• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00872 PATRIARCA, PARENTE, LAUS, ASTORRE, BELLANOVA, BINI, BOLDRINI, CIRINNA', COLLINA, COMINCINI, CUCCA, D'ALFONSO, D'ARIENZO, FARAONE, FEDELI, FERRAZZI, GARAVINI, GIACOBBE, IORI, MAGORNO,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00872 presentata da EDOARDO PATRIARCA
giovedì 30 maggio 2019, seduta n.116

PATRIARCA, PARENTE, LAUS, ASTORRE, BELLANOVA, BINI, BOLDRINI, CIRINNA', COLLINA, COMINCINI, CUCCA, D'ALFONSO, D'ARIENZO, FARAONE, FEDELI, FERRAZZI, GARAVINI, GIACOBBE, IORI, MAGORNO, MALPEZZI, MANCA, MARGIOTTA, MARINO, MESSINA Assuntela, MISIANI, PARRINI, PITTELLA, ROJC, ROSSOMANDO, SBROLLINI, STEFANO, SUDANO, TARICCO, VALENTE, VATTUONE, VERDUCCI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

sabato 25 maggio 2019 1.800 dipendenti di Mercatone Uno hanno scoperto, su "Facebook" o direttamente davanti ai negozi, che l'azienda per cui lavoravano era fallita;

la Shernon Holding, società che ad agosto 2018 si è aggiudicata la storica azienda Mercatone Uno, è stata dichiarata fallita dal tribunale di Milano, con sentenza del 23 maggio, comportando la chiusura di 55 negozi sparsi in tutta Italia e coinvolgendo, secondo alcune stime riportate dal quotidiano "la Repubblica", più di 10.000 lavoratori dell'indotto;

inoltre, Mercatone Uno è finita in amministrazione straordinaria nel 2015 con 400 milioni di euro di debiti. Nel giugno 2018, agli inizi del Governo a guida Lega e Movimento 5 Stelle, è iniziata la trattativa che ha poi portato alla vendita dell'azienda Mercatone Uno alla Shernon, una holding controllata dall'azienda maltese Star Alliance, ritenuta degna di un positivo riscontro da parte del comitato di vigilanza del Ministero dello sviluppo economico;

considerato che:

già nei primi mesi dopo l'acquisizione della Shernon, buona parte dei soci, tra cui un produttore di mobili polacco, uno turco e il fondo americano Tpg, si sono defilati, portando, secondo quanto riportato dal quotidiano "la Repubblica", «i commissari a spacchettare l'affare tra immobili, licenze e magazzino. Shernon allora ha coinvolto altre società e un fondo americano, Gordon Brothers, ma intanto sono partite le istanze di fallimento perché la società "per finanziarsi" non paga fornitori, contributi e i debiti con l'amministrazione straordinaria. Per questo la richiesta di concordato, presentata da Shernon ad aprile, non è accolta»;

si legge ancora che «i primi a dare l'allarme sono stati i sindacati. Subito sono partiti i presidi in varie parti d'Italia, davanti ai negozi dove i lavoratori non sono potuti entrare. "Nessuno ci ha detto nulla", spiegano alcuni di loro, mentre i clienti si presentano per sapere dove finiranno gli acconti versati per mobili e cucine»;

secondo quanto spiegato dal curatore fallimentare Marco Angelo Russo e riportato dal quotidiano, «il tribunale ha dichiarato il fallimento perché ha riscontrato che Shernon Holding ha accumulato in questi nove mesi 90 milioni di euro di debiti, con quasi 6 milioni di euro di perdite al mese, oltre che "la totale assenza di credito bancario e di fiducia dei fornitori"»;

il curatore fallimentare ha restituito l'azienda ai tre commissari Stefano Coen, Vincenzo Tassinari ed Ermanno Sgaravato, considerato che «l'esercizio provvisorio, per il tribunale, avrebbe peggiorato le cose»;

tenuto conto che:

a marzo le tre federazioni confederate, Filcams, Fisascat e Uiltucs, denunciavano già, attraverso alcuni comunicati sindacali, che i punti vendita di Mercatone Uno risultavano sprovvisti di merce e la stessa non veniva più consegnata, sebbene già venduta e pagata dagli acquirenti;

nell'incontro tenutosi a marzo fra Filcams, Fisascat, Uiltucs e l'amministratore delegato di Shernon, quest'ultimo preannunciava un'imminente capitalizzazione della Shernon e informava le rappresentanze sindacali «in merito ad una non meglio precisata trattativa con potenziali investitori»,

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di garantire la salvaguardia dei circa 1.800 lavoratori coinvolti dalla chiusura dei 55 punti vendita, presenti in tutta Italia, di Mercatone Uno;

se ritenga che il supporto del Ministero dello sviluppo economico attraverso la struttura per le crisi d'impresa sia stato poco adeguato al sostegno e alla vigilanza dell'attività della Shernon Holding Srl;

se non ritenga tardivo l'intervento del Ministero dello sviluppo economico avvenuto solamente il 27 maggio con la convocazione del tavolo di crisi.

(3-00872)