Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
S.7/00026
ai sensi dell'articolo 50, comma 2 del Regolamento, a conclusione dell'esame dell'affare assegnato sulle prospettive dell'export italiano di materiali per la difesa e la...
Atto Senato
Risoluzione in Commissione 7-00026 presentata da LAURA GARAVINI
martedì 11 giugno 2019, seduta n.029
La Commissione difesa,
ai sensi dell'articolo 50, comma 2 del Regolamento, a conclusione dell'esame dell'affare assegnato sulle prospettive dell'export italiano di materiali per la difesa e la sicurezza.
premesso che:
gli accordi Government to Government (G2G) nel campo del procurement relativo ai materiali per la difesa e la sicurezza, rappresentano a livello mondiale uno strumento strategico di politica industriale e di sviluppo economico e tecnologico, nonché un fattore rilevante per la costruzione di una sicurezza internazionale inclusiva ed efficace;
dal 2013 è stata introdotta nel nostro ordinamento l'attività G2G svolta dallo Stato nei confronti di altri paesi in materia di cooperazione nel settore degli equipaggiamenti militari prodotti dall'industria nazionale; tale normativa, che pure ha posto un effettivo collegamento tra la nostra politica di difesa e sicurezza con quella estera e industriale, ha evidenziato alcuni limiti e criticità che appare opportuno superare;
all'esito della presente procedura di Affare assegnato ai sensi dell'articolo 50, comma 2 del Regolamento, si è evidenziato come le esigenze di aggiornamento e adeguamento della normativa relativa all'export italiano di materiali per la difesa e la sicurezza, debbano tenere conto dei seguenti punti di valutazione:
con la legge 9 luglio 1990, n. 185 e successive modifiche, si è inteso istituire un sistema di controllo trasparente ed efficace sui trasferimenti dei materiali per la difesa e la sicurezza, in ragione del loro impatto sulla sicurezza, sulla stabilità e sul rispetto dei diritti umani nel mondo, assegnando al Parlamento un decisivo ruolo di controllo sulle attività svolte e, di fatto, subordinando tali attività alla politica estera e di sicurezza dello Stato, alla Costituzione e ad alcuni principi cardine del diritto internazionale;
l'importanza strutturale del settore dell'alta tecnologia nell'economia mondiale è un dato in costante e ininterrotta crescita: il settore dell'alta tecnologia e dell'aero-spazio rappresenta oggi il principale motore di sviluppo del mercato internazionale e una chiave strategica che orienta sia le politiche dei mercati e dei diversi Paesi, sia i processi di integrazione e interdipendenza. Non a caso, tutti i maggiori Paesi industrializzati del mondo hanno posto tale settore al centro delle proprie priorità e hanno, nel tempo, adottato un approccio integrato tra politica estera, assetti industriali e impulso a grandi progetti nazionali e internazionali;
l'industria italiana della difesa, aeronautica, navale e dello spazio, rappresenta la frontiera più avanzata dell'alta tecnologia del nostro apparato industriale; è un settore dalle enormi ricadute applicative, oltre che occupazionali, che realizza la migliore sintesi delle tecnologie duali (civili-militari) oggi disponibili e contribuisce in maniera significativa ad elevare il livello tecnologico medio del nostro apparato produttivo complessivo;
il settore della difesa è divenuto un punto focale delle politiche della stessa Unione europea, in quanto fattore decisivo e presupposto essenziale per realizzare le ambizioni dell'Unione di agire come attore globale per la pace nello scenario geopolitico internazionale; in merito si sottolinea come nel documento sulla Strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell'UE, presentato nel giugno 2016 dall'Alto Rappresentante, Federica Mogherini, si stabilisce, tra l'altro:
che un'industria europea della difesa sostenibile, innovativa e competitiva è essenziale per l'autonomia strategica dell'Europa e per la credibilità della PSDC;
che una solida base industriale e tecnologica è essenziale per garantire la difesa e la sicurezza degli Stati membri dell'Unione, contribuendo nel contempo all'attuazione della PESC;
un ampliamento del ruolo dello Stato nell'ambito delle intese intergovernative relative alle operazioni di export dei materiali per la sicurezza e difesa, in particolare con i Paesi extra Unione europea e Nato, avrebbe l'effetto di:
determinare l'avvio di nuove e progressive cooperazioni internazionali, creando anche capacità operative comuni;
consentire un maggior controllo sull'utilizzo e sulla destinazione dei materiali;
aumentare la competitività delle nostre imprese, offrendo maggiori garanzie ai paesi terzi di una collaborazione stabile nel tempo e circa il supporto logistico e l'eventuale aggiornamento del prodotto;
Tutto ciò premesso, impegna il Governo a:
integrare il processo normativo avviato nel 2013, in linea con il parere espresso dalla IV Commissione difesa e nel quadro dei limiti stabiliti dalla legge 9 luglio 1990, n. 185, introducendo, anche per i paesi terzi extra Ue e Nato e nell'ambito degli accordi da Governo a Governo di cui all'articolo 537-ter del decreto legislativo 15 marzo 2010, lo strumento autorizzativo della licenza globale di progetto e superando il concerto con il Ministero delle finanze di cui all'articolo 13, comma 1, della legge 9 luglio 1990, n. 185;
a integrare la normativa vigente in materia di accordi Governo/Governo - fatte salve le competenze del Ministero degli affari esteri e della Cooperazione internazionale (e sue diramazioni) e del Ministero della difesa (e sue diramazioni), nel pieno rispetto della legge n. 185 del 1990 - affinché si possa garantire l'attività di rappresentanza del Governo nell'ambito delle intese intergovernative relative alle operazioni di export dei materiali per la sicurezza e difesa, in particolare con i Paesi extra Unione europea e Nato.
(7-00026)
GARAVINI