• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01699 QUAGLIARIELLO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante: il presidente della SSC Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha lanciato nuovamente l'allarme...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01699 presentata da GAETANO QUAGLIARIELLO
martedì 28 maggio 2019, seduta n.114

QUAGLIARIELLO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:

il presidente della SSC Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha lanciato nuovamente l'allarme riguardo alle condizioni di sicurezza negli stadi, riferendosi non solo alle violenze, ma ai comportamenti illegali, quali lo spaccio di droga, che alcune frange minoritarie di tifosi perpetrerebbero nel corso delle partite;

come dimostrano i fatti di cronaca, gli episodi denunciati dal presidente De Laurentiis non riguardano solo il San Paolo di Napoli, bensì molti stadi italiani;

considerato che:

secondo gli ultimi dati resi noti dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale, il raffronto tra la stagione 2016/2017 e l'ultima stagione monitorata, 2017/2018, mostra che gli incontri con feriti sono aumentati da 52 a 63, tra questi i feriti sono sempre meno spesso civili (diminuiti da 46 a 43), mentre sono le forze dell'ordine a rimanere sempre più di frequente colpite (da 46 a 58); anche il numero degli steward feriti risulta raddoppiato (da 8 a 17);

il numero delle denunce a seguito di comportamenti illeciti dentro o fuori dallo stadio, in occasione di partite di calcio, è quasi triplicato passando da 29 a 72;

i soggetti responsabili di attività illegali in occasione di partite di calcio sono un'assoluta minoranza, intorno alle 6.000 persone, secondo le stime del Ministero dell'interno;

la tifoseria sana, che rappresenta il 99,5 per cento del totale (circa 12 milioni di persone) ed è composta anche da famiglie e bambini, risulta sistematicamente danneggiata dal clima di pericolo che alcune frange violente impongono all'interno delle curve;

il legislatore italiano, con la legge n. 401 del 1989, ha introdotto una sanzione, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive (meglio conosciuto con l'acronimo di DASPO), che consente al giudice in caso di condanna o anche all'autorità di pubblica sicurezza di vietare a determinate categorie di soggetti l'accesso ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive;

nel 2014, inoltre, sono state introdotte nuove ipotesi di DASPO sganciate da pregressi episodi di violenza nel corso di manifestazioni sportive e il DASPO di gruppo, che può essere comminato anche a chi "sulla base di elementi di fatto, risulta aver tenuto, anche all'estero, una condotta, singola o di gruppo, evidentemente finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza, di minaccia o di intimidazione, tali da porre in pericolo la sicurezza pubblica o a creare turbative per l'ordine pubblico", in occasione o a causa delle manifestazioni sportive;

la Corte di cassazione si è ulteriormente pronunciata sull'applicazione di questa norma, riconoscendo la legittimità di comminare il DASPO anche per la partecipazione violenta o minacciosa ad eventi collaterali e, di fatto, sulla semplice appartenenza a frange violente o semplicemente aggressive della tifoseria;

considerato, infine, che l'ultima riunione allargata dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive dedicata alla violenza negli stadi si è tenuta lo scorso 7 gennaio 2019 presso la scuola superiore di Polizia e da allora non risultano essere stati assunti provvedimenti;

preso atto della denuncia pubblica del presidente Aurelio De Laurentiis,

si chiede di sapere:

quali misure il Ministro in indirizzo intenda assumere nei confronti delle frange minoritarie di tifosi che si rendono protagonisti di comportamenti illegali, quali lo spaccio di droga denunziato dal presidente De Laurentiis, fuori e dentro gli stadi italiani, arrecando danno all'intera comunità calcistica e civile;

quali siano i dati riguardanti l'utilizzo e l'efficacia della misura preventivo-repressiva del DASPO negli ultimi anni;

quali misure intenda applicare al fine di garantire il pieno godimento delle partite di calcio alla maggioranza dei tifosi, composti anche da famiglie e bambini, che intendono assistere alle partite di calcio in sicurezza;

quali misure intenda assumere al fine di garantire il rispetto dei protocolli Uefa e della normativa italiana vigente, anche al fine di reprimere comportamenti potenzialmente lesivi della persona e dell'ordine pubblico.

(4-01699)