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Atto a cui si riferisce:
C.4/02423 (4-02423)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 3 giugno 2019
nell'allegato B della seduta n. 183
4-02423
presentata da
OCCHIONERO Giuseppina

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento alle risultanze di una visita dallo stesso effettuata presso la casa circondariale di Sciacca, in esito alla quale sarebbero emerse una serie di criticità, afferenti segnatamente alla dotazione organica, al sovraffollamento, alle carenze strutturali, alla inadeguatezza qualitativa e quantitativa del cibo e dell'offerta trattamentale, chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza della gravissima situazione in cui versa la casa circondariale di Sciacca e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per risolvere una situazione inaccettabile, anche attraverso la chiusura dell'istituto.
  Con riferimento alle presenze detentive, va detto che, alla data del 3 aprile 2019, risultano 69 detenuti rispetto ad una capienza regolamentare pari a 80 posti, di cui 11 non disponibili, di tal che non si registra, di fatto, alcun problema di sovraffollamento.
  Per quanto attiene all'organico di personale del corpo di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Sciacca, le carenze maggiori si registrano, in particolar modo, nel ruolo dei sovrintendenti e degli ispettori, pari, rispettivamente al 33,3 per cento e al 75,0 per cento.
  Detto che trattasi di scoperture che riflettono il trend generale a livello nazionale, va debitamente rimarcato che uno degli obiettivi prioritari perseguiti da questo Dicastero è costituito dall'incisivo potenziamento degli organici della polizia penitenziaria, nella piena consapevolezza della rilevanza che tale obiettivo riveste nella duplice finalità di garantire maggior efficienza del circuito penitenziario e standard più elevati di sicurezza all'interno delle carceri, anche a tutela di coloro che vi lavorano quotidianamente.
  Con la legge di bilancio per il 2019, al fine di incrementare l'efficienza degli istituti penitenziari, nonché per le indifferibili necessità di prevenzione e contrasto della diffusione dell'ideologia di matrice terroristica in ambito carcerario, è stata pianificata l'assunzione di n. 1300 unità del Corpo di polizia penitenziaria nell'anno 2019 e di n. 577 unità nel periodo 2020/2023, con uno stanziamento di maggiori risorse per 71,5 milioni di euro per il triennio 2019/2021.
  Inoltre, nella medesima direzione si iscrive l'immissione in ruolo di n. 976 allievi vice ispettori che lo scorso mese di marzo hanno terminato il relativo corso di formazione.
  Quanto, invece, al ruolo dei sovrintendenti, sono tuttora in corso le procedure per il concorso interno a complessivi n. 2.851 posti per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del corpo.
  In aderenza alla normativa vigente, nella Gazzetta Ufficiale - IV serie speciale n. 18 del 5 marzo 2019, è stato pubblicato un bando di concorso per complessive 754 unità i cui vincitori saranno auspicabilmente assunti entro la fine del corrente anno.
  Si tratta, all'evidenza, di una serie di correttivi che consentiranno di affrontare incisivamente il problema della scopertura degli organici di polizia penitenziaria presso le strutture carcerarie del territorio, tra le quali saranno debitamente valutate anche le esigenze della casa circondariale di Sciacca che, tuttavia, giova ricordare, lo scorso mese di settembre hanno fruito di un incremento complessivo di 3 unità in esito all'ultima procedura di mobilità ordinaria.
  Per quanto attiene al comparto funzioni centrali, premesso che le dotazioni organiche complessive del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria hanno subìto una significativa contrazione per effetto delle pregresse politiche di contenimento della spesa pubblica, occorre evidenziare che, allo stato, la casa circondariale di Sciacca non risente di alcuna scopertura, risultando in servizio 15 dipendenti su un organico di 13 unità.
  In particolare, nell'area trattamentale, risultano coperti entrambi i posti di funzionari della professionalità giuridico pedagogica, contemplati dalla previsione organica.
  I due funzionari presenti sono entrambi di ruolo e assegnati all'istituto, uno con la funzione aggiuntiva di coordinatore dell'area giuridico pedagogica, ed espletano stabilmente e quotidianamente servizio presso la struttura, senza alcun provvedimento di missione da eseguire presso altre sedi penitenziarie.
