di trasporto (come il ponte Morandi);

tale società, dal 1° luglio dell'esercizio 2014 è stata quotata sul listino della borsa di Milano ed ha il proprio bilancio nel consolidato della capogruppo Cassa depositi e prestiti;

già con il riordino degli assetti societari, successivamente alla quotazione in borsa, con la nomina, in data 15 febbraio 2015, del consigliere di amministrazione Andrea Mangoni a direttore generale della società, iniziavano a verificarsi discrepanze sull'impostazione delle situazioni infrannuali e sul bilancio di Fincantieri; discrepanze che, ovviamente, si riverberavano anche in seno all'organo di gestione, in cui sedeva, tra gli altri, la dottoressa Anna Molinotti, dirigente di Cassa depositi e prestiti;

nel corso del medesimo esercizio 2015, Cassa depositi e prestiti trasferiva a Fintecna, di cui ha il diretto e totale controllo, il contratto di lavoro della dottoressa Anna Molinotti, operazione che si rendeva urgente e necessaria per il fatto che la dottoressa rivestiva la carica di Consigliere di amministrazione di Fintecna (componente di nomina Cassa depositi e prestiti) unitamente ad un altro dirigente della Cassa, dottor Leone Pattofatto (con il quale la prima si trovava nella società di appartenenza in palese "sovrapposizione di ruoli"), entrambi anche consiglieri di amministrazione di Fincantieri SpA;

Fintecna, all'epoca priva di alcuna specifica "mission" da parte del proprio socio unico Cassa depositi e prestiti, aveva come esclusivo scopo quello di liquidare il patrimonio sociale, dovendo provvedere, conseguentemente, alla riduzione del proprio personale di ogni ordine e grado, facendo ricorso agli ammortizzatori sociali a disposizione;

pertanto, l'acquisizione di una "nuova" risorsa di elevato livello avrebbe inevitabilmente creato un problema in quanto, in una fase di riduzione di costi, Fintecna avrebbe dovuto farsi carico del costo ulteriore della dottoressa Molinotti. Cassa depositi e prestiti, comunque, disponeva di procedere da 1° luglio 2015 con l'assunzione, quale dirigente di Fintecna, della stessa, che peraltro continuava a rivestire la carica di consigliere di amministrazione sia di Fintecna che della controllata Fincantieri;

proprio con riguardo a Fincantieri, in sede consiliare i rapporti divenivano particolarmente conflittuali già nell'ultimo trimestre dell'esercizio 2015, allorquando era in previsione venisse presentata la relazione degli amministratori relativa all'ultimo trimestre dell'esercizio;

emerse evidenti criticità rispetto a tale adempimento, si registrava (novembre 2015) la repentina risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dell'allora direttore generale, dottor Andrea Mangoni (anche consigliere di amministrazione della società), dopo appena otto mesi dall'aver assunto le funzioni, con incasso di una "buonuscita" di 3 milioni di euro;

sempre a cagione delle perplessità in ordine all'impostazione del progetto di bilancio della società, i rapporti in seno al consiglio di amministrazione di Fincantieri divenivano ancora più critici e, in particolare, la dottoressa Molinotti ne contestava la correttezza, anche in ordine ai risultati di bilancio attesi;

in ragione di ciò, la dottoressa Molinotti non veniva più considerata "risorsa strategica" per il gruppo, tanto che veniva avviato l'iter per la risoluzione del rapporto di lavoro con la dirigente mediante il suo accesso al fondo per il sostegno dei lavoratori ABI, ancorché fosse necessario, per il ricorso a tale ammortizzatore sociale cui era ammessa Fintecna, che fosse trascorso almeno un anno dalla data di assunzione in servizio nella società (data utile, quindi, 1° luglio 2016);

con sospetta ed inusuale accelerazione dei tempi, il 21 marzo 2016 veniva effettuata la procedura in sede ABI, nel corso della quale, per ovvia economia di tempi, a) veniva sottoscritta la scrittura privata di risoluzione tra Fintecna e la dirigente, b) veniva conclusa la conciliazione sempre in sede ABI, c) venivano, altresì, rassegnate dalla dirigente le dimissioni, con decorrenza dal 1° luglio 2016, da tutte le cariche di consigliere di amministrazione all'epoca rivestite nell'ambito delle società del gruppo Cassa depositi e prestiti, ad eccezione di quelle in Fincantieri e Fintecna, per le quali la decorrenza era immediata;

dopo l'allontanamento della dottoressa Molinotti e del dottor Mangoni, i quali risulta avessero fermamente esposto le loro contrarietà ai criteri utilizzati per redigere il bilancio 2015 di Fincantieri, il 22 marzo 2016 (il giorno successivo alla cessazione di ogni rapporto con la dottoressa Molinotti) veniva formalmente esaminato il citato progetto di bilancio, approvato il 31 marzo 2016;

il contesto esposto sembra rivelare come Cassa depositi e prestiti, al fine di far approvare un bilancio discutibile, e, comunque, non condiviso, di Fincantieri non abbia esitato a far allontanare due consiglieri di amministrazione che probabilmente non lo avrebbero votato,

si chiede di conoscere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti descritti;

se tali eventi siano mai stati portati a conoscenza del vertice decisionale dell'epoca di Fincantieri, di cui il dottor Fabrizio Palermo era vice direttore generale (poi passato alla vice direzione generale di Cassa depositi e prestiti) ed il dottor Giuseppe Bono era amministratore delegato e capo dell'azienda;

se le funzioni attualmente ricoperte dai due alti dirigenti siano in qualche modo connesse alle iniziative a suo tempo adottate per l'approvazione del bilancio di Fincantieri senza contraddittorio, mentre la dottoressa Molinotti e il dottor Mangoni sono stati "costretti" a lasciare il gruppo.

(4-01802)