• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/01816-A/008    premesso che:     il provvedimento in esame dispone, a decorrere dal 2019, che la spesa per il personale degli enti del SSN di ciascuna regione e provincia autonoma non possa...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01816-A/008presentato daDE FILIPPO Vitotesto diGiovedì 30 maggio 2019, seduta n. 181

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame dispone, a decorrere dal 2019, che la spesa per il personale degli enti del SSN di ciascuna regione e provincia autonoma non possa superare il valore della spesa sostenuta nell'anno 2018, o se superiore, il corrispondente ammontare dell'anno 2004 diminuito dell'1,4 per cento;
    tali valori possono essere incrementati annualmente a livello regionale di un importo pari al 5 per cento dell'incremento, rispetto all'esercizio precedente, del Fondo sanitario regionale e, dal 2021 tale incremento è subordinato all'adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del SSN;
    lo sblocco della spesa del personale si rende ormai necessario a fronte della previsione, nei prossimi 5 anni, di un esodo del personale medico verso la quiescenza aggravato anche dall'introduzione di «quota 100» così come rileva uno studio promosso da Anaao-Assomed;
    attualmente i Medici dipendenti del SSN vanno in quiescenza con una anzianità media intorno ai 65 anni di età. Nel 2018 è iniziata l'uscita dal sistema dei nati nell'anno 1953 (circa 7000 medici), Nel triennio 2019-2021, che interesserà secondo le regole «Fornero» essenzialmente i nati dal 1954 al 1956, sono previste uscite tra 6000 e 7000 medici l'anno, per un totale di circa 20.000 unità. Con la «Quota 100», in vigenza sempre tra il 2019 e il 2021, si acquisisce il diritto ad un pensionamento anticipato a 62 anni di età, visto che la grande maggioranza dei medici ha effettuato il riscatto degli anni di laurea e di specializzazione per il basso costo previsto tra la fine degli anni 70’ e l'inizio degli 80’ e sono in possesso del requisito dei 38 anni di contribuzione previdenziale. Quindi nel 2019, con l'anticipo di tre coorti, potrebbero lasciate i nati fino all'anno 1957, mentre quelli nati nel 1958 e 1959 raggiungeranno i 62 anni tra il 2020 e il 2021. L'anticipo potrebbe interessare nel triennio 2019/2021 altri 17.000/18.000 medici, per un totale di pensionamenti possibili di 38.000;
    se è pur vero che non tutti aderiranno a «Quota 100» è comunque stimabile che «tra il 2018 e il 2025, dei circa 105 mila medici specialisti attualmente impiegati nella sanità pubblica ne potrebbero andare in pensione circa la metà (52.500)»;
    si tratta sicuramente di un fenomeno che richiede interventi immediati e fortemente innovativi per attenuarne le conseguenze sulla quantità e qualità dei servizi erogati ai cittadini che non possono essere ricompresi nella sola previsione dell'attuale disciplina,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, il fine di adottare ulteriori iniziative normative volte ad incrementare in misura maggiore la capacità assunzionale degli Enti del Ssn attenuando ulteriormente il vincolo di spesa, semplificando le procedure concorsuali, prolungando la validità delle graduatorie e permettendo, nel caso di carenza di partecipanti ai concorsi, una entrata al lavoro anticipata agli specializzandi dell'ultimo anno.
9/1816-A/8. De Filippo.