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Atto a cui si riferisce:
S.4/01351 MODENA - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che: è notizia di questi giorni, riportata dall'autorevole quotidiano britannico "The Guardian",...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 029
all'Interrogazione 4-01351

Risposta. - Le conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno 2018 hanno stabilito il principio di una responsabilità condivisa tra gli Stati membri nella gestione dei flussi migratori, riconoscendo che la sfida migratoria riguarda tutta l'Unione europea. Nel documento la Commissione europea e il Consiglio sono stati invitati ad esplorare il concetto di "piattaforme di sbarco regionali, in stretta cooperazione con i paesi terzi interessati, con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)".

L'Italia sostiene il concetto di piattaforme regionali di sbarco da istituire nei Paesi del Mediterraneo con la piena collaborazione di UNHCR e OIM, nel quadro di una strategia globale. L'individuazione dei Paesi destinatari e l'attuazione del progetto dovranno necessariamente procedere attraverso un approccio graduale, improntato a inclusione e dialogo tra Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, nonché al rispetto dei diritti umani e dell'esistente quadro giuridico del diritto del mare.

Primi scambi tra gli Stati membri dell'Unione europea hanno avuto luogo in occasione della riunione informale del Consiglio Giustizia e affari interni (GAI) di Innsbruck (12 luglio 2018), del COREPER (25 luglio 2018), di una riunione dedicata a Ginevra (30 luglio 2018) e della riunione di consiglieri GAI (29 agosto). In particolare, alla riunione del 30 luglio convocata da UNHCR e OIM a Ginevra hanno partecipato le delegazioni di tutti i Paesi costieri delle sponde nord e sud del Mediterraneo (con l'eccezione della Libia), nonché dell'Unione europea, dell'Unione africana e dell'Organizzazione marittima internazionale (IMO), al fine di favorire un dibattito informale e cooperativo a livello regionale che tenga conto del principio della responsabilità condivisa nella gestione del fenomeno migratorio. Nel corso della riunione, tuttavia, sono state espresse forti perplessità sia da parte di alcuni Paesi della sponda nordafricana, sia da parte dei rappresentanti dell'Unione africana, che hanno ribadito in più occasioni di ritenere che il fenomeno migratorio vada unicamente affrontato intervenendo sulle cause profonde che ne sono all'origine.

Sul tema l'Italia ha costantemente evidenziato la necessità di un ruolo centrale di coordinamento dell'esercizio e di guida da parte dell'Unione europea, l'esigenza di finanziamenti a valere sul bilancio della UE aggiuntivi rispetto a quelli già stanziati per altri meccanismi, il bisogno di stabilire (almeno inizialmente) un legame tra la zona SAR dei Paesi ospitanti e le piattaforme, l'opportunità di adeguati incentivi per i Paesi ospitanti. L'Italia, inoltre, ritiene fondamentale che OIM e UNHCR svolgano un ruolo centrale ed operativo.

Allo stato attuale, è in capo alla Commissione europea un'ulteriore più attenta azione di verifica dell'eventuale disponibilità da parte dei Paesi del Mediterraneo che potrebbero essere interessati all'iniziativa, per valutare la possibile realizzazione di centri regionali di sbarco per i migranti soccorsi nel Mediterraneo, una volta che i dettagli operativi saranno definiti di concerto con le agenzie delle Nazioni Unite.

L'Italia sostiene attivamente il lavoro negoziale della Commissione europea che, tuttavia, finora non ha potuto produrre significativi passi in avanti in ragione soprattutto della sensibilità politica che esso riveste per i Paesi terzi coinvolti.

DEL RE EMANUELA CLAUDIA Vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

10/05/2019