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Atto a cui si riferisce:
C.5/02109 (5-02109)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 maggio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02109

  Con riferimento alle questioni poste si rappresenta, in via preliminare, che il Centro Oli Val d'Agri (COVA) di Eni è soggetto ad autorizzazione integrata ambientale di esclusiva competenza regionale, la cui Autorità di controllo è l'ARPA Basilicata la quale, in conseguenza dell'evento verificatosi nel 2017, è intervenuta a supporto del NOE nelle attività di indagine e campionamento, effettuando, durante gli interventi di Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE), 17 sopralluoghi e 48 campionamenti delle matrici ambientali suolo/sottosuolo ed acque sotterranee, nonché 4 prelievi di acque reflue. Inoltre, nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2019, ARPAB ha effettuato i campionamenti delle acque sotterranee previsti dal Piano di Caratterizzazione ed ha fatto presente che le attività richieste dalla Conferenza di Servizi decisoria di dicembre 2018 sono in fase di completamento.
  Si ricorda, inoltre, l'Accordo di Programma Quadro tra Ministero dell'ambiente, regione Basilicata, ISPRA e ARPAB, in base al quale ISPRA, pur trattandosi di un impianto non rientrante nelle proprie ordinarie competenze, ha fornito il supporto tecnico-scientifico ad ARPAB per il potenziamento del monitoraggio ambientale del Centro Oli Val D'Agri. A partire da luglio 2018, data di scadenza dell'Accordo, si sono svolte numerose interlocuzioni tra i vari soggetti coinvolti al fine di giungere al rinnovo dello stesso, la cui bozza è stata già predisposta da ISPRA e sarà sottoscritta a breve. Tra gli ambiti di collaborazione dell'Accordo Quadro si sta valutando l'opportunità di ricomprendere anche le attività autorizzative e di controllo dei procedimenti di AIA, VIA e VAS con particolare riferimento alle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione e l'affiancamento in sopralluoghi e visite ispettive, oltre che la collaborazione nell'ambito dei procedimenti di «Bonifica di siti contaminati» nei SIN e in altre aree contaminate o potenzialmente tali della regione Basilicata e sui pozzi petroliferi non più produttivi, presenti nel territorio regionale e che necessitano di chiusura mineraria, bonifica e ripristino.
  Si segnala, da ultimo, che il Ministero dell'ambiente si è costituito parte civile nel processo penale n. 4542/2010 RGNR pendente dinanzi il Tribunale di Potenza per il risarcimento dei danni derivanti all'ambiente in relazione alle attività del Centro OH. In particolare, in detto procedimento, ai responsabili della società sono stati contestati reati concernenti le emissioni in atmosfera (violazione delle prescrizioni AIA) e la gestione dei reflui, commessi tra il 2011 e il 2014.