  Relativamente alla figura dello psicologo, si evidenzia che questa amministrazione, per le attività di osservazione e trattamento dei detenuti, si avvale degli esperti ex articolo 80 della legge 26 luglio 1975, n. 354.
  Il rapporto di collaborazione che si instaura tra detti professionisti e l'amministrazione penitenziaria è di natura libero professionale ed è regolamentato da un accordo individuale sottoscritto dalle parti.
  Le relative prestazioni (autorizzazione monte ore e convenzioni) sono di competenza dei provveditorati regionali che distribuiscono il monte ore fra le direzioni dipendenti tenendo conto sia delle necessità rappresentate dalle stesse che della disponibilità finanziaria.
  Le psicologhe in servizio presso l'istituto in argomento, allo stato, sono due, in ossequio a quanto previsto dalle normative vigenti in base alla tipologia della struttura.
  Una di esse espleta attività in qualità di esperta ex articolo 80, in regime di convenzione debitamente approvato dal locale provveditorato, con interventi che, per l'anno 2018, riguardavano n. 13 ore mensili, e che, per il corrente anno, sono state aumentate a 16; la stessa si occupa, altresì, dell'attività di osservazione e trattamento, partecipando, quindi, anche alla definizione dei documenti di sintesi.
  L'altra, nominata dall'Asl territorialmente competente, accede in istituto tre volte a settimana, per un totale complessivo di 9 ore; la stessa è incaricata di occuparsi, come da protocollo stipulato con l'azienda sanitaria e nel rispetto della normativa vigente, dei ristretti tossicodipendenti, della prevenzione del rischio suicidiario e dei colloqui con i nuovi giunti.
  Relativamente alle criticità strutturali segnalate dall'onorevole interrogante, si evidenzia che questo Dicastero, per il tramite delle competenti articolazioni ministeriali, a gennaio 2019 ha assegnato al provveditorato regionale per la Sicilia 1,5 milioni di euro sul capitolo 1687 pagina 1 (manutenzione straordinaria) e 1,4 milioni di euro sul capitolo 7301 pagina 1 (manutenzione ordinaria).
  Per quanto concerne l'area attrezzata per i colloqui tra detenuti e congiunti minorenni, la stessa è già localizzata presso il chiostro dell'istituto e comprensiva di gazebo, sedie, tavoli e giochi per bambini pronti per essere installati, mentre manca, allo stato, unicamente la video sorveglianza, peraltro già richiesta. Nelle more, i colloqui si svolgono in un ambiente molto accogliente, decorato con murales creati ad hoc.
  Per quanto attiene ai cortili passeggi ed alla mancanza di copertura a protezione dagli agenti atmosferici, oltre a precisare che nelle giornate di pioggia si permette alla popolazione detenuta di fruire del portico antistante gli stessi cortili, va debitamente rimarcato che sono in corso lavori di ristrutturazione che stanno interessando i suddetti passeggi, uno dei quali già ultimato.
  Per quanto attiene i vani bagni, essi non risultano essere sprovvisti di tetto, in quanto dotati di pareti che non arrivano al soffitto.
  Si è tuttora in attesa del potenziamento dell'attuale centrale termica che permette un funzionamento dell'erogazione dell'acqua, sia calda che fredda, a fasce orarie. Alle finestre è installato del plexiglass trasparente, parzialmente opacizzato dall'usura e dal trascorrere del tempo, ma che permette sicuramente il passaggio di luce e aria, mentre alla data del 21 dicembre 2018 (data dell'accesso presso la struttura da parte dell'interrogante) erano chiuse, in attesa di interventi di manutenzione, solo due camere di pernottamento.
  Le condizioni generali dell'istituto non possono considerarsi fatiscenti, trattandosi di un'antica struttura religiosa con spesse e solide mura; a tal riguardo va rimarcato che gli spazi interni si distinguono per un'altezza dei soffitti superiore alla media, traducendosi in notevoli spazi di apprezzabile grandezza cubica, utile al contrasto di possibili effetti claustrofobici nei ristretti.
