• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00389 (2-00389) «Spena, Angelucci, Barelli, Battilocchio, Calabria, Giacomoni, Marrocco, Polverini, Ruggieri, Baldelli, Bergamini, Germanà, Pentangelo, Rosso, Aprea, Bagnasco, Baratto, Anna Lisa...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00389presentato daSPENA Mariatesto diVenerdì 17 maggio 2019, seduta n. 177

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   il 7 maggio 2019, dopo un mese e mezzo di chiusura, la sola fermata Spagna della linea A, metropolitana di Roma, è stata riaperta a seguito delle verifiche di sicurezza sulle scale mobili svolte dall'ufficio speciale trasporti a impianti fissi (Ustif) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

   le fermate Repubblica e Barberini, chiuse per incidenti rispettivamente a ottobre 2018 e a marzo 2019, restano quindi ancora chiuse. Repubblica, dovrà attendere ancora almeno 8 settimane secondo quando comunicato da Otis – impresa che se ne occuperà fino al 30 giugno prossimo e che sarà sostituita, come affermato da Atac, dalla Schindler –, mentre per Barberini che è ancora sotto sequestro non si ha idea. Va considerato, altresì, che Atac e comune hanno già più volte annunciato la imminente riapertura delle fermate della linea A disattendendo le previsioni;

   il 9 maggio 2019, dopo appena 36 ore dalla riapertura della fermata Spagna, proprio per una delle scale mobili di recentissima verifica veniva chiusa per circa un'ora;

   l'insicurezza delle strutture, in particolar modo delle scale mobili, la sostanziale immobilità nei lavori di riparazione e le conseguenti difficoltà e i gravi disagi arrecati alla cittadinanza, ai pendolari e alle imprese di Roma, in particolar modo del centro storico della capitale, sono già state oggetto di un atto di sindacato ispettivo della prima firmataria del presente atto (2-00320, 29 marzo 2019);

   in quell'occasione il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato a rispondere, peraltro intervenuto in un ambito di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, richiamando il decreto del Presidente della Repubblica n. 753 del 1980 sottolineava che «la regolarità dell'esercizio è di competenza dell'ente concedente, quindi il comune di Roma, e la regolare manutenzione e il mantenimento dell'efficienza degli impianti sono a carico dell'azienda esercente, quindi ATAC» pertanto il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti «in conformità del citato decreto del Presidente della Repubblica, ha competenza esclusivamente sulla sicurezza degli impianti espletata in occasione del rilascio del nullaosta tecnico sui progetti, sull'apertura all'esercizio e durante la visita tecnica degli impianti stessi, attraverso verifiche effettuate dagli uffici competenti sul territorio», sostenendo quindi che «non può promuovere alcuna iniziativa per favorire l'avvio immediato e necessario dei lavori per il ripristino della regolare erogazione dei servizi di trasporto pubblico e la conseguente riapertura delle fermate oggi chiuse»;

   mentre il Governo si dice solo limitatamente competente, da mesi gli esercenti dei quartieri interessati dall'isolamento lanciano allarmi, da ultimo quello del 9 maggio 2019 cui Angelo Mantini, presidente del comitato Riapriamo Repubblica, e Cristina Barletta, farmacista di piazza della Repubblica dichiaravano: «In tutti questi mesi non siamo mai riusciti ad avere informazioni. Perché, visto che si tratta delle stesse scale e Spagna è stata riaperta, Repubblica dopo l'incidente del 23 ottobre poi dall'8 dicembre non ha riaperto con le scale funzionanti visto che sono dello stesso tipo e altre stazioni hanno lavorato con alcune scale non funzionanti? Perché i pezzi sono stati riordinati solo l'11 febbraio, ovvero due mesi dopo? Stiamo cercando di resistere, ma rischiamo seriamente di dover licenziare dipendenti»;

   il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti richiamava inoltre l'assegnazione al comune di Roma di risorse per circa 380 milioni di euro per l'adeguamento delle linee metropolitane A e B per attività manutentiva dei rotabili e degli impianti ferroviari, confermando inoltre che «per l'utilizzo di tali risorse sono già state attivate le necessarie procedure con i competenti uffici del comune»; ciononostante alla data odierna non risultano progressi tangibili nei lavori;

   secondo Franco Middei, responsabile acquisti, contratti e servizi generali di Atac: «Sulla riapertura delle stazioni metro di Roma chiuse per i recenti incidenti, Repubblica lo scorso ottobre e Barberini a marzo, non decide Atac, [...]. Il ruolo di Atac in questa vicenda è limitato: l'azienda sta guidando attività manutentive, ma per il tema della sicurezza di esercizio e su tutte le altre decisioni in merito alla riapertura delle stazioni chiuse, Atac deve confrontarsi con altri enti: tra gli altri, principalmente il Ministero dei Trasporti sul tema sicurezza, tramite l'Ustif (ufficio speciale trasporti a impianti fissi), e l'Autorità giudiziaria»;

   al di là del palese scaricabarile e rimpallo di responsabilità, l'atteggiamento del comune, di Atac e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti desta sempre più perplessità e preoccupazioni che si sommano quotidianamente alle già pesanti difficoltà che i residenti, i cittadini, i turisti, le imprese delle aree interessate e in generale ogni utente dei servizi di trasporto pubblico debbono affrontare per poter godere del diritto alla mobilità e alla sicurezza e incolumità che le autorità e le istituzioni debbono garantire e tutelare –:

   se il Ministro interpellato sia a conoscenza della programmazione dei lavori per il ripristino del funzionamento in sicurezza degli impianti da parte di Atac e di attività di verifica e controllo da parte dell'Ustif riguardo alle fermate Repubblica e Barberini, cosa preveda tale programmazione e a che punto si trovi la sua attuazione;

   se il Ministro sia a conoscenza della data in cui quando Otis ha ricevuto da Atac l'incarico di effettuare le verifiche tecniche sulle scale mobili installate presso la fermata Repubblica e quando queste siano state ultimate nonché regolarmente comunicate ad Atac con l'indicazione, eventuale, delle lavorazioni necessarie al fine del ripristino del funzionamento degli impianti;

   se, in considerazione delle risorse destinate appositamente per l'attività manutentiva dei rotabili e degli impianti ferroviari di cui in premessa, il Governo non intenda avviare, per quanto di competenza, una puntuale verifica delle modalità e dell'ammontare delle risorse finora programmate e impiegate a tale scopo da parte dell'amministrazione comunale, al fine di garantire la massima trasparenza ai cittadini di Roma;

   fermo restando che si sono già registrati casi di annunci di riapertura poi disattesi, se trovino conferma le previsioni temporali per il ripristino della regolare erogazione dei servizi di trasporto pubblico della metropolitana di Roma, linea A, per le fermate Barberini e Repubblica, che dovrebbe avvenire in otto settimane, come richiamato in premessa;

   se il Governo non intenda assumere iniziative urgenti, di natura normativa, per riconoscere una misura di sostegno al reddito alle imprese e ai lavoratori danneggiati dalla prolungata chiusura delle soprarichiamate fermate della linea A della metropolitana di Roma.
(2-00389) «Spena, Angelucci, Barelli, Battilocchio, Calabria, Giacomoni, Marrocco, Polverini, Ruggieri, Baldelli, Bergamini, Germanà, Pentangelo, Rosso, Aprea, Bagnasco, Baratto, Anna Lisa Baroni, Bendinelli, Benigni, Biancofiore, Bignami, Brambilla, Brunetta, Cannatelli, Cappellacci, Pella, Carrara, Cortelazzo, Dall'Osso».