  Le ore d'aria quotidiana in fruizione alla popolazione detenuta sono in numero di 8 pro die, di cui 7 prettamente di immissione ai passeggi (orari: dalle 8,00 alle 16,00, con chiusura dalle 12,00 alle 13,00 per il consumo dei pasti dei detenuti), venendo assicurato il rispetto delle 8 ore giornaliere fuori dalla camera di pernottamento attraverso l'estensione della socialità pomeridiana sino alle ore 17,40 a tutti i ristretti, sette giorni su sette, festivi.
  Riguardo al cibo, il rispetto dei parametri quantitativi stabiliti dalle tabelle ministeriali, insieme alla qualità degli alimenti, costituisce oggetto di un rigoroso controllo da parte di un'apposita commissione di detenuti, supervisionata quotidianamente da un dipendente appartenente al comparto funzioni centrali, su delega del direttore; il cibo viene cucinato dai ristretti lavoranti in cucina.
  Il sopravvitto interno è stato da ultimo ampliato e i prezzi dei generi alimentari vengono periodicamente controllati.
  I ristretti impegnati in attività lavorativa si attestano intorno alle 12 unità al mese; un solo detenuto, allo stato, è ammesso al lavoro all'esterno (ex articolo 21 dell'ordinamento penitenziario).
  I posti di lavoro per i detenuti sono quelli offerti dall'amministrazione penitenziaria. Oltre alla scuola elementare (ora di alfabetizzazione lingua italiana) e a quella media (ora di 10 livello), è attivo un corso di scuola media superiore (pluriclassi) di enogastronomia e per l'ospitalità alberghiera, con laboratorio di cucina utilizzato in modo polifunzionale.
  Occorre altresì evidenziare che, in aggiunta alle attività scolastiche e sportive, ricreative e culturali, sono organizzati e attivi un laboratorio di canto e musica, un laboratorio teatrale e un laboratorio di disegno e pittura.
  Operano in istituto più di 15 soggetti volontari (ex articolo 17 dell'ordinamento penitenziario) ed è funzionante un centro di ascolto e disbrigo pratiche portato avanti dai volontari con il supporto e il coordinamento dell'area giuridico pedagogica.
  Sempre per i fini che nella presente sede rilevano, è opportuno sottolineare che ultimamente l'istituto sta vivendo un'ondata di risveglio culturale e occupazionale che vede coinvolti i ristretti a diversi livelli; il lavoro sinergico degli operatori tutti, grazie alla forte spinta propulsiva dell'area giuridico trattamentale e in un'ottica di rete con le istituzioni cittadine, con l'associazionismo e i club services, sta consentendo il crearsi di una posizione di centralità e di integrazione della struttura con il tessuto sociale, attraverso azioni di interscambio tra la popolazione ristretta e la cittadinanza.
  La fattiva collaborazione intrapresa con l'amministrazione comunale, ad esempio, ha permesso la realizzazione di spettacoli ed eventi che hanno visto i ristretti protagonisti e non solo spettatori; inoltre, incisiva risulta la partecipazione dei club services grazie a cui è stato già messo in atto un corso di caseificazione, mentre sono in itinere attività formative volte a un auspicato inserimento nel mondo del lavoro a fine detenzione. Stessa finalità viene perseguita con le progettualità che si stanno elaborando nell'ambito del nuovo piano di zona (legge n. 328 del 2000), con l'obiettivo di sviluppare competenze che incentivino la possibilità di intraprendere la strada del lavoro autonomo, tramite attività artigianali.
  L'istituto, inoltre, intreccia costanti rapporti di collaborazione con altre istituzioni cittadine, quale ad esempio il locale liceo artistico, che, proprio nel corso dell'anno scolastico 2018/2019, ha messo in campo un progetto di restauro di dipinti realizzati negli anni passati da detenuti che costituiranno la base di un progetto teatrale integrato che vede come protagonisti alcuni ristretti e come organizzatori tutte le forze sociali che interagiscono con l'istituto tramite l'area giuridico pedagogica.
Